Riabilitazione del pavimento pelvico dopo il parto: un aiuto per le neomamme

Riabilitazione del pavimento pelvico dopo il parto: un aiuto per le neomamme
La gravidanza e il parto sono momenti delicati nella vita di una donna, che comportano numerose trasformazioni del corpo. Conoscere e sapere come affrontare i cambiamenti di questa fase della vita permette alle neomamme di prevenire alcuni disturbi o di trattarli tempestivamente.
Durante il parto, è fondamentale il ruolo del pavimento pelvico, ovvero l’insieme di muscoli, nervi, legamenti e altri tessuti connettivi che chiudono la parte inferiore dell’addome e mantengono nella giusta posizione gli organi pelvici (vagina, utero, vescica, uretra, retto). La muscolatura del pavimento pelvico favorisce la fuoriuscita del feto ma, allo stesso tempo, può risultare danneggiata da spinte eccessive o da altre situazioni che durante il parto causano lacerazioni delle fibre muscolari.
La Dott.ssa Chiara Fabbri, fisioterapista specializzata in riabilitazione addominale e del pavimento pelvico, ha attivato presso il Primus Forlì Medical Center un percorso che accompagna le donne durante la gravidanza e nei momenti successivi al parto. Dopo una valutazione attenta e personalizzata, la Dott.ssa Fabbri guida ciascuna paziente verso il percorso più adatto, con l’obiettivo di eliminare il dolore, favorire il ripristino delle normali funzionalità del pavimento pelvico e migliorare la qualità della vita delle neomamme.

Cosa accade al pavimento pelvico durante il parto?

Durante il parto naturale, la muscolatura del pavimento pelvico deve essere sufficientemente elastica per estendersi e permettere la fuoriuscita del feto. Si tratta di un momento molto delicato, che causa un notevole stress alla regione pelvica: in caso di spinte eccessive o di feti molto grandi i muscoli del pavimento pelvico possono arrivare a lacerarsi. Anche l’episiotomia, cioè il taglio a lato della vagina che talvolta viene eseguito durante il parto per ampliare il canale di uscita del feto, causa una lesione in alcune fibre muscolari. Dopo il parto, i tessuti muscolari danneggiati vanno incontro a un processo fisiologico di cicatrizzazione che però, in alcuni casi, può compromettere l’elasticità e la funzionalità delle fibre muscolari. Per tutte le neomamme è quindi consigliabile una valutazione precoce del pavimento pelvico post-parto per evidenziare l’eventuale perdita di tono della muscolatura e programmare un percorso di riabilitazione personalizzato.

Quali sono le conseguenze delle disfunzioni del pavimento pelvico?

Il parto può comportare diverse disfunzioni del pavimento pelvico. Le più frequenti nelle neomamme sono tre. · Incontinenza urinaria da sforzo, cioè la perdita di urina quando si sollevano pesi, si compiono sforzi oppure quando ci si alza in piedi. · Prolasso degli organi pelvici, in particolare la discesa di utero e vescica causato dall’indebolimento o della lesione dei muscoli o dei legamenti della pelvi. · Dispareunia, cioè la sensazione di dolore che molte neomamme provano all’inizio o nel corso di un rapporto sessuale. Dopo il parto, l’attività sessuale è spesso dolorosa, ma se questa sensazione persiste anche dopo i primi rapporti post-parto è importante consultare una specialista di riabilitazione del pavimento pelvico. In tutti questi casi è importante intervenire precocemente per ripristinare la corretta funzionalità del pavimento pelvico con esercizi mirati di riabilitazione.

Come si svolge la riabilitazione del pavimento pelvico?

Il primo passo fondamentale della riabilitazione del pavimento pelvico consiste nel prendere consapevolezza di questa parte del corpo: si tratta infatti di muscoli che non vediamo e raramente usiamo in modo volontario e consapevole. In particolare, è importante per le neomamme conoscere i muscoli del perineo, che costituiscono la parte più esterna del pavimento pelvico, quella situata tra l’ano e la vagina. Attraverso esercizi mirati di contrazione e rilassamento, biofeedback ed elettrotimolazione la donna impara a riconoscere e controllare il pavimento pelvico. Seduta dopo seduta, la fisioterapista indirizza la paziente verso esercizi che aumentano la resistenza e la forza dei muscoli pelvici, fino a ripristinarne la normale funzionalità fisiologica. Per dare maggiore efficacia al trattamento, è importante imparare anche una corretta tecnica di respirazione che permette di abbinare i movimenti del diaframma a quelli del pavimento pelvico. Durante l’inspirazione il pavimento pelvico deve rilassarsi, mentre si contrarre durante l’espirazione. Nella fase di riabilitazione è inoltre importante confrontarsi con la fisioterapista per eliminare alcune abitudini scorrette, come cercare di trattenere la pipì mentre si sta urinando (questo è un falso mito e un modo scorretto di allenare il pavimento pelvico), spingere con i muscoli addominali quando si urina, andare in bagno di frequente o non bere per evitare le perdite di urina.
Per maggiori informazioni o prenotare una visita puoi rivolgerti a:
Primus Forlì Medical Center 0543 804311
Revisione medica a cura di: Dott.ssa Chiara Fabbri

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