Uno degli esami diagnostici più affidabili è meno invasivi è la
Risonanza Magnetica (RM). Questo esame permette di evidenziare la presenza di quelle patologie che altri strumenti diagnostici, come l’ecocografia computerizzata o TC, non riescono a rilevare. Presenta inoltre il
vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti, ma di impiegare onde a radiofrequenze e campi a induzione magnetica, che rendono l’esame
adatto anche a donne incinte e bambini, e che permettono di rilevare immagini di alta definizione e molto precise.
Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA) dispone di
due macchine chiuse di ultima generazione -
molto più confortevoli per il paziente grazie alla maggiore ampiezza d’apertura - e ad alta prestazione che permettono di
rilevare immagini in maniera molto precisa e in
tempi più brevi, come spiega il dottor
Osvaldo Pirani, medico specialista di Radiologia: “
La Risonanza Magnetica è un esame diagnostico che viene utilizzato per indagare la presenza di patologie che possono riguardare gli organi dell’addome –
in particolar modo quelle che possono interessare fegato e cuore – del sistema nervoso centrale – evidenziando eventuali disturbi che possono interessare cervello, midollo spinale e persino le radici nervose della colonna vertebrale – e di tutta la zona del rachide. Inoltre permette di vedere in maniera più nitida i tessuti molli, cioè tutte le strutture che non hanno la densità delle ossa, quindi muscoli, tendini, nervi, vasi, cartilagini e tessuto connettivo”.
Nella maggior parte dei casi, la
Risonanza Magnetica viene effettuata senza mezzo di contrasto, che diventa invece
indispensabile quando si voglia indagare la presenza di lesioni tumorali e metastasi; il gadolinio è la sostanza che viene iniettata e che, al contrario del mezzo di contrasto di altri esami diagnostici, non è tossica e viene espulsa con le urine nelle ore successive all’esame.
Un esame sicuro che non emette radiazioni
L’utilizzo di campi magnetici e non di radiazioni ionizzanti, che possono avere effetti collaterali sull’organismo, rende sicuro l’esame anche sui pazienti più a rischio di esposizione, come donne in gravidanza (nelle quali, però, viene eseguita solo dopo il primo trimestre e in caso di necessità) e
bambini, nei quali la RM aiuta a
rilevare la presenza di patologie congenite o genetiche o anche di malattie infiammatorie o degenerative.
“
Per poter effettuare l’esame sui bambini – continua il dottor Pirani –
ci avvaliamo di protocolli dedicati che permettono la regolazione dell’acquisizione delle immagini. Ovviamente i bambini devono collaborare: una delle condizioni affinché l’esame vada a buon fine è che il paziente rimanga più immobile possibile almeno per qualche minuto, al fine di permettere alla macchina di rilevare le immagini in maniera adeguata. A questo scopo abbiamo del personale adeguatamente formato, in grado di ottenere la fiducia e la collaborazione dei piccoli pazienti”.
Generalmente a scoraggiare quanti devono sottoporsi a Risonanza Magnetica sono i
tempi di esecuzione, che sono notoriamente più lunghi rispetto ad altri esami diagnostici: “
Le macchine utilizzate a Maria Cecilia Hospital hanno un campo magnetico elevato da 1,5 Tesla: questo ottimizza l’intensità del campo magnetico stesso, così da poter sia accorciare i tempi di acquisizione delle immagini e quindi la durata dell’esame (che nei casi più semplici ha una durata intorno a 20 minuti, mentre in quelli più complessi, nei quali c’è la necessità di indagare più organi, può durare fino a 45 minuti) sia di ottenere immagini più nitide in grado di captare anche i dettagli più minuziosi”. Inoltre, il paziente è continuamente monitorato dal personale medico e può comunicare eventuali disagi o problemi che si verificano durante l’esecuzione dell’esame, così da restare in contatto con l’esterno anche quando è all’interno della macchina.
Le controindicazioni legate alla Risonanza Magnetica sono relativamente poche e sono limitate ai
pazienti portatori di pacemaker, di pompe da infusione o di dispositivi medici che sono sensibili ai campi magnetici. “
Anche se oggi – sottolinea il dottor Pirani –
le aziende stanno producendo device e apparecchi compatibili con l’esposizione ai campi magnetici. Una limitazione, più che controindicazione, riguarda l’utilizzo della Risonanza Magnetica in una situazione di emergenza: avendo tempi di esecuzione lunghi non si presta per esami di casi urgenti, per i quali è preferibile eseguire la TAC”.
Infine il dottor Pirani rassicura quanti
soffrono di claustrofobia o hanno difficoltà a restare in spazi chiusi per tempi prolungati:
“Stare dentro a una macchina chiusa può non essere un’esperienza piacevole per tutti, però le macchine moderne sono molto più confortevoli, perché sono illuminate, riscaldate e permettono una buona circolazione dell’aria e hanno tempi di esecuzione più brevi. Nei casi più difficili, nei quali il paziente non riesca a effettuare l’esame, si può procedere con sedazione superficiale o profonda, quindi con addormentamento durante l’esame stesso”.
Oltre a disporre di due macchinari di ultima generazione, che garantiscono il massimo comfort durante l’esame, a Maria Cecilia Hospital
l’esame di Risonanza Magnetica viene svolto anche di domenica: può essere il giorno ideale per quanti lavorano o vengono da altre città e non riescono a spostarsi durante la settimana.
Il servizio 7 giorni su 7 permette anche di avere liste di attesa più brevi rispetto alle strutture che invece eseguono la RM nei soli giorni feriali.