Clinica Privata Villalba / 04 marzo 2020

Sindrome del Naso Vuoto: trattamento su misura con il software innovativo

Sindrome del naso vuoto
Risale a più di 20 anni fa la descrizione da parte di un gruppo di medici della Mayo Clinic della Sindrome del Naso Vuoto (SNV), o Empty Nose Syndrome (ENS), propria dei pazienti sottoposti a turbinectomia, la resezione chirurgica di uno o entrambi dei turbinati inferiori o medi, formazioni carnose che umidificano, riscaldano e depurano l’aria inspirata. Oggi, a distanza di anni, questa patologia rimane poco conosciuta, ma la sua diffusione è in costante aumento. Il prof. Rosario La Rosa, specialista otorinolaringoiatra di Clinica Privata Villalba di Bologna, ha messo a punto un innovativo protocollo diagnostico e terapeutico, unico nel suo genere, per il trattamento di questa patologia.

“L’asportazione chirurgica dei turbinati – spiega il prof. La Rosa – modifica la corretta dinamica del flusso d’aria che non riesce a regolarizzarsi, provocandone un rallentamento e riducendo la stimolazione dei recettori olfattivi. Tale situazione porta nel tempo alla comparsa di una sensazione paradossa di difficoltà nella respirazione, poiché il sistema nervoso centrale interpreta l'insufficiente flusso d'aria come sensazione di soffocamento. La natura cronica dei sintomi ha un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente in quanto comporta inoltre difficoltà di concentrazione, ansietà e depressione”.
Tale percorso di cura si basa sull’esecuzione di:
  • Esame citologico
  • Analisi anatomopatologica della mucosa nasale interessata
  • Studio batteriologico
  • Tomografia Computerizzata (TAC) ad altra risoluzione del naso e dei seni paranasali
     
Al termine del protocollo viene eseguita una endoscopia con documentazione fotografica i cui dati sono sottoposti a calcolo computerizzato utilizzando un software unico nel suo genere, specifico per lo studio dell’aerodinamica nasale, messo a punto dal prof. La Rosa stesso.

“Questo sistema di analisi, denominato S.N.I.F.F (Simalution For Nasal Internal Flow Forecast) – continua il prof. La Rosa – è stato concepito per simulare l’andamento del flusso aereo ventilatorio nasale.
Il software permette di generare, per ogni singolo paziente, un modello tridimensionale che evidenzia, tramite scale di colore, le zone dove i flussi mostrano situazioni critiche e suggerisce dove intervenire per ristabilire delle condizioni di parametri di normalità. Ciò consente inoltre una simulazione virtuale dell’intervento, prima della sua esecuzione, allo scopo di definire in anticipo l’efficacia clinica delle strategia ricostruttiva chirurgica scelta per il singolo paziente. Non va dimenticato che il trattamento di questa sindrome è particolarmente impegnativo poiché la maggioranza di questi pazienti ha già subito altri interventi senza ottenere risultati e spesso lamentando un peggioramento della propria sintomatologia.”

Il trattamento chirurgico quindi è l’unica possibilità a disposizione del rinologo per riabilitare l’equilibrio funzionale all’interno delle fosse nasali e ridare serenità ai pazienti affetti da SNV. Nella fossa nasale la presenza di una normale struttura dei turbinati è indispensabile per garantire che il flusso d’aria abbia sufficiente energia per arrivare alle alte vie aeree. Il principio su cui si basa l’intervento è quello di ripristinare le resistenze inspiratorie nella cavità nasali, quanto più possibilmente simili alla situazione precedente di turbinectomia, utilizzando la tecnica dell’autotrapianto di cartilagine elastica dell’orecchio.

“L’innovazione fornita dal software – precisa il prof. La Rosa - consiste nella preparazione strutturale dell’innesto: grandezza, lunghezza, spessore e sede dell’impianto vengono decise secondo le proporzioni calcolate dal sistema che, attraverso immagini TAC tridimensionali, visualizza le aree delle cavità nasali sulle quali è necessario intervenire. Tale strategia chirurgica è basata sulla scelta di utilizzare materiale biologico autologo, più idoneo all’attecchimento e alla stabilizzazione, escludendo materiali non biologici o eterologhi”.

“Il trattamento apporta una riduzione volumetrica delle singole cavità nasali restituendo al paziente una fisiologica resistenza respiratoria, che consente una sensazione reale di passaggio d’aria, ed una graduale riduzione e scomparsa dei sintomi. Questa procedura si è dimostrata valida e risolutiva nel trattamento dei pazienti con SNV. La possibilità di avere a disposizione la tecnologia S.N.I.F.F rappresenta un notevole passo avanti nella soluzione dei problemi funzionali pre e post operatori. I pazienti, dimenticati i disturbi più opprimenti, ritrovano serenità e riposo, riprendendo così una vita normale”.


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Revisione medica a cura di: Dott. Rosario La Rosa

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