Sindrome del tunnel carpale: sintomi, diagnosi e trattamento

tunnel carpale primus forli
La sindrome del tunnel carpale è la più comune tra le patologie della mano ed è causata dalla compressione del nervo mediano, che passa all’interno del canale carpale, alla base del palmo. Quando lo spazio di questo tunnel si riduce, il nervo compresso va incontro ad un processo infiammatorio.

Negli stadi avanzati l’intervento chirurgico è l’unico trattamento efficace. Presso l’Ambulatorio di Chirurgia della Mano del Primus Forlì Medical Center, si esegue con un efficace approccio di chirurgia mininvasiva, come spiega il dott. Gabriele Zanotti, medico chirurgo del poliambulatorio.

Quali sono i sintomi della sindrome del tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale risulta riconoscibile perché nelle fasi iniziali si manifestano dolore, parestesie, formicolio e bruciore soprattutto a carico delle prime tre dita e a parte del quarto dito della mano, e soprattutto durante la notte. 

Poi, progressivamente, i sintomi si estendono alla mano e all’avambraccio, con alterazioni cutanee dovute all’infiammazione: pelle più calda, rossore, gonfiore. A mano a mano che la patologia progredisce, il paziente ha difficoltà a svolgere anche le attività quotidiane perché la mano perde forza e funzionalità.

Come si fa la diagnosi?

La visita medica chirurgica è spesso già indicativa per diagnosticare la sindrome del tunnel carpale, dal momento che il medico può effettuare delle manovre specifiche che aumentano la compressione del nervo mediano, valutando la risposta del paziente.

Tuttavia, l’esame standard è l’elettromiografia: questo esame infatti permette di studiare la conduzione elettrica del nervo. Se la velocità di conduzione è normale, ma poi subisce un freno all’altezza del nervo mediano, dal polso verso le dita, allora si conferma la diagnosi di sindrome del tunnel carpale.

Tuttavia, potrebbe essere necessario anche eseguire delle radiografie per escludere altre patologie reumatiche o degenerative. Inoltre, le analisi del sangue possono essere utili per capire se la sindrome è scatenata da patologie già presenti e non ancora diagnosticate, come diabete, tiroidite, artrite reumatoide, gotta ecc.

Quali sono le cause della sindrome del tunnel carpale?

Le cause del restringimento del tunnel carpale, con conseguente compressione del nervo mediano, possono essere diverse.
I fenomeni sono due:
  • o assistiamo a una vera e propria riduzione dello spazio e questa, di solito, è di natura traumatica, come nel caso di fratture e lussazioni,
  • oppure assistiamo o ad un aumento delle dimensioni della membrana sinoviale che circonda i tendini flessori, riducendo lo spazio all’interno del canale.

Per quanto concerne quest’ultima tipologia descritta, abbiamo una casistica varia. Infatti, la sindrome è molto frequente nelle donne in gravidanza, dove la ritenzione idrica causa l’aumento delle dimensioni dei tendini. In questo caso però il problema tende a regredire spontaneamente nel post- parto.

Un altro fattore di rischio è lo svolgimento di attività che prevedono movimenti ripetuti della mano o del polso, causando l’infiammazione dei tendini flessori: computer, smartphone, cucito, ma anche l’uso di strumenti a percussione come martelli pneumatici, o l’attività sportiva (è frequente nei tennisti), o l’uso di strumenti musicali che richiedono un movimento ripetuto delle dita.

Ci sono poi una serie di patologie che rappresentano un terreno fertile per l’insorgenza della patologia: abbiamo già citato il diabete, la gotta, l’iper e l'ipotiroidismo, l’artrite reumatoide. Anche una condizione clinica di forti cambiamenti ormonali, come la menopausa, può favorire l’insorgenza della sindrome del tunnel carpale.

Come si tratta questa sindrome?

Nelle fasi iniziali, se la causa è una tendinite, è possibile tentare una terapia del riposo dell’arto, evitando (dove possibile) le sollecitazioni che possono favorire l’infiammazione, o perlomeno facendo delle pause durante l’attività lavorativa e riducendo l’uso dello smartphone.
Si possono applicare anche impacchi di ghiaccio e l’uso di tutori specifici risulta abbastanza utile.

Se l’infiammazione è già avanzata, si ricorre ad una terapia farmacologica a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o cortisonici e ad una fisioterapia mirata, con strumenti come tecar o laser.
Quando questi approcci falliscono, allora è necessario intervenire chirurgicamente per risolvere il problema alla radice.

In che cosa consiste il trattamento chirurgico mininvasivo della sindrome del tunnel carpale?

L’obiettivo dell’intervento è di decomprimere il nervo mediano per eliminare la causa dell’infiammazione. 
La tecnica mininvasiva che utilizziamo presso il poliambulatorio con Day Surgery del Primus Forlì Medical Center consiste in un intervento cosiddetto “a cielo aperto”. Si effettua un’incisione minima alla base del palmo della mano, in direzione longitudinale dita - polso. Quindi si esegue una sezione del legamento trasverso del carpo, per liberare il nervo mediano.

L’intervento viene svolto in Day Surgery, senza degenza, e con anestesia loco - regionale. 
La durata media dell’intervento è di circa 10 minuti. Dopo poche ore è già possibile ricominciare a muovere la mano. Un recupero ottimale della funzionalità dell’arto avviene in genere già dopo una settimana.
 
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Revisione medica a cura di: Dott. Gabriele Zanotti

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