La sindrome della mano aliena è una rara patologia neurologica nella quale la mano (generalmente la sinistra) compie
movimenti di senso, ma che sfuggono al controllo del paziente. Non si tratta quindi di tremolii o contrazioni, ma di veri e propri gesti come afferrare oggetti. Chi è affetto da questa patologia, non ha il controllo della mano che risulta “aliena”, cioè “estranea” e indipendente.
Il
prof. Fabio Cirignotta, specialista in
Neurologia presso
Clinica Privata Villalba di
Bologna risponde ad alcune domande sulla sindrome della mano aliena.
Quali sono le cause?
Le cause della sindrome della mano aliena non sono chiare, molto probabilmente riguardano la
connessione tra i due emisferi del cervello. Principalmente la mano aliena è stata osservata in presenza di lesioni di particolari aree cerebrali.
La patologia può insorgere a seguito di un
ictus che danneggia il lobo frontale del cervello, oppure di altre condizioni che danneggiano il
corpo calloso che collega il cervello destro e il cervello sinistro, o
lesioni vascolari del talamo o dell’area parieto-occipitale. Più raramente la sindrome della mano aliena può essere causata dal
morbo di Alzheimer o dalla cosiddetta
“mucca pazza”, che è una forma di encefalite.
Come si riconosce rispetto ad altri disturbi della mano?
La sindrome della mano aliena non provoca tremori o movimenti rapidi e aritmici, né i movimenti bruschi a vuoto tipici del
“ballismo”, che è un’altra patologia neurologica provocata da lesioni cerebrali.
Di solito la patologia riguarda la mano sinistra e ci sono dei gesti tipici che essa compie:
- Cerca oggetti davanti a sé, li afferra e li manipola compulsivamente (“gropping”) in caso di variante anteriore.
- Compie movimenti antagonisti rispetto alla mano sana, per esempio spostare oggetti appena riposti, oppure afferrare il polso sano per trattenerlo, nel caso di varianti riferibili al corpo calloso del cervello.
- Si solleva all’improvviso, o in associazione a specifici eventi come colpi di tosse, rumori improvvisi ecc. Questo gesto è tipico delle varianti posteriori.
Si tratta di un fenomeno transitorio o permanente?
A volte la mano aliena regredisce dopo la fase acuta della lesione cerebrale, altre volte permane.
Esiste una cura?
Oggi non esiste un protocollo definito per curare la sindrome della mano aliena. In generale,
i trattamenti devono essere personalizzati in base al caso specifico del paziente. Si può ricorrere a un mix di risorse:
- L’impiego di tutori per bloccare la mano ribelle
- La terapia psicologica cognitivo - comportamentale, anche per aiutare il paziente a accettare la patologia ed apprendere strategie per conviverci
- La tossina botulinica (botox) che impedisce al muscolo di contrarsi
- Le benzodiazepine.