Secondo quanto riportato dalla SICCR, la Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale, più del 50% della popolazione adulta occidentale soffre o ha sofferto di
emorroidi: l’innovativo
trattamento con scleromousse, ambulatoriale e indolore, consente di intervenire sui sintomi ed evitare l’intervento chirurgico.
Ne abbiamo parlato con il
dott. Natale Ursino, specialista in Chirurgia Generale, proctologia ed endoscopia gastroenterologica e coordinatore dell’Unità di
Colonproctologia a indirizzo Proctologico (UCP) di
Città di Lecce Hospital, che ha perfezionato l’utilizzo di questa
tecnica non invasiva.
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto spugnoso situati nel canale anale e formati da capillari, arterie e vene, che contribuiscono al regolare mantenimento della consistenza delle feci.
Quando si infiammano (generalmente a causa della stitichezza o di un’alimentazione inadeguata), possono causare bruciore, prurito, sanguinamento e dolore durante la defecazione e non solo.
In base al grado e alla posizione, esterna o interna, le emorroidi vengono trattate con diversi coadiuvanti:
lassativi di volume (che aumentano la massa, migliorando il transito intestinale), flavonoidi (integratori che contrastano i sintomi dell’insufficienza venosa),
preparati per uso topico o
soluzioni chirurgiche. L'intervento è generalmente indicato per emorroidi di 3° e 4°, con ripetuti e abbondanti sanguinamenti o frequenti episodi di trombosi emorroidaria.
Nel corso degli anni sono stati proposti diversi tipi di trattamento chirurgico, come l’emorroidopessi con suturatrice meccanica (metodo Longo PPH - Procedure for Prolapse and Hemorrhoids) e l’intervento di dearterializzazione emorroidaria transanale (THD - Transanal Hemorrhoidal Dearterialization).
L’
emorroidopessi con suturatrice meccanica consiste nel correggere e riposizionare chirurgicamente il tessuto in eccesso, ma senza asportare le emorroidi. La
THD è una tecnica chirurgica che prevede l’individuazione tramite eco doppler delle arterie emorroidarie e la loro legatura all’altezza della parte bassa del retto.
Ogni intervento presenta indicazioni precise, risultati consolidati e anche un documentato numero di complicanze e recidive. In ogni caso, l’intervento prevede un ricovero in ambito ospedaliero, con spesso una dilazione del tempo di ritorno alle abituali attività.
Il trattamento delle emorroidi con scleromousse
Alternativa ambulatoriale e indolore all’intervento chirurgico, il trattamento con scleromousse è una tecnica innovativa che prevede l’utilizzo di mousse sclerosante, e viene proposto dal proctologo a pazienti affetti da emorroidi “sintomatiche” che generano cioè dolore o bruciore, con perdite ematiche durante o dopo la defecazione.
Tale tecnica consiste nell’
iniezione nel plesso emorroidario di un volume di 2 ml di principio attivo sclerosante, il polidocanolo. Questa mousse, a contatto con la parete del plesso, provoca un’immediata retrazione e, quindi, la sclerosi dello stesso, ovvero la riduzione della vascolarizzazione a causa dell’aumento del tessuto connettivale.
Come si esegue
La tecnica è idonea, salvo diversa indicazione dello specialista proctologo,
per tutti i tipi di pazienti. L’iniezione viene praticata alla base del plesso, in anoscopia, attraverso un ago endoscopico monouso che consente di pungere il plesso emorroidario in una zona priva di sensibilità. Per questa ragione, il trattamento può essere eseguito senza bisogno di anestesia né sedazione, in modo indolore. La procedura dura circa 15 minuti; a seguire è possibile riprendere le normali attività quotidiane.
La migliore strategia terapeutica prevede solitamente 3 sedute, che consentono di controllare con un
successo del 90% i principali disturbi emorroidari, in particolare il dolore, il sanguinamento e la trombosi. Il trattamento può essere ripetuto in periodi successivi, in numero e frequenza variabile da caso a caso.