L’équipe di Urologia di
Maria Pia Hospital di Torino riserva una grande attenzione alle problematiche oncologiche dell'apparato urinario, come testimonia un recente caso che ha coinvolto un uomo di 64 anni affetto da tumore vescicale infiltrante, sottoposto ad una
specifica ricostruzione vescicale che ha consentito di conservare le funzionalità urinarie e sessuali.
Il dott. Mauro Mari, responsabile dell'
Unità Operativa di Urologia a Maria Pia Hospital, con la collaborazione del
dott. Andrea Cugudda e del
dott. Davide Vaccino, si è occupato della diagnosi e del trattamento della neoplasia del 64enne, un fumatore. Il tabagismo è infatti uno dei fattori di rischio per questo tipo di tumore, insieme all’esposizione professionale a sostanze nocive contenute in vernici e solventi.
L’équipe ha inizialmente sottoposto il paziente a
TURP (resezione della prostata per rimuovere eventuali ostacoli allo svuotamento della vescica, dall’inglese TransUrethral Resection of the Prostate); dopodiché ha pianificato un’operazione di
cistectomia radicale con linfoadenectomia iliaco-otturatoria bilaterale e ha confezionato una
neovescica ortotopica a Y con ileocapsuloplastica. Una terminologia complessa che sta a significare che al paziente sono state rimosse la vescica colpita dal tumore e la sola parte interna della ghiandola prostatica, che non era stata intaccata dalla malattia, preservandone la capsula. Utilizzando una parte dell’intestino, è stata poi creata una nuova vescica che, collegata all’apparato genitale, svolge oggi correttamente la sua funzione consentendo al paziente di preservare l’autonomia urinaria e sessuale.
Il paziente è stato dimesso dopo 16 giorni di degenza post operatoria, con buona continenza e istruito sulla modalità di una corretta minzione. Al controllo eseguito successivamente si è riscontrata la conservazione della funzione erettile. Infine, l’esame istologico ha confermato l’assenza di neoplasia in altre sedi, pertanto il paziente non necessita di altre terapie ma solo di regolari controlli.
Alternative chirurgiche: la tecnica MICT
Quando non è possibile procedere con la ricostruzione della vescica, si interviene con una cistectomia, ovvero la rimozione della vescica colpita da tumore e conseguente derivazione urinaria con un sacchettino all’esterno. Nella tecnica originaria (derivazione urinaria secondo Bricker) il sacchettino viene posto sulla parte destra del corpo, per cui l’uretere di sinistra deve fare un percorso complicato e una curva per arrivare sulla destra e attaccarsi a questo serbatoio. Questo corso dell’uretere può provocare il restringimento dell’uretere di sinistra e la gestione delle problematiche connesse (coliche renali, infiammazione del rene) è complessa.
Il dott. Mari ha ideato la tecnica MICT (tecnica del condotto ileale modificata), brevettata e presentata ai Congressi internazionali di urologia: tramite la MICT il chirurgo non sposta l’uretere ma è il tratto di intestino che va verso l’uretere di sinistra. Così facendo,
il fenomeno di restringimento non si verifica più.
Qualora non fosse stato possibile ricostruire la vescica nel 64enne, si sarebbe attuato questo intervento.
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