Tiberia Hospital / 27 novembre 2019

Un nuovo servizio ambulatoriale per il trattamento dell’anemia

Un nuovo servizio ambulatoriale per il trattamento dell’anemia
Villa Tiberia Hospital di Roma ha attivato un servizio ambulatoriale per il trattamento dell’anemia con infusione endovenosa. Il farmaco utilizzato permette una somministrazione sicura. In una singola seduta da 15/20 minuti è possibile infondere fino a 1000 mg di ferro: per lo stesso quantitativo, occorrono dalle 16 alle 20 infusioni di una singola fiala dei farmaci tradizionali.
Per i pazienti allettati, il servizio è stato attivato anche a domicilio.

La dottoressa Marinella Mazzone, responsabile dell'unità operativa di Medicina Interna  e generale a Villa Tiberia Hospital, fornisce alcune informazioni necessarie a conoscere la terapia proposta presso l’ambulatorio.

Che ruolo ha l’emoglobina per l’organismo?
Quella che definiamo anemia non è esattamente una carenza di ferro, come spesso si usa dire, ma una mancanza di emoglobina. L’emoglobina è una proteina del sangue presente nei globuli rossi. Ha una struttura particolare, divisa in quattro parti, ciascuna con un nucleo centrale, il gruppo eme, che contiene ferro. Nei polmoni, questo ferro si lega all’ossigeno appena inspirato. Grazie alla circolazione sanguigna, l’emoglobina consegna l’ossigeno a tutti gli organi e ai tessuti che ne hanno bisogno per le funzioni vitali. In cambio, prende l’anidride carbonica - un materiale di scarto prodotto dal nostro organismo - e la trasporta di nuovo ai polmoni. L’anidride carbonica viene eliminata con l’espirazione. L’emoglobina, invece, si carica di nuovo ossigeno e riprende il suo viaggio.
Spiegata dunque l’importanza cruciale dell’emoglobina per la vita e la necessità di trattare l’anemia senza prenderla sottogamba. 

Perché l’anemia si cura col ferro?
I globuli rossi che contengono l’emoglobina si formano all’interno del midollo osseo: il ferro lì presente è indispensabile per far specializzare le cellule che diventeranno poi globuli rossi. Avere nel midollo una riserva di ferro a lento rilascio permette per un tempo prolungato la formazione di globuli rossi contenenti emoglobina. Ecco il legame tra ferro e anemia. Il farmaco a infusione in uso presso l’ambulatorio di Villa Tiberia Hospital fa sì che il ferro contenuto raggiunga il midollo osseo in circa 30 minuti dalla somministrazione e vi resti disponibile per la formazione di nuovi globuli rossi per periodi più lunghi rispetto ai farmaci tradizionali, grazie al rilascio controllato. 

Per chi è indicata l’infusione endovena di ferro?
La terapia di somministrazione del ferro per via endovenosa è indicata per pazienti con una concentrazione di emoglobina nel sangue inferiore a 10 g per decilitro, ossia quel valore che nel referto delle analisi del sangue è contrassegnato come Hb<10g/dl, ma anche in pazienti con emoglobina compresa tra 10-13 che hanno una saturazione della transferrina inferiore al 20% (un valore associato alla carenza di ferro).
È importante sottolineare che il ferro carbossimaltosio, usato nel farmaco, proprio per la sua conformazione non dà reazioni allergiche tipiche della somministrazione con ferro gluconato presente nei farmaci tradizionali.
Stessa indicazione anche per i pazienti in cui un’anemia lieve o moderata è associata però a patologie come tumori, scompenso cardiaco, insufficienza renale, infiammazioni croniche e reumatiche o perdita di sangue uterino anche per cicli mestruali troppo abbondanti.
La terapia endovenosa è adatta anche ai pazienti che non riescono ad assumere il ferro per via orale, sia per problemi di malassorbimento, che per gli effetti collaterali come la diarrea, che per il cattivo sapore. Il farmaco è adatto anche alle donne in gravidanza, dopo il terzo mese. 
Dagli studi, una controindicazione c’è per i pazienti cirrotici avanzati, ma occorre valutare caso per caso.

Perché il farmaco usato è innovativo?
Il farmaco imita il nucleo centrale dell’emoglobina, per cui l’organismo accoglie le molecole del ferro infuso come proprio e non mette in moto una reazione di difesa a un corpo estraneo. Imitare la struttura dell’emoglobina, con il ferro racchiuso in una sorta di guscio protettivo, ha due ulteriori vantaggi: la già citata disponibilità per periodi più lunghi e un minor rischio che vi sia ferro libero nel sangue. Questo diminuisce anche il rischio di flebiti (infiammazioni dei vasi sanguigni, che hanno origini ereditarie, infettive o traumatiche). 
Tutto questo si traduce a sua volta in un diminuito ricorso a ricoveri, somministrazione dell’EPO (un ormone che incide nella formazione dei globuli rossi) e a trasfusioni da donatore.
I parametri per stabilire il dosaggio del farmaco sono semplicemente il peso del paziente e i valori di emoglobina nel sangue.

Quali sono le cause e i sintomi dell’anemia?
Le cause dell’anemia sono varie. In fasi come la crescita o una gravidanza può esserci una produzione insufficiente di emoglobina. Ci sono poi anemie dovute a emorragie acute o croniche, o a flussi mestruali troppo abbondanti. Anche alcune patologie causano una carenza di emoglobina: tumori, patologie infiammatorie dell’apparato digerente, reumatismi, ecc. I sintomi sono comunque simili: la debolezza, il colorito pallido, lo stordimento, la tachicardia e in alcuni casi l’irritabilità dell’umore.

Si può prevenire?
Quando è di natura alimentare, l’anemia si può prevenire preferendo cibi ricchi di ferro, o che contribuiscono al suo assorbimento, sempre all’interno di una dieta equilibrata
Il ferro proveniente da cibi animali si assorbe più rapidamente e si trova, come noto, nella carne. Si trova però anche nei cereali, in ortaggi e verdure come patate, pomodori, broccoli e nei legumi. La vitamina C, inoltre, favorisce l’assimilazione del ferro e andrebbe abbinata a questi cibi per ottimizzarne gli effetti. 
Il punto però è che non tutte le forme di anemia hanno origine alimentare, quindi bisogna escludere cause patologiche e capire se sono reversibili. Per fare un esempio, un paziente che ha un sanguinamento interno contrae una forma di anemia che non ha nulla a che vedere con l’alimentazione, ma che va trattata in primis individuando la causa del problema e risolvendola.

Per maggiori informazioni e prenotare il servizio telefonare al numero > 06.82098040  il form online dedicato.
 
Revisione medica a cura di: Dott.ssa Marinella Mazzone

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