Viaggiare tranquille in gravidanza: i consigli del Prof. Filippo Boscia

Viaggiare tranquille in gravidanza: i consigli del Prof. Filippo Boscia

Si può viaggiare con il pancione? L’aereo è sicuro? La macchina è consigliata oppure no? Quali rischi si possono correre lontane da casa? Alle donne in attesa capita spesso, durante le vacanze estive, di essere prese da tanti dubbi e molte cose che prima si facevano senza alcun problema ora suscitano qualche perplessità. La gravidanza in realtà – salvo casi particolari – è uno stato naturale e fisiologico quindi compatibile con un viaggio. Mare, montagna, campagna o  crociera vanno tutti bene purché coniugati con corretta alimentazione e stile di vita, mai sedentario. Basta seguire qualche piccolo accorgimento per partire serene. Abbiamo chiesto al Prof. Filippo Maria Boscia, responsabile della Ginecologia dell' Ospedale Santa Maria, di chiarire i dubbi più comuni tra le future mamme che si accingono a fare un viaggio.
 
Prof. Boscia, quale è il mezzo più sicuro per viaggiare in gravidanza?
"Dall’inizio alla fine della gravidanza l’utero subisce sollecitazioni durante il movimento. Il veicolo che si sceglie è dunque molto importante: sono sconsigliate ad esempio fin dai primi mesi, moto o bici, mentre l’auto va bene, ma è fondamentale tenere allacciata la cintura di sicurezza con l’accortezza di fare passare le fasce ben al di sopra e al disotto del pancione, e organizzare delle soste costanti per rilassarsi durante il tragitto. Anche spostarsi in treno non comporta rischi".
 
E l’aereo si può prendere?
"L’aereo è il mezzo più sicuro per affrontare un lungo viaggio, perché non crea vibrazioni che possono stimolare la contrattilità uterina. Durante il volo, la cabina è pressurizzata e il rischio che la futura mamma abbia uno sbalzo di pressione è raro. Se si può scegliere il posto, meglio optare per quello vicino al corridoio. In questo modo si ha maggiore libertà di movimento e ci si può alzare almeno per fare qualche passo, sgranchirsi la gambe e tenere attiva la circolazione. Se si tratta di viaggi lunghi è consigliabile indossare calze a compressione graduata, per ridurre l’accumulo di liquidi nelle gambe e favorire la circolazione. Poiché i piedi tendono a gonfiarsi, è consigliabile indossare scarpe comode, meglio se aperte".
 
Meglio andare al mare o in montagna?  
"Se la gravidanza procede bene, la donna gravida è libera di scegliere in base alle sue preferenze. Al mare fa bene esporsi al sole, sempre con moderazione, usando creme protettive e cappello, in quanto i raggi UV stimolano la produzione di vitamina D, fondamentale per assorbire il calcio e il fosforo e rafforzare le ossa. Umidità e iodio danno un contributo prezioso per pulire le vie respiratorie e stimolare la funzionalità della tiroide. Si possono fare anche lunghe passeggiate sul bagnasciuga, con le gambe immerse fino a metà coscia nell’acqua salata per riattivare la circolazione delle gambe, che in gravidanza possono essere gonfie e pesanti. Va bene anche il clima fresco della montagna: l’unica controindicazione potrebbe essere l’alta quota: più si sale, più la concentrazione di ossigeno nell’aria è minore e quando ci si muove diventa più difficoltoso respirare e si avverte una sorta di fame d’aria. Per una futura mamma questo potrebbe aumentare il rischio di una possibile ipossia fetale, con alcuni problemi per il piccolo che cresce nel grembo. Consigliamo infatti di non superare i 1.500, massimo 1.700 metri di quota, a seconda dello stato di salute della donna e dell’altitudine in cui vive abitualmente.
Al di sopra di questo limite, inoltre, c’è il rischio che la pressione arteriosa salga un po’".
 
Come difendersi dal caldo?
“Nelle giornate più calde reintegrare con la semplice acqua i liquidi prodotti con la sudorazione. Meglio pochissimo sale. Preferire al sale comune il sale arricchito con iodio (sale iodato) il sale di potassio (Novosal o Salesohn).
Evitare tutti gli alimenti trasformati, soprattutto se ricchi di sale, salati, olive conservate, salumi, zuccheri, dolci e bevande zuccherate, meglio se ne riduce l’apporto, comunque tenere sempre a mente il parametro “nei limiti”. Non fumare, non sostare in ambienti poco ventilati o saturi di CO2 o eccessivamente dray (secchi)".
 
Quali accorgimenti adottare per l’igiene e l’alimentazione fuori casa?
“Attenzione alle contaminazioni microbiche nelle toilette: conviene approvvigionarsi di copri water e valutare la pulizia e l’ordine degli ambienti, soprattutto nelle soste autostradali o nei motel. Variare le scelte degli alimenti. Evitare del tutto il consumo di carni crude o poco cotte, escludere pesce crudo o frutti di mare crudi. Escludere anche conserve casalinghe sottolio e salamoia. Meglio evitare anche salse con uova crude  (zabaione, maionese, ecc.). Attenzione al congelamento e allo scongelamento dei cibi. Frutta e ortaggi sono alimenti preziosi in gravidanza.
E’ importante inoltre interpretare le etichette e conoscere i prodotti acquistati, le modalità per la loro conservazione durante il viaggio. Il caldo intenso può creare fermentazioni e degradazione dei componenti”.
 
Che cosa non bisogna dimenticare?
"E’ importante non dimenticare la tessera sanitaria, necessaria per accedere ai servizi di pronto soccorso nei Paesi dell’Unione europea. Chi si reca in uno Stato che non fa parte dell’UE, ma è convenzionato con l’Italia, dovrà avere con sé anche un apposito modulo rilasciato dalla Asl che dà diritto alla prestazione delle sole cure urgenti. Nelle nazioni che non hanno accordi con l’Italia, è preferibile sottoscrivere un’assicurazione privata. È importante poi viaggiare in gravidanza con la cartella medica, completa di esami ed ecografie fatte ed eventuali terapie, con in evidenza il numero di telefono del ginecologo. Infine è bene informarsi in anticipo sugli ospedali o le guardie mediche vicini alla meta di vacanza, per eventuali necessità". 



Per maggiori informazioni, scrivi all'Ospedale Santa Maria 

 

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