Ospedale San Carlo di Nancy / 08 febbraio 2018

Tablet e smartphone prima dei 3 anni: quali problemi per la vista?

Tablet e smartphone prima dei 3 anni: quali problemi per la vista?
Entro il primo anno di vita, un bambino su sette utilizza smartphone e tablet almeno un’ora al giorno. Lo ha rilevato uno studio condotto su oltre 300 interviste a familiari di bimbi piccoli presentato al convegno della Pediatric Academic Societies. Con il passare dei mesi, secondo l’indagine che arriva dall’Einstein Medical Center di Filadelfia, il tempo speso dai piccolissimi su questi dispositivi elettronici aumenta: il 26% dei bambini entro i 2 anni e il 38% di quelli di 4 anni ne fa uso almeno un’ora al giorno. 

Una tendenza che però non trova il benestare degli esperti, concordi nell’affermare che fino al compimento del terzo anno di vita bisognerebbe vietare ai bambini l'uso di questi devices. Questa è infatti l'età in cui si iniziano a creare i rapporti con il mondo, con i genitori; è il periodo in cui si sviluppano le competenze neuronali necessarie per imparare a camminare, a parlare e a controllare le funzioni fisiologiche del proprio corpo. 

Tutto ciò che può distogliere il cervello dei bambini da questi momenti fondamentali va evitato con fermezza. Secondo il dottor Scipione Rossi, responsabile dell’Unità operativa di Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, “Limitare l'uso del tablet a mezz'ora al giorno fino ai tre anni può essere una buona regola. Dai tre anni in su sarebbe corretto non superare l’ora di esposizione giornaliera”. L'uso prolungato dei tablet e degli smartphone è inoltre responsabile di due fenomeni oculari: l'astenopia e l'occhio secco.

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Ascolta anche il podcast con l'intervista al Dr Scipione Rossi trasmessa da RDS



“La regola di limitare le ore di vita digitale” - sottolinea il dottor Rossi – “non solo garantisce un corretto sviluppo visivo, ma contrasta anche l'insorgenza di alcuni fenomeni tra cui un peggioramento della qualità del sonno, di emicrania è in alcuni casi anche di disturbi intestinali”. Per quanto riguarda la vista è consigliabile prevedere una visita oculistica annuale ai bambini può escludere qualsiasi problematica connessa all'uso dei devices elettronici.

Uno dei disturbi visivi legato all’uso eccessivo di schermi digitali è l’astenopia, ovvero un disturbo caratterizzato da debolezza visiva, spesso dovuta all'eccessivo sforzo della vista. I soggetti più a rischio sono gli operatori addetti ai videoterminali che utilizzano tali apparecchiature per più di 20 ore a settimana, ma ancora più a rischio risultano i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile. “Durante un'ora di uso dei tablet – spiega il dottor Rossi - si eseguono circa 800 accomodazioni, cioè cambiamenti di messa a fuoco, da cui l'affaticamento degli occhi”. In alcuni bambini che usano intensamente i tablet e gli smartphone si può riscontrare anche una pseudo miopia, ovvero una difficoltà a vedere bene da lontano; tale fenomeno è legato alla prolungata attività sugli schermi dei tablet, per cui gli occhi rimangono focalizzati per guardare da vicino anche in assenza di difetti visivi specifici. L'occhio secco, infine, è collegato all'intensa attività visiva da vicino svolta con l'uso prolungato degli smartphone: l'attenzione eccessiva per lo schermo crea una diminuzione dell'ammiccamento, cioè della chiusura e apertura delle palpebre con conseguente minor lubrificazione della superficie oculare. Questo si traduce in un più frequente arrossamento degli occhi e dell'insorgenza di bruciore.

Oltre alle dirette conseguenze visive, l’uso di questi apparecchi favorisce anche la sedentarietà, l’introversione e il rapporto virtuale che si genera tra il tablet e i bambini crea in loro una diminuzione alla socialità e all’interazione con l’ambiente esterno. La vita all'aria aperta e il movimento non incidono tuttavia positivamente esclusivamente sullo sviluppo fisico ma portano benefici anche alla vista. La luce naturale, infatti, produce uno sviluppo visivo migliore rispetto a quella artificiale. 

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