GVM Point / 18 settembre 2023

Allergia al lattice, attenti anche al cibo

Allergia al lattice, attenti anche al cibo

Quando si parla di allergia al lattice si pensa solo ad oggetti di gomma come guanti e palloncini. Eppure il rischio viene anche dal cibo che portiamo in tavola. Basta un po' di attenzione per una vita latex free.

Guanti, elastici, nastri e bende. Non basta depennare questi oggetti dall'uso quotidiano per sfuggire ad ogni pericolo. L'allergia al lattice impone attenzione anche a tavola.

Una associazione che difficilmente può venire spontanea ma che è necessario conoscere per evitare che determinati cibi possano costituire un rischio. Il motivo, come spiega il Ministero della Salute nel documento di indirizzo sulle allergie alimentari, è la cross reattività legata alla presenza di chitinasi di classe I. In buona sostanza nel lattice e in alcuni alimenti c'è un minimo comune denominatore capace di scatenare la stessa reazione. Così accade che in un soggetto allergico al lattice, può insorgere una crisi allergica mangiando una banana. Ecco, dunque, che per il 50% degli allergici al lattice il rischio anafilassi da cibo, per ingestione di alcuni alimenti, è dietro l'angolo. I cibi indiziati sono ananas, avocado, banana, castagna, fico, frutto della passione, kiwi, mango, melone, patata, pesca, pomodoro, noccioline, arachidi, papaia ecc. 

Una visita dall'allergologo consentirà di ottenere tutte le informazioni necessarie per evitare di esporsi, inconsapevolmente, a qualsiasi pericolo.
Ma non è solo il cibo a finire nella lista nera, anche le piante ornamentali come il Ficus Benjamin - una delle più presenti nelle case - può scatenare una reazione in chi è già sensibilizzato.


Il lattice è il principale componente della gomma naturale, materiale con il quale vengono prodotti moltissimi oggetti: guanti di gomma, succhiotti per neonati, palloncini, materassi, cuscini, arredi, adesivi, indumenti come impermeabili e, non meno importanti, siringhe, lacci emostatici, contagocce, cateteri, materiale ortodontico e per anestesia. Tanti, tantissimi, ed è per questa continua esposizione che il 7% della popolazione in Italia diventa sensibile al lattice. Percentuale che sale fino al 12% in determinati contesti professionali come quello industriale. Risultano particolarmente predisposti a questo tipo di allergia le donne, le persone asmatiche, soggetti affetti da spina bifida, coloro che abbiano subito più di 5 interventi chirurgici, pazienti sottoposti ad emodialisi cronica.
I sintomi di una allergia al lattice possono essere: cutanei ossia orticaria, angioedema, dermatite da contatto, respiratori ovvero starnuti, asma e tosse e, infine, oculari ovvero lacrimazione e congiuntivite. In casi estremi si può arrivare al vero e proprio shock anafilattico.
L'unica cura possibile è evitare il contatto con materiali fatti di latex. In caso di intervento chirurgico, esami particolari, vaccini, è necessario segnalare al personale medico e infermieristico l'allergia. Ovviare al problema sarà semplice. Nelle cliniche GVM, ad esempio, da tempo è presente materiale latex-free così da evitare qualsiasi tipo di problema, sia per il personale interno che per il paziente.

condividi o salva l'articolo

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Prenotazioni e appuntamenti nel palmo della tua mano

La nuova app MyGVM ti permette di trovare il tuo medico preferito, prenotare visite, controllare l’esito degli esami direttamente dal tuo telefonino! Scaricala ora:
anni