Salus Hospital / 22 aprile 2021

Allergia e occhi: la congiuntivite allergica

Allergia e occhi: la congiuntivite allergica
Pollini e graminacee, in questa stagione, non sono responsabili solo di raffreddore da fieno e starnuti, infatti frequentemente anche gli occhi sono coinvolti nelle manifestazioni allergiche. Secondo alcuni studi scientifici, le allergie oculari colpiscono la popolazione in misura compresa tra il 6% e il 30% e interessano all’incirca il 20% delle allergie totali.
Si può prevenire il problema? E cosa si può fare per limitare i fastidi? Ne abbiamo parlato con il dott. Renzo Carpi, Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica del Salus Hospital di Reggio Emilia.

La congiuntivite è un’infiammazione dello strato mucoso superficiale dell’occhio posto tra la sclera e la palpebra. La congiuntivite allergica si verifica nel momento in cui si scatena una reazione anomala del sistema immunitario verso agenti normalmente innocui, gli allergeni. Quando una sostanza allergenica viene a contatto con l’occhio, si verifica il rilascio di istamina da parte di specifiche cellule oculari denominate mastociti, con l’intento di combattere l’allergene presente. L’innesco di questa reazione va a determinare la sintomatologia tipica del fenomeno allergico, cioè prurito, rossore dell’occhio e lacrimazione.

I tipi di congiuntivite allergica attualmente conosciuti sono diversi e vengono primariamente classificati in funzione di diverse caratteristiche, quali modalità d'esordio e sintomatologia:
  • Congiuntivite acuta: consiste in una reazione orticarioide – provoca cioè sintomi come orticariae prurito intenso e feroce – contraddistinta da un esordio acuto, un evidente gonfiore palpebrale e congiuntivale, sintomi tipici che nella maggior parte dei casi si attenuano in maniera del tutto spontanea senza l’esigenza di ricorrere a terapie specifiche.
  • Congiuntivite cronica: si manifesta con una minore irruenza della sintomatologia che persiste però per lunghi periodi di tempo. I sintomi tipici sono prurito diffuso, fotofobia, arrossamento ed irritazione locale. Per ridurre questi sintomi è consigliabile l'utilizzo di colliri antistaminici e vasocostrittori.
Un’ulteriore distinzione clinica che individua dei sottotipi di congiuntivite allergica differenziati in base all'agente causale – allergene – coinvolto:
  • Congiuntivite allergica stagionale, causata da pollini,
  • Congiuntivite perenne, causata da allergeni presenti tutto l’anno come acari, spore fungine e pelo di animali,
  • Congiuntivite giganto-papillare, generalmente associata all’utilizzo di lenti a contatto,
  • Congiuntivite da contatto, come ad esempio agenti chimici.
La diagnosi, mediante normale visita oculistica, si basa sulla presenza di segni clinici confermati da esami di laboratorio, quali ipereosinofilia ed iperneutrofilia, aumento IgE sieriche e cutanee, e non presenta particolari difficoltà. La terapia delle congiuntiviti si basa prevalentemente su prevenzione ambientale e terapia farmacologica.

La prevenzione ambientale è fondamentale, soprattutto nelle perenni. Evitare il contatto con gli allergeni è sicuramente la strategia più immediata ed efficace, è dunque buona regola tenere il paziente lontano quanto più possibile dal contatto con i pollini, utilizzare occhiali da sole in ambienti esterni, bonificare l’abitazione per ridurre i livelli di acari della polvere e rimuovere la polvere da tappeti e tende.

La terapia prevede l’uso di colliri antistaminici e stabilizzatori delle mast-cellule, ma non dobbiamo dimenticare che, nelle forme particolarmente severe, può essere utile associare una terapia sistemica a base di farmaci antistaminici o corticosteroidi, ovviamente sempre dietro il parere del medico.
 
 

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Revisione medica a cura di: Dott. Renzo Carpi

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