Forse non tutti sanno che un errato appoggio plantare può portare, nel tempo, a dolori muscolari o articolari che possono cronicizzarsi: effettuare una
analisi del passo, esame clinico che monitora il movimento, è utile sia in età pediatrica, per correggere eventuali anomalie, sia per evidenziare problematiche di natura ortopedica, neurologica o funzionale nell’adulto.
Per capire meglio cos’è, come si svolge, quando è consigliata e a cosa serve, ne abbiamo parlato con il
dottor Lorenzo Musci,
fisiatra dell’Ospedale Santa Maria di Bari, e
Andrea Di Candia,
tecnico che esegue, insieme al dott. Musci, l’analisi del passo.
Analisi del passo: cos’è
L’analisi del passo, o “analisi del movimento”, è un esame che
monitora il ciclo del passo ed è in grado di registrare la distribuzione del carico nella fase di
stance (appoggio) e di
swing (oscillazione), le alterazioni spazio-temporali su diversi piani (sagittale-frontale-trasverso) e eventuali problematiche di tipo ortopedico, neurologico/propriocettivo, funzionale ecc.
Un ciclo del passo alterato può determinare, infatti, una sintomatologia dolorosa su tutti i distretti anatomici, oltre che attuare
meccanismi di compensazione.
Quando si esegue
I principali
sintomi che possono mettere in allarme un paziente e indirizzare verso l’analisi del passo sono il
dolore muscolare, il
blocco articolare o
latero-pulsioni del tronco.
L’esame viene eseguito con l’ausilio dell’elettromiografia di superficie, per valutare l’attivazione dei gruppi muscolari durante le fasi del passo. È
consigliato:
come
check up preventivo nell’età evolutiva, per correggere eventuali anomalie;
- per la valutazione delle performance degli sportivi;
- per personalizzare il piano riabilitativo in campo neurologico;
- per una valutazione pre-post intervento in caso di impianto protesico di natura ortopedica;
- per valutazione posturale in qualsiasi fascia di età, anche senza chiare manifestazioni cliniche.
Come funziona l’esame
L’esame,
non invasivo e ripetibile, dura tra i 40 minuti e un’ora, e inizia con una raccolta di dati anagrafici e di misure antropometriche utili per la ricostruzione in 3D.
Delle
telecamere a infrarossi rilevano il movimento, grazie a marker catarifrangenti posizionati sulle articolazioni del paziente, insieme agli elettrodi per l’elettromiografia sistemati in base al quesito diagnostico.
Generalmente dopo 5/6 camminate il passo risulta abbastanza naturale per l’analisi, che è seguita da una “
ricostruzione del modello del passo”, utile al fisiatra insieme al video della camminata per redigere il referto e stabilire un corretto protocollo terapeutico e/o una prescrizione adeguata di ortesi.
Per ulteriori informazioni, è possibile telefonare allo 080.5040111 o compilare il form di richiesta.