Tiberia Hospital / 20 novembre 2019

Arriva l'influenza si può prevenire?

Arriva l'influenza si può prevenire?
Con l’inverno, arriva l’influenza, e con essa i sintomi caratteristici che la accompagnano: febbre, debolezza, dolori articolari, mal di testa, naso chiuso.
Il periodo di incubazione dei virus dell’influenza varia dalle 18 alle 72 ore prima della manifestazione dei sintomi. La febbre dura di norma 3-5 giorni, ma la spossatezza può rimanere più a lungo.

Nei soggetti sani, generalmente, l’influenza fa il suo decorso senza provocare effetti duraturi. Tuttavia, in soggetti più deboli può avere conseguenze anche gravi: polmoniti, encefaliti (infiammazioni del cervello), sinusiti, otiti e peggioramento di patologie già presenti, talvolta con complicanze davvero severe.
In questi casi la prevenzione è uno strumento di difesa indispensabile. Per questo motivo è consigliabile adottare alcuni comportamenti quotidiani per prevenire il contagio.

L’influenza si può prevenire, in primo luogo, con qualche buona pratica quotidiana”, spiega la dottoressa Marinella Mazzone, specialista in Medicina Interna a Villa Tiberia Hospital di Roma. “Infatti, nei mesi invernali il contagio aumenta perché le persone condividono spazi chiusi e umidi, che permettono a virus e batteri di proliferare e diffondersi. I batteri e i virus hanno modi simili per propagarsi. Anche se si tratta in entrambi i casi di organismi molto piccoli ci sono delle differenze. I batteri sono organismi viventi a tutti gli effetti, composti di una sola cellula. I virus, invece, hanno un guscio proteico dentro il quale risiede il DNA o l'RNA: entrano in una cellula ospite e ne sostituiscono il patrimonio genetico con il proprio, dando origine alla malattia”.

I 5 consigli della dott.ssa Mazzone per prevenire il contagio sono semplici e basta un po’ di accortezza per seguirli:
  • Lavarsi spesso mani e viso;
  • Coprire bocca e naso con la piega interna del gomito quando si tossisce o si starnutisce;
  • Arieggiare gli ambienti chiusi (uffici, aule scolastiche, stanze);
  • Evitare il contatto troppo stretto con chi manifesta i sintomi;
  • Lavare con candeggina gli oggetti che entrano in contatto con la saliva di chi è già stato contagiato.
Questi comportamenti valgono per tutti, ma per i pazienti per i quali un’influenza può comportare un rischio occorre un’attenzione maggiore alla prevenzione. Per loro è consigliabile la vaccinazione. Sono considerati soggetti deboli i cardiopatici; i pazienti con patologie che colpiscono il fegato, il sangue, i reni o i polmoni; i pazienti diabetici o con malattie del metabolismo; i bambini con patologie neurologiche e neuromuscolari; i pazienti con tumori o con immunodepressione; le donne in gravidanza; gli over 65.
Per ridurre il contagio anche nell’interesse di questa fascia di popolazione, il vaccino antinfluenzale è consigliabile anche a medici e operatori sanitari, insegnanti, impiegati della Pubblica Amministrazione e forze dell’ordine
”, prosegue la dott.ssa Mazzone.

Prima della somministrazione del vaccino è consigliabile consultare il proprio medico di base, informandolo di eventuali allergie o reazioni precedenti ai vaccini. Un’allergia alle proteine dell’uovo, ad esempio, potrebbe suscitare una reazione. Generalmente, i più comuni effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale sono un lieve malessere diffuso, qualche linea di febbre e l’indolenzimento della zona in cui è stata fatta la puntura. 

Il vaccino viene formulato ogni anno, per ogni stagione epidemica, sulla base dei tre virus che ci si aspetta saranno più contagiosi nel corso dell’anno (trivalente). I virus però sono in continua evoluzione e possono modificarsi con il passare dei giorni, per cui l'efficacia del vaccino può non raggiungere il 100% su un ceppo virale di un virus modificato. 

Ci sono altri strumenti di prevenzione?Si sente parlare degli immunostimolanti come farmaci per alzare le difese immunitarie. La definizione è scorretta perché gli immunostimolanti veri e propri servono esclusivamente in alcune patologie gravi come l’Epatite C, alcune forme tumorali e la sclerosi multipla. Quelli che vengono comunemente chiamati immunostimolanti sono invece farmaci che contengono frammenti di batteri che dovrebbero innescare quindi una reazione immunitaria che porta all’innalzamento delle difese. Ma non ci sono certezze scientifiche in merito, al momento. Piuttosto, consiglio di trascorrere del tempo all’aria aperta, curando l’attività fisica e seguendo una dieta equilibrata con il giusto apporto di vitamine, specialmente la vitamina C”.
 
Presso Villa Tiberia Hospital è possibile effettuare il vaccino approvato dall'AIFA per la stagione 2019/20 per info e prenotazioni  06.82098040 oppure tramite form contatti 
Revisione medica a cura di: Dott.ssa Marinella Mazzone

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