Le cisti note anche come
endometriomi rappresentano una delle complicanze più comuni dell'
endometriosi.
La dottoressa Anna Biffi e
il dott. Gregorio Del Boca, della
Ginecologia di
G.B. Mangioni Hospital - struttura polispecialistica accreditata SSN, ci spiegano
come si formano le cisti endometriosiche,
i diversi stadi dell'endometriosi e le tipologie di
trattamento che si applicano.
Che cos’è l’endometriosi
L'endometriosi è una patologia infiammatoria cronica benigna, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (che normalmente riveste esclusivamente l’utero) anche sugli altri organi pelvici interni, spesso le ovaie, ma talvolta anche vescica, uretere, tube di falloppio vagina, intestino ecc.
Questo tessuto è ricco di recettori ormonali, per cui è in grado di scatenare infiammazione, dolore e cicatrici.
Quando presenti, i sintomi più frequenti dell’endometriosi sono infatti soprattutto il dolore durante il ciclo mestruale e durante i rapporti sessuali.
Come si formano le cisti endometriosiche
Le cisti endometriosiche si formano quando il tessuto endometriale cresce all'interno delle ovaie, simulando lo stesso comportamento e le stesse funzioni che avrebbe dovuto avere nell’utero.
Queste cisti, chiamate anche “cisti cioccolato”, contengono sangue vecchio, perciò di colore scuro.
Le dimensioni possono variare: di solito crescono dai 2 ai 5 cm. Cisti più grandi sono rare, ma possibili. Generalmente quelle di grandi dimensioni provocano una sintomatologia riconoscibile come
dolore pelvico, mestruazioni dolorose, dolore durante i rapporti sessuali o finanche durante l’attività sportiva.
Il rischio più significativo legato alle cisti endometriosiche è la rottura di una cisti con diffusione del sangue all’interno della cavità addominale. Si tratta di un’emergenza medica che talvolta richiede un intervento chirurgico.
I 4 stadi dell’endometriosi
L'endometriosi è classificata in 4 stadi in base alla gravità e all'estensione delle lesioni:
- minima, caratterizzata dalla presenza di poche piccole lesioni e da nessuna o poche aderenze;
- lieve, con più lesioni e possono essere presenti aderenze leggere;
- moderata, che porta a lesioni più profonde e aderenze. In questo stadio è più frequente la presenza di cisti endometriosiche;
- grave, con molte lesioni e aderenze e cisti di grandi dimensioni che possono compromettere le strutture pelviche circostanti.
Come si effettua l’asportazione chirurgica in laparoscopia e quando asportare le cisti
La laparoscopia è la procedura chirurgica principale per trattare l'endometriosi e le cisti endometriosiche. Il chirurgo inserisce la sonda laparoscopica e lo strumento microchirurgico, attraverso due piccole incisioni eseguite a livello dell’addome per
rimuovere il tessuto endometriale anomalo e le cisti.
In genere l’intervento si svolge in anestesia generale, con una o due notti di degenza in ospedale.
Il recupero totale delle attività quotidiane avviene di norma entro 15 giorni dall’intervento.
Le cisti endometriosiche vengono rimosse se causano sintomi significativi come dolore pelvico, infertilità o se esiste il rischio di complicazioni, come la rottura della cisti o la torsione dell’ovaio. La decisione di asportare le cisti dipende anche dalle dimensioni, dalla loro posizione, dall'età della paziente e dal desiderio di avere figli (nei casi in cui l’asportazione possa compromettere la fertilità dell’ovaio interessato).
L’asportazione della cisti risolve l’endometriosi?
L'asportazione delle cisti endometriosiche può fornire sollievo dal dolore causato dalla cisti, ma non è risolutiva per l'endometriosi in sé. Chirurgicamente è possibile asportare il tessuto endometriale anomalo, ma questa tipologia di intervento può compromettere la fertilità della donna, quindi va valutata con attenzione. Inoltre, esiste un discreto rischio di recidiva.
Per questi motivi, la gestione dell'endometriosi è spesso multidisciplinare e può includere
trattamenti ormonali, farmaci antidolorifici, terapia fisica e cambiamenti nello stile di vita, anche nell’alimentazione. Una volta rimosse le cisti, è essenziale un follow-up regolare con i Medici specialisti per
monitorare i sintomi e prevenire recidive.