Il collasso è una sensazione di debolezza molto intensa, in cui il paziente non riesce a mantenere la stazione eretta, ma è pienamente cosciente.
Questa caratteristica lo differenzia dalla sincope o svenimento, in cui si perde la conoscenza, si cade a terra, ma non se ne ha memoria.
Durante il collasso, il paziente accusa stanchezza, vertigini, sudore freddo, nausea, giramenti di testa, sensazione di calore che sale dal ventre ecc. Se ciò avviene senza un motivo manifesto è utile rivolgersi al medico di base che potrà indirizzare il paziente al neurologo o al cardiologo, per approfondimenti.
Può causare traumi fisici di diversa entità, da ematomi a fratture. Ma soprattutto nei pazienti anziani, può creare un trauma psicologico, caratterizzato dalla paura di cadere e ansia al pensiero di dover camminare. Quindi crea una limitazione alla vita quotidiana.
Il dott. Mario Siro Brigiani, cardiologo di Anthea Hospital a Bari, spiega perché avviene il collasso e come intervenire tempestivamente.
Da cosa è provocato il collasso?
Le cause più comuni sono le seguenti:
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Terapie a base di farmaci che abbassano la pressione arteriosa. Se il dosaggio non è adeguato al paziente, l’apporto di sangue alle cellule cerebrali può diminuire, riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti;
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Caldo eccessivo, con perdita di sali minerali e conseguente riduzione del volume di sangue;
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Crisi ipoglicemica, il cosiddetto calo di zuccheri. I valori di normalità sono di 70mg/dl;
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Crisi vagale, in reazione a stimoli forti come paura, dolore, emozioni. In alcuni casi però può celare anche delle patologie che spaziano dall’anemia, all’epilessia, alle ischemie transitorie a patologie cardiache.
Per individuare le cause del collasso, si ricorre quindi a analisi del sangue e a visite e esami cardiologici o neurologici.
Cosa fare se si accusano i sintomi del collasso?
Nel momento stesso in cui si inizia a sentire il malessere è bene adottare una posizione seduta o sdraiata, per evitare cadute e traumi.
Una posizione particolarmente indicata è con le gambe sollevate, per facilitare l’afflusso di sangue al cervello. Anche stringere i pugni è utile, per aumentare i livelli di adrenalina e noradrenalina nel sangue.
Quando possibile, è anche opportuno evitare le situazioni che possono aumentare il rischio di collasso. Ad esempio, evitando di stare sotto il sole troppo a lungo, o in ambienti con scarso ricircolo d’aria. Parlarne con il medico di base è sempre consigliabile, per individuare gli eventuali segnali di una patologia sottostante.