L’apparato visivo è molto importante perché permette la corretta visione dello spazio e della profondità. Se questo sistema viene alterato da
patologie congenite o acquisite, bisogna cercare di correggerlo e ristabilire il corretto campo visivo. Per la correzione delle anomalie visive, oggi si utilizza la
realtà virtuale. Parliamo di questa tecnica, facilmente accettata anche dai piccoli pazienti, con il
Dott. Mario Fagiano -Specialista in Oftalmologia - presso la
Clinica Santa Caterina da Siena di Torino.
Realtà virtuale per combattere ampliopia e strabismo
Le tecniche di realtà virtuale – spiega il Dottore - sono di grande aiuto nei casi di difetti visivi come:
l’ambliopia (occhio pigro) e lo
strabismo,
un disturbo di convergenza degli assi visivi che impedisce a entrambi gli occhi di fissare lo stesso oggetto (uno dei due occhi devia verso l’esterno o l’interno, verso il basso o l’alto) ostacolando una corretta visione binoculare e alterando la percezione della profondità.
In entrambi i casi
uno dei due occhi non cattura correttamente le immagini e il cervello tende a scartare le informazioni provenienti dall’occhio problematico.
La realtà virtuale, con l’uso di hardware e software dedicati, può essere utilizzata per rieducare le funzionalità visive in maniera gradita anche dai bambini - afferma il Dottor Fagiano. Immersi in un ambiente tridimensionale generato dal computer, muniti di visore a caschetto del tutto identico a quello usato per i videogiochi, i pazienti si cimentano in giochi studiati per il trattamento, la gestione e l’allenamento delle abilità visive per migliorarne la performance.
La realtà virtuale aumenta la stimolazione dell'occhio problematico
Questi giochi, in realtà virtuale, aumentano la stimolazione dell’occhio problematico e diminuiscono quella dell’occhio sano in modo da facilitare la collaborazione tra i due occhi.
Nelle diverse sedute è sempre meno necessaria la stimolazione dell’occhio patologico e la differenza di visione dei 2 occhi è sempre più insignificante. Alla fine del trattamento non ci sarà più bisogno di alcuna modifica delle immagini perché entrambi gli occhi possono catturarle simultaneamente.
I giochi
per insufficienza di convergenza - conclude il Dottore -mirano a
far lavorare insieme gli occhi tramite convergenze e divergenze. Incrociare gli occhi è una reazione naturale quando si guarda qualcosa di molto vicino al proprio viso, dobbiamo angolare gli occhi in modo da poter vedere nitidamente gli oggetti a distanza ravvicinata. L’ambiente di questo gioco simula un bersaglio visivo che viene lentamente spostato verso il viso del paziente in modo da migliorare il punto di convergenza degli occhi.
Ogni gioco
offre un’ambientazione unica per affinare abilità diverse, i giochi sono divertenti e possono essere migliorati e crescere insieme al paziente nel suo percorso di miglioramento.