Primus Forlì Medical Center / 21 settembre 2022

ECG o ecocardiogramma: quali sono le differenze?

ECG o ecocardiogramma: quali sono le differenze?
L’elettrocardiogramma (ECG) e l’ecocardiogramma sono due esami diagnostici molto utilizzati in ambito cardiologico e aritmologico, per diagnosticare numerose patologie del cuore. 

Tuttavia, hanno un funzionamento e uno scopo differente, come spiega il dott. Ennio Talamonti, specialista in Cardiologia ed aritmologo presso il Primus Forlì Medical Center.

Qual è la principale differenza tra elettrocardiogramma (ECG) e ecocardiogramma?

L’elettrocardiogramma ECG studia il segnale elettrico del cuore, mentre l’ecocardiogramma è un’ecografia, che mostra quindi la morfologia del cuore. Permette di valutare le dimensioni dell’organo, lo stato del pericardio, la contrattilità e la performance, la funzionalità delle valvole e i flussi del sangue attraverso le valvole.

Quali patologie si possono diagnosticare con l’ECG?

L’elettrocardiogramma è utile per diagnosticare un’aritmia (sia tachiaritmie che bradiaritmie), per evidenziare un eventuale pregresso infarto o quelle aspecifiche alterazioni comuni a patologie miocardiche o pericardiche.

E con l’ecocardiogramma?

Attraverso l’ecocardiogramma si può individuare una problematica valvolare, come l’insufficienza valvolare, oppure la presenza di stenosi o ispessimenti dei lembi valvolari.
Ancora, è possibile studiare il pericardio e la presenza di versamenti pericardici, che sono per esempio abbastanza frequenti nel post covid, anche per alcuni mesi.
Infine, consente di individuare se ci sono stati pregressi infarti perché la parte di miocardio infartuata è ferma e non si contrae.

Questi esami possono essere svolti anche sotto sforzo?

Sì, sia l’EGC che l’ecocardiogramma possono essere eseguiti dopo che il paziente è stato sottoposto a uno sforzo fisico (sul tappeto treadmill o sul cicloergometro), o dopo la somministrazione di farmaci che mettono sotto stress il cuore.

L’elettrocardiogramma da sforzo serve per evidenziare eventuali insufficienze coronariche latenti, con anomalie che vengono fuori solo sotto sforzo. Per esempio è richiesto in pazienti che hanno dolore solo durante l’attività fisica, e quindi c’è sospetto di angina pectoris. All’ECG di base un’anomalia transitoria non sarebbe visibile.
L’eco-stress, come l’ECG da sforzo, serve a individuare una problematica latente a riposo. Ad esempio può individuare un’anomalia nel movimento della parete ventricolare, legata a ischemia.

Come si interpretano i risultati degli esami e quanto è importante l’esperienza del medico?

Con le metodiche attuali e, soprattutto, grazie ad apparecchiature sempre più moderne e performanti di cui disponiamo al Primus, la diagnostica cardiologica, anche in pazienti ancora del tutto asintomatici è precisa e precoce tanto da poter permettere una terapia mirata che limiti la progressione di un un qualche problema ancora limitato in una malattia conclamata.
Ovviamente in tutto questo è facilmente comprensibile come abbia un peso enorme l’esperienza del medico che effettua l’esame.
 
Revisione medica a cura di: Dott. Ennio Talamonti

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