La
displasia congenita (o evolutiva)
delle anche è la patologia dell’apparato muscolo scheletrico più frequente del neonato, con un’incidenza di
circa 5-6 casi ogni mille neonati. Questa malformazione può però essere diagnosticata già alla nascita mediante l’ecografia, un esame sensibile, sicuro e non invasivo.
In questa intervista, il
Dott. Paolo Baldassarri, pediatra presso
Primus Forlì Medical Center, ci spiega in che cosa consiste l’esame e perché questa indagine sarebbe da consigliare a tutti i neonati.
Come e quando si può diagnosticare la displasia delle anche nel neonato?
Il termine “displasia congenita delle anche” indica quadri patologici di diverso grado, che possono essere identificati già alla nascita con un esame clinico effettuato dal pediatra neonatologo.
«Durante la degenza in Ostetricia, che dura in genere 48 ore, il neonato viene sottoposto almeno due volte (alla nascita e alla dimissione) alla visita pediatrica e alle relative manovre (Ortolani, Barlow, segno di Galeazzi) per evidenziare una eventuale lussazione. Dopo la dimissione, queste verranno poi ripetute anche dal pediatra di famiglia nei vari controlli di salute programmati», precisa il Dott. Baldassarri.
Questa patologia si può presentare con diversi gradi di gravità
- Lussazione completa: quando la testa del femore è posizionata fuori dall’acetabolo femorale. L’alterazione è evidenziata dallo “scatto in entrata” che si avverte quando, con la manovra di Ortolani, la testa del femore viene riposizionata nella sua sede.
- Sublussazione o anca lussabile: l’anca è all’interno dell’acetabolo ma può essere portata fuori dalla sua sede naturale con la manovra di Barlow. Si tratta di una condizione meno grave, ma che deve essere tenuta sotto controllo.
- Displasia dell’anca: in questa categoria rientrano diverse forme, più difficili da definire in modo preciso, ma tutte caratterizzate da un’alterazione significativa.
Grazie all’esame clinico, il pediatra può riconoscere le forme più gravi di displasia (lussazione completa). Nelle forme meno gravi, l’esame ecografico è certamente più sensibile e più dettagliato rispetto all’esame clinico.
In che cosa consiste l’ecografia alle anche?
L’ecografia alle anche è un esame che, tramite l’utilizzo di ultrasuoni, permette di visualizzare l’articolazione e la posizione della testa del femore rispetto all’acetabolo. Si tratta di un esame non invasivo, che non espone il neonato ad alcun rischio né trauma.
Rispetto alla radiografia, che si faceva in passato non prima del 4°-6° mese di vita, l’ecografia è un esame più sicuro (non utilizza raggi X) e più dettagliato. Oltre a visualizzare la parte ossea dell’articolazione, permette infatti di analizzareanche la morfologia delle parti molli.
L’ecografia viene impiegata per confermare una diagnosi di anca lussata o lussabile evidenziate con le manovre di Ortolani e di Barlow, ma è particolarmente utile per evidenziare i casi di displasia che sfuggono all’esame clinico e che meritano comunque attenzione e/o una terapia precoce.
A chi è consigliata?
L’ecografia alle anche è raccomandata a tutti i neonati che presentino specifici fattori di rischio. Infatti, il rischio di displasia congenita aumenta in caso di:
- neonate di sesso femminile (colpite 5 volte più dei maschi);
- familiarità (se la malformazione è comparsa precedentemente anche nei familiari di primo grado: genitori, fratelli o sorelle);
- posizione podalica del feto durante la vita intrauterina o al momento della nascita;
- presenza di altre malformazioni, per esempio il piede torto congenito.
Al di là di questi specifici fattori di rischio, l’esame ecografico è consigliato a tutti i neonati in quanto si tratta di un’alterazione abbastanza comune che, se identificata precocemente, può essere trattata con risultati migliori e meno traumatici.
Quando va eseguita l’ecografia?
L’ecografia delle anche andrebbe eseguita il prima possibile: l’utilità di questo esame sta proprio nel fornire una diagnosi precoce. Nei neonati con fattori di rischio, può essere eseguita già alla nascita prima della dimissione ospedaliera. Negli altri casi, l’indicazione generale è quella di eseguirla tra le 4 e le 8 settimane di vita.
La
diagnosi precoce di questa patologia permette di iniziare da subito un trattamento basato su divaricatori morbidi adatti al neonato/lattante, che aiutano a tenere le gambe divaricate, con l’obiettivo di mantenere la testa del femore in posizione corretta e favorirne la maturazione.
Se la displasia non viene individuata precocemente, il trattamento può richiedere interventi più invasivi, di pertinenza dell’Ortopedico.
Come si svolge l’esame?
L’ecografia alle anche
richiede circa 20 minuti. Il bambino viene posto su un lettino appositamente sagomato che lo aiuta a stare su un fianco e a mantenere la posizione. I genitori sono presenti e aiutano a tranquillizzare il piccolo durante l’esecuzione dell’esame.
Oltre a essere altamente standardizzato, si tratta di un
esame non traumatico e non invasivo, che non presenta alcuna controindicazione: queste caratteristiche sono un motivo in più per eseguire l’ecografia su tutti i neonati, non solo quelli con fattori di rischio riconosciuti.