La
fimosi peniena indica una condizione in cui il prepuzio, cioè la pelle che ricopre l’estremità del pene, non riesce a scorrere correttamente fino a scoprire il glande. Può essere
congenita, e manifestarsi quindi durante la crescita del bambino, o
acquisita, e presentarsi nell’adulto a causa di una infezione che porta alla formazione di tessuto cicatriziale in eccesso. In entrambi i casi la fimosi crea dolore durante l’erezione, infezioni legate alla scarsa igiene e bruciori minzionali.
Nei bambini più piccoli è normale che il pene non si riesca a scoprire completamente, ma quando allora è il caso di intervenire?
La regola d’oro da seguire è quella di non forzare mai l’apertura nei bimbi: “agire in questo modo - sottolinea il
Dott. Danilo Dini, Responsabile dell’U.O. di
Urologia di
Villa Tiberia Hospital di Roma - può causare, oltre che dolore, anche delle aderenze che in realtà peggiorano la situazione”.
È importante aspettare il
momento giusto per intervenire, ma tenere sotto controllo l’evoluzione della patologia. “Se intorno ai 6-7 anni non si riesce a far scorrere correttamente e senza dolore il prepuzio - aggiunge il Dott. Dini - allora è il caso di rivolgersi a uno specialista che valuterà la situazione in modo accurato”.
Di norma si attende fino ai 10 anni, momento in cui fisiologicamente il pene è pronto per l’apertura. Se invece ancora persiste la fimosi si interviene in prima istanza con un
trattamento medico di tipo topico, “di solito a base di creme cortisoniche che rendono il tessuto più elastico”, e se la situazione non si risolve “si interviene
chirurgicamente con la circoncisione - spiega il Dottore -, per eliminare la parte di tessuto in eccesso o stretta”.
“Anche l’
aspetto psicofisico deve essere considerato”, continua l’esperto. Se da un lato i bimbi che hanno difficoltà ad aprire il pisellino, infatti, tendono ad eludere la questione allontanando i genitori dalle proprie parti intime durante l’igiene ed evitando di toccare la zona, “con l’adolescenza, poi - continua il Dott. Dini -, la questione si fa ancora più impattante e i ragazzi di solito evitano i primi contatti intimi con un partner”.
Presso l’U.O. di Andrologia la
circoncisione viene effettuata sempre in Day Hospital. Nell’arco di una sola giornata quindi il paziente effettua l'intervento e torna a casa, aspetto particolarmente importante nel caso di bambini. Cambia però il
tipo di anestesia in base all’età del paziente.
Nei più piccoli si effettua l’
anestesia generale mentre
nei più grandi si procede con una
blanda sedazione e l’anestesia locale.
“L’intervento - commenta il responsabile dell’Unità - è semplice. Bisogna però prestare attenzione a una corretta medicazione e igiene dei punti nei sette giorni successivi, vista la zona delicata”. Nelle prime 48 ore le possibili erezioni notturne potrebbero tirare i punti e portare un leggero fastidio post-operatorio: “nulla però che non può essere tamponato con degli antidolorifici”.
Per maggiori informazioni o per prenotare contatta Villa Tiberia Hospital allo 06.82098040 oppure
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