D'Amore Hospital / 30 agosto 2022

I trattamenti mininvasivi per il mal di schiena: radiofrequenza e termoablazione intradiscale

I trattamenti mininvasivi per il mal di schiena: radiofrequenza e termoablazione intradiscale

Secondo quanto diffuso durante il 5° International Theras Day di Milano, sono 16 milioni gli italiani a soffrire di dolore cronico e più della metà di questi, in particolare, è afflitto da mal di schiena. Presso il D’Amore Hospital di Taranto, il percorso di terapia del dolore di recente attivazione comprende innovative tecniche mininvasive per il trattamento del dolore della colonna vertebrale.

Ne abbiamo parlato con il dott. Daniele Di Maggio, neurochirurgo del D’Amore Hospital, approfondendo questo tipo di terapie, le patologie per cui sono indicate e i vantaggi per il paziente.

Tecniche mininvasive per il trattamento del dolore della colonna vertebrale

Le tecniche innovative di terapia del dolore possono essere valutate, in un percorso di terapia del dolore, come alternative mininvasive alla chirurgia tradizionale in determinati casi di patologie della colonna vertebrale e relativi stati dolorosi. Il vantaggio comune è quello di ridurre i rischi e le problematiche legate all’intervento classico.
In particolare, i trattamenti effettuati presso il D’Amore Hospital, anche in convenzione con il SSN, sono:

  • la radiofrequenza delle faccette articolari (che si trovano nella parte posteriore di ogni vertebra);
  • la termoablazione intradiscale.

La radiofrequenza delle faccette articolari

La radiofrequenza delle faccette articolari è una tecnica mininvasiva indicata nei soggetti con lombalgie, dorsalgie e cervicalgie, in casi anche non legati a patologie discali ma piuttosto al “classico” mal di schiena o al dolore di cervicale correlato a problematiche artrosiche delle faccette articolari.
Un trattamento utile per molti stati dolorosi del rachide che finora potevano trovare soluzione (e non sempre) solo in terapie farmacologiche. Questo tipo di dolore vertebrale è legato a una alterata funzionalità delle faccette articolari che può essere causata, oltre che da artrosi, anche da una disarmonia della colonna vertebrale, come nel caso di scoliosi e problematiche che portano a un sovraccarico del lavoro delle faccette.

La radiofrequenza non è indicata:

  • quando il dolore non dipende da una alterata funzione delle faccette articolari;
  • se il dolore dipende a un’ernia espulsa;
  • in caso di grave instabilità vertebrale dovuta a patologie come spondilolistesi e spondilolisi (per cui è indicato il trattamento chirurgico, sebbene la radiofrequenza possa rappresentare un primo approccio nel trattamento del dolore).

I vantaggi sono di poter effettuare la terapia su pazienti con comorbidità, che non possono affrontare eventuali interventi chirurgici, di avere un beneficio immediato e di ridurre un dolore cronico che difficilmente trova soluzioni in altri trattamenti.

Come si esegue
La radiofrequenza delle faccette articolari si esegue in day hospital, e consiste nel denervare le articolazioni vertebrali per una riduzione del dolore.
Con una preventiva leggera anestesia locale, facendo posizionare il paziente sul lettino in sala operatoria, si utilizza un amplificatore di brillanza (apparecchio per le radiografie) per identificare il punto in cui l’ago deve essere inserito nelle articolazioni e si eroga per qualche minuto la frequenza, che genera il calore in grado di “bruciare” i nervi delle articolazioni delle vertebre.
Generalmente dopo un’ora il paziente può alzarsi e dopo 2 ore tornare a casa, riprendendo da subito le normali attività quotidiane. A un mese dal trattamento, è prevista una visita di controllo, per valutare l’intervento e capire se, nel percorso nell’ambito della terapia del dolore, è opportuno inserire successivi trattamenti fisioterapici o farmacologici.
Non si sono controindicazioni e, in caso di reinnervazione spontanea, a distanza di tempo l’intervento può essere ripetuto.

La termoablazione intradiscale

La termoablazione intradiscale (o microdiscectomia percutanea) è indicata in pazienti con lombalgia cronica e sciatalgia legata a protrusioni discali, o con ernie del disco non espulse che causano dolore (in caso di frammenti espulsi è indicata, invece, la microchirurgia).
Con questa tecnica mininvasiva che si esegue in day hospital possono essere trattati anche pazienti anziani o con problematiche che non consentono il trattamento chirurgico di elezione dell’ernia non espulsa e l’anestesia totale.

Come si esegue
La termoablazione utilizza le onde radio per vaporizzare il nucleo polposo intradiscale, permettendo una decompressione delle radici nervose che porta a una riduzione del dolore, con effetto immediato.
Si esegue con il paziente sistemato sul lettino operatorio dopo una leggera anestesia locale, procedendo, sotto controllo radiologico, all’inserimento della cannula come guida per l’erogazione delle onde nel disco.
Il paziente viene dimesso dopo poche ore, con una terapia antibiotica di copertura, e per due settimane deve evitare sforzi fisici. A un mese dall’intervento si esegue una visita di controllo per valutare la situazione e le modalità di prosecuzione del percorso di terapia del dolore.
 

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Revisione medica a cura di: Dott. Daniele Di Maggio

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