La
patologia venosa cronica, o
insufficienza venosa, è un disturbo a carico del sistema circolatorio venoso degli arti inferiori caratterizzato dallo sfiancamento delle pareti dei vasi (
vene varicose) e dall’incontinenza valvolare delle vene superficiali.
Abbiamo chiesto al
dott. Vincenzo Sutera, specialista in
Chirurgia Vascolare a
Maria Eleonora Hospital, quali sono i
sintomi e i
fattori di rischio della patologia, come si effettua la
diagnosi e quando è necessario un
intervento chirurgico.
Insufficienza venosa: sintomi, fattori di rischio e diagnosi
La patologia venosa cronica è associata a
crampi,
pesantezza ed
edema, per via della ritenzione di liquidi a livello delle gambe.
La presenza della suddetta sintomatologia, associata al riscontro con
eco color doppler di una dilatazione della vena safena e/o di vene secondarie degli arti inferiori e dall’incontinenza valvolare, rappresenta già un’indicazione al trattamento.
Rappresentano i principali
fattori predisponenti allo sviluppo dell’insufficienza venosa:
- il sesso femminile;
- la familiarità alla patologia;
- l’obesità;
- disfunzioni ormonali;
- lavori che richiedono di rimanere in piedi o seduti per lungo tempo.
Il trattamento chirurgico
Se non trattata opportunamente, l’insufficienza venosa può cronicizzarsi e portare a
complicanze anche gravi (trombosi, flebiti, ulcere da stasi). La chirurgia si rende necessaria nei pazienti in cui l’eco color doppler evidenzi un’insufficienza dei sistemi venosi safenici.
Le opzioni per il trattamento di questa patologia possono contare sull’utilizzo di
diverse tecniche, che vengono valutate dallo specialista in base alla situazione del singolo paziente.
Chirurgia standard o stripping della safena
Si esegue mediante incisione chirurgica a livello inguinale e in più punti della gamba e consiste nell’asportazione completa della safena. Tale strategia prevede l’
ospedalizzazione del paziente, un’anestesia loco-regionale, spinale o generale, e una prognosi di circa 20-30 giorni.
Termoablazione con radiofrequenza o laser
Si tratta di
tecniche mininvasive particolarmente indicate nei pazienti con esigenze estetiche, per l’assenza di tagli e cicatrici, o con necessità di una rapida ripresa, nonché nei soggetti con rischio di infezioni (pazienti diabetici, obesi), rischio emorragico o pazienti in terapia anticoagulante o antiaggregante con impossibilità a sospendere tale trattamento.
La tecnica utilizzata presso il Maria Eleonora Hospital è la
termoablazione mediante laser, che si basa sull’inserimento all’interno della vena di una sonda laser attraverso una puntura in anestesia locale su un punto della gamba precedentemente mappato ecograficamente. L’attivazione del laser emette energia termica all’interno della vena, permettendone la cauterizzazione e la progressiva chiusura.
Tale tecnica mininvasiva per il trattamento delle vene varicose degli arti inferiori, in sostituzione alla chirurgia tradizionale maggiormente invasiva, si esegue in
regime di day service (senza ospedalizzazione) e in convenzione con il sistema sanitario nazionale. Permette al paziente il ritorno all’attività quotidiana già il giorno stesso dell’intervento e con risultati a breve e lungo termine sovrapponibili a quelli della chirurgia convenzionale.
Scleroterapia
Tecnica che consiste nell’
iniezione indolore di una sostanza sclerosante all’interno della vena, che induce una reazione infiammatoria sulla parete e provoca la chiusura della vena. Il tipo di seduta varia in base alla problematica (capillari o vene di calibro maggiore).