Maria Cecilia Hospital / 13 marzo 2018

La bradiaritmia: sintomi, diagnosi e cura

La bradiaritmia: sintomi, diagnosi e cura
 
Guidati dal Dott. Saverio Iacopino – Responsabile dell’Unità Operativa di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital, comprendiamo la natura di questa patologia la bradiaritmia e la prevenzione che è possibile attuare.
 

Che cosa è la bradiaritmia?

 
Una bradiaritmia la riconosciamo fra le aritmie cardiache patologiche, si presenta come una frequenza cardiaca anomala eccessivamente inferiore alla norma causata da un impulso elettrico errato dato dal cuore.
 
Il meccanismo della bradiaritmia potrebbe essere l’asistolia, ovvero l’assenza di battiti necessari per la sopravvivenza.
 
E’ molto frequente che questo disturbo cardiaco si manifesti durante le ore di sonno, infatti durante la notte si verifica una fisiologica riduzione di battiti cardiaci dovuta ad un aumento dell’attività vagale, che concilia anche il riposo del cuore.
 

Quali persone colpisce principalmente?

 
Questo disturbo aritmologico è spesso ritrovato nel cuore di un atleta, di una persona quindi molto allenata, che nella sua quotidianità ha un battito lento, fra i 50-60 battiti al minuto.
 

Come si riconosce questo disturbo?


La bradiaritmia si manifesta con capogiri o svenimenti ma spesso può essere asintomatica.
La persona che ne soffre si può affaticare facilmente e spesso dopo uno sforzo può presentare difficoltà a respirare. Altri sintomi sono: offuscamento della vista, lampi luminosi, uno stato confusionale dato dalla poca ossigenazione del cervello e/o di altri organi o apparati.
In molti casi, come già detto, purtroppo, la bradiaritmia è del tutto asintomatica, cioè non fornisce allert al paziente per riconoscerla.
 

Come si diagnostica e quali sono le principali difficoltà che si riscontrano nel farlo?


Gli strumenti diagnostici principali per diagnosticare una bradiaritmia, sono:
  • Elettrocardiogramma;
  • Holter ECG di 24 ore o anche di maggior durata. 
Questi possono essere associati ad una ecografia con colordoppler per studiare eventuali anomalie di flusso intracardiaco e morfologiche di pareti e valvole cardiache, che a volte possono essere la causa a monte del rallentamento patologico della frequenza cardiaca. Utile anche un prelievo ematico, per individuare eventuali anomalie elettrolitiche o degli ormoni tiroidei, come causa scatenante di bradicardia.
 
In un paziente con bradicardia fisiologica, che tende normalmente ad avere una frequenza cardiaca lievemente più bassa di quella della popolazione non sportiva, inferiore ai 60 battiti al minuto (bpm); tale bradicardia può essere quindi considerata normale durante la visita, ma degenerare in un rallentamento estremo in un secondo momento, con i risultati che conosciamo.
 
Non sempre è facile diagnosticare una bradiaritmia, specie in individui sani ed asintomatici, che possono superare senza esiti negativi visite cardiologiche ed ECG dal momento che la bradiaritmia in alcuni casi può essere intervallata da periodi dove l’aritmia non si presenta.

 
E’ possibile eseguire uno screening preventivo?

 
Le bradiaritmie sono prevalentemente l’espressione di un invecchiamento del “sistema elettrico” del nostro cuore, per tale motivo non esistono programmi di prevenzione particolari. È tuttavia necessario effettuare una valutazione aritmologica qualora ci fosse una certa familiarità per difetti del battito cardiaco o con tale patologia.
Nei soggetti a rischio si promuove l’adozione di stili di vita sani che prevedano di non fumare, non consumare in modo eccessivo alcolici o cibi pesanti, praticare attività fisica ogni giorno e mantenere un peso corporeo adeguato.

 

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