Traumi, lesioni o predisposizione costituzionale possono determinare una
degenerazione artrosica bilaterale su
ginocchio e
anca. Nel
30% dei casi i pazienti affetti da
gonartrosi (artrosi del ginocchio) possono infatti presentare una
degenerazione della articolazione che coinvolge l’altro ginocchio e in un’altra percentuale di casi l’artrosi del ginocchio si accompagna alla
coxartrosi, ossia la progressiva degenerazione dell’articolazione coxofemorale, con un anomalo assottigliamento della cartilagine che ricopre i capi articolari.
Prima della introduzione della chirurgia mininvasiva, i pazienti con patologia bilaterale al ginocchio e all’anca erano candidati, dopo il primo intervento di protesi monolaterale, a doversi sottoporre dopo pochi anni ad un ulteriore intervento. Oggi nei casi di deformità bilaterale grave le
tecniche innovative e a basso impatto applicate alla
chirurgia protesica ortopedica consentono di evitare una doppia seduta operatoria e impiantare
protesi bilaterali simultanee su entrambe le ginocchia oppure su ginocchio e anca sempre in un’unica soluzione.
A confermarlo il dottor
Andrea Mocci, Responsabile della Unità Operativa di
Ortopedia di
Anthea Hospital che ha messo a punto di recente una
procedura "incrociata ", in cui si esegue la
protesizzazione contemporanea di ginocchio e/ o di anca e ginocchio controlaterale in
un unico intervento.
“Generalmente, si pensa che un unico intervento bilaterale sia troppo faticoso e rischioso per il paziente e si consiglia dunque di operare in due tempi diversi – spiega il dottor Mocci – in realtà con questa nuova procedura contestuale - resa possibile dalla contemporanea associazione di tecniche mini invasive e del
protocollo fast track – viene attivato un
percorso di ottimizzazione e riduzione degli stress chirurgici e peri chirurgici”.
Notevoli sono dunque i
benefici per il paziente: un solo stress chirurgico, riduzione del rischio trombo embolico nella singola procedura bilaterale rispetto alla doppia procedura, e riduzione delle difficoltà rieducative poiché il passo del paziente è simmetrico e quindi più naturale, rispetto ad una rieducazione dell'arto operato in cui l’altro presenta ancora delle deformità”.
Gli interventi di protesizzazione bilaterale contemporanea vengono eseguiti quando le caratteristiche radiologiche e cliniche generali del paziente orientino verso questa soluzione.“Devono ovviamente essere rispettati dei
criteri di selezione del paziente come età, valori ematici, assenza di gravi comorbidità e non solo – aggiunge lo specialista - è importante che l’organizzazione operatoria dalla preparazione del paziente alla anestesia dedicata e perioperatoria come la gestione in reparto si adegui alle diverse esigenze del paziente che, opportunamente informato ed educato, collabora con l’operatore al raggiungimento dei risultati prefissati, in tempi dimezzati, rispetto alla protesizzazione in tempi diversi”.
Il team composto da ortopedico, anestesista, fisioterapista fisiatra,personale infermieristico e tecnico
lavora in squadra per consentire al paziente un rapido recupero funzionale al centro di un percorso assistenziale in cui svolge un ruolo attivo e di collaborazione.
Per maggiori informazioni contatta la struttura allo 080 5644111 oppure scrivici tramite form