Anthea Hospital - Bari / 19 marzo 2019

L’artrosi bilaterale di ginocchio e anca trattata con protesi simultanee in un unico intervento

L’artrosi bilaterale di ginocchio e anca trattata con protesi simultanee in un unico intervento
Traumi, lesioni o predisposizione costituzionale possono determinare una degenerazione artrosica bilaterale su ginocchio e anca. Nel 30% dei casi i pazienti affetti da gonartrosi (artrosi del ginocchio) possono infatti presentare una degenerazione della articolazione che coinvolge l’altro ginocchio e in un’altra percentuale di casi l’artrosi del ginocchio si accompagna alla coxartrosi, ossia la progressiva degenerazione dell’articolazione coxofemorale, con un anomalo assottigliamento della cartilagine che ricopre i capi articolari. 

Prima della introduzione della chirurgia mininvasiva, i pazienti con patologia bilaterale al ginocchio e all’anca erano candidati, dopo il primo intervento di protesi monolaterale, a doversi sottoporre dopo pochi anni ad un ulteriore intervento. Oggi nei casi di deformità bilaterale grave le tecniche innovative e a basso impatto applicate alla chirurgia protesica ortopedica consentono di evitare una doppia seduta operatoria e impiantare protesi bilaterali simultanee su entrambe le ginocchia oppure su ginocchio e anca sempre in un’unica soluzione.

A confermarlo il dottor Andrea Mocci, Responsabile della Unità Operativa di Ortopedia di Anthea Hospital che ha messo a punto di recente una procedura "incrociata ", in cui si esegue la protesizzazione contemporanea di ginocchio e/ o di anca e ginocchio controlaterale in un unico intervento.

“Generalmente, si pensa che un unico intervento bilaterale sia troppo faticoso e rischioso per il paziente e si consiglia dunque di operare in due tempi diversi – spiega il dottor Mocci – in realtà con questa nuova procedura contestuale - resa possibile dalla contemporanea associazione di tecniche mini invasive e del protocollo fast track – viene attivato un percorso di ottimizzazione e riduzione degli stress chirurgici e peri chirurgici”.

Notevoli sono dunque i benefici per il paziente: un solo stress chirurgico, riduzione del rischio trombo embolico nella singola procedura bilaterale rispetto alla doppia procedura, e riduzione delle difficoltà rieducative poiché il passo del paziente è simmetrico e quindi più naturale, rispetto ad una rieducazione dell'arto operato in cui l’altro presenta ancora delle deformità”.

Gli interventi di protesizzazione bilaterale contemporanea vengono eseguiti  quando le caratteristiche radiologiche e cliniche generali del paziente orientino verso questa soluzione.“Devono ovviamente essere rispettati dei criteri di selezione del paziente come età, valori ematici, assenza  di gravi comorbidità  e non solo – aggiunge lo specialista - è importante che l’organizzazione operatoria dalla preparazione del paziente alla anestesia dedicata e perioperatoria come la gestione in reparto si adegui alle  diverse esigenze del paziente che, opportunamente  informato ed educato, collabora con l’operatore al raggiungimento dei risultati prefissati, in tempi dimezzati, rispetto alla protesizzazione in tempi diversi”.

Il team composto da ortopedico, anestesista, fisioterapista fisiatra,personale infermieristico e tecnico
lavora in squadra per consentire al paziente un rapido recupero funzionale al centro di un percorso assistenziale in cui svolge un ruolo attivo e di collaborazione.
 
Per maggiori informazioni contatta la struttura allo 080 5644111 oppure scrivici tramite form
Revisione medica a cura di: Dott. Andrea Mocci

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