Hardware e software per la realtà virtuale, visori, e immagini 3D danno vita a giochi studiati appositamente per migliorare l’abilità visiva dei pazienti, anche pediatrici.
Il Dott.
Mario Fagiano,
Specialista in Oftalmologia presso la
Clinica Santa Caterina da Siena di Torino, spiega come funziona la Realtà Virtuale per il trattamento dell’occhio pigro (ambliopia) e dello strabismo.
Che cosa sono occhio pigro e strabismo?
Occhio pigro (o ambliopia) e strabismo (deviazione esterna/interna o in alto/in basso di uno dei due occhi) sono anomalie visive in cui uno dei due occhi non lavora adeguatamente, per cui il cervello non considera le immagini prodotte dall’occhio con il difetto.
L’alterazione dell’apparato visivo a causa di queste patologie caratterizzate da
insufficienza di convergenza può impedire di avere una percezione corretta dello spazio e della profondità.
Come funziona la realtà virtuale per la correzione di occhio pigro e strabismo?
La realtà virtuale viene proposta in veri e propri
giochi, con ambientazioni uniche e finalizzate in modo specifico a
stimolare l’occhio problematico rispetto a quello sano.
I giochi proposti presentano al paziente un oggetto che si avvicina progressivamente verso il viso, spingendo gli occhi a incrociarsi,
migliorando con il tempo il punto di convergenza.
Per ottenere risultati occorrono più sedute, con le immagini della realtà virtuale che vengono ritoccate di volta in volta per adattarsi ai progressi della visione del paziente. Di seduta in seduta
il gap tra i due occhi si riduce. L’obiettivo è arrivare alla fine del trattamento facendo sì che entrambi gli occhi riescano a catturare le immagini in simultanea.
Questo trattamento è adatto ai pazienti pediatrici?
Sì, perché la realtà virtuale e il gioco sono accettati di buon grado anche dai pazienti più piccoli. I giochi sono divertenti, possono essere modificati per il paziente in crescita e ogni ambientazione è specifica e permette di allenare in modo diverso le abilità visive.