G.B. Mangioni Hospital / 29 marzo 2022

Osteoporosi: si misura con la MOC

Osteoporosi: si misura con la MOC

Come si misura l'osteoporosi?

MOC è l'acronimo di Mineralometria Ossea Computerizzata: l'esame strumentale che  misura la densità minerale ossea, espressa in g/cm2 (BMD, Bone Mineral Density) dando indicazione sullo stato dell’osso, sull’efficacia della terapia e su  quello che è il rischio di incorrere nelle fratture per fragilità ossea.

Durante l’esame, il paziente è sdraiato o seduto su un lettino munito di dispositivo radiologico. Questo “fotografa” l’interno dell’osso, permettendo di valutare se è sano, oppure il suo grado di deterioramento (osteopenia o osteoporosi).

I risultati vengono comparati a campioni statistici di donne della stessa età e della stessa etnia della paziente (tramite lo Z-score) e di donne di 25-30 anni al massimo della densità ossea (tramite il T-score). Ogni deviazione dal T-score di un punto rappresenta un rischio raddoppiato di frattura per la Paziente.
L’esame non è doloroso e non è invasivo.

Ad oggi rappresenta il modo più efficace di valutare il rischio di frattura spontanea di femore, permettendo al paziente e al medico di prevenire l’evento (o mitigare il rischio) e le sue conseguenze.

Si può seguire uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, attività fisica e stare all’aria aperta quando possibile. Attraverso l’alimentazione è anche necessario rincorrere l’obiettivo del normopeso: l’eccessiva magrezza peggiora il rischio di osteoporosi, ma il sovrappeso porta con sé numerosi altri rischi.

C’è poi la prevenzione strumentale, ovvero quella che si fa sottoponendosi a esami diagnostici periodici. L’obiettivo ideale è quello di raggiungere una diagnosi precoce di osteopenia, lo stadio antecedente l’osteoporosi, così da evitare o ritardare il più possibile l’insorgenza dell’osteoporosi. 

L’osteoporosi non trattata progredisce e diventa sempre più difficile da affrontare, mentre il rischio di incorrere in una frattura spontanea aumenta sensibilmente.
La prevenzione strumentale prevede un esame radiografico mineralometrico periodico. 
Deve essere svolta ogni 2 anni per le donne sopra i 65 anni e sopra i 70 anni per l’uomo. In caso di familiarità con la patologia, menopausa precoce o diagnosi già accertata, bisogna iniziare i controlli anche prima, su indicazione del medico.

L'impatto individuale e sociale dell'osteoporosi

Fino a 40 anni fa l'osteoporosi non era considerata una vera patologia. Veniva accettata come conseguenza inevitabile del processo di invecchiamento. Le fratture di femore erano considerate un incidente di percorso o una fatalità. L’osteoporosi infatti spesso decorre senza sintomi e la diagnosi è posta solo in occasione di una frattura ossea, soprattutto a carico del femore o del rachide.

Grazie a esami radiologici specifici come la MOC è possibile prevenire le fratture e diagnosticare precocemente questa patologia che riguarda perlopiù il sesso femminile: tra gli over 60, ne soffre 1 donna su 4, mentre negli uomini la proporzione è 1 a 8.

“Osteoporosi significa porosità dell’osso: la struttura interna dell’osso si modifica, a causa della mancanza di minerali che la compongono. L’ossatura risulta indebolita e la paziente con osteoporosi va incontro a fratture, anche compiendo azioni banali” - spiega la dott.ssa Micaela Villa, dottoressa internista di G.B. Mangioni Hospital a Lecco.

Ciò è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che comporta un aumento della fragilità dello scheletro e del rischio fratture di polso, vertebre e femore.
“Le conseguenze individuali sono invalidanti”, continua, “soprattutto per quanto concerne le lesioni del femore e della colonna vertebrale. 

Ad esempio, la frattura del femore, correlata all’età, dà un aumento della mortalità del 15-20% entro i primi 6 mesi dall’evento. Riguarda in genere donne anziane, che spesso hanno comorbilità. Nel 65% dei casi, comporta la perdita di abilità motoria, l’isolamento sociale ecc. Spesso le pazienti necessitano di assistenza o ricovero prolungato. Peraltro, il rischio di frattura al femore controlaterale raddoppia se c’è già stata una frattura in precedenza e questo influisce negativamente sul piano psicologico.

Anche la frattura del rachide è fortemente invalidante, perché richiede un periodo  di perdita di abilità motorie e di  autonomia, in quanto necessita di indossare un corsetto ortopedico ad hoc, che provoca un certo disagio alla Paziente, in genere per tre mesi, oltre a terapie di tipo  medico.

Si intuisce che l’impatto sia sociale che sanitario è importante e, purtroppo, negli ultimi 30 anni non è cambiato. 
Per comprenderlo  basta dire che, essendo legato all’invecchiamento della popolazione, ad oggi, colpisce oltre 200 milioni di donne in tutto il mondo e causa più di 8,9 milioni di fratture all'anno: una frattura ogni 3 secondi. 

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2050 vi saranno 2 miliardi di over 60 nel mondo, soprattutto in Paesi a basso reddito e quindi con scarso accesso alla prevenzione medica. L’Italia oggi è il Paese con più over 65 al mondo, in percentuale.”

Perché l'osteoporosi colpisce maggiormente le donne?

La menopausa aumenta il rischio di sviluppare l’osteoporosi: viene meno l’azione protettiva fornita dagli ormoni ovarici che condiziona un decadimento della massa ossea. La condizione peggiora con l’avanzare dell’età.
Questo non significa che colpisca solo le donne perché in realtà colpisce anche gli uomini, anche se, a tutt’oggi la casistica maschile è poco studiata rispetto alle donne.

Come cambia la struttura delle ossa  negli anni?

Prima della pubertà l’ossatura è in fase di sviluppo: in età infantile bisogna costruire ossa forti attraverso l’alimentazione, l’assunzione di calcio e vitamina D e lo sport.
In età fertile la donna accumula ancora minerali nelle ossa, ma il picco di densità ossea viene raggiunto a 25-30 anni. Bisogna poi lavorare per conservare l’osso in salute, dosando la vitamina D periodicamente e facendo attività fisica. Stare all’aria aperta e al sole è importante per assimilare la vitamina D.
Con la menopausa prima e l’invecchiamento poi si ha un calo di densità ossea. 
Se è noto un quadro di  osteopenia o di osteoporosi, in età avanzata è  meglio evitare situazioni che possono causare traumi. 

Quali sono le cause dell’osteoporosi?

Non esiste una sola causa di osteoporosi: qualunque cosa possa alterare il processo di crescita e di mantenimento dell'osso o  la disponibilità dei minerali necessari può concorrere a provocare osteoporosi. Anche solo la mancanza di attività fisica può essere una causa di osteoporosi. Oltre all’osteoporosi post-menopausale e senile sono molte le forme secondarie di osteoporosi a  malattie croniche.

Ci sono fattori di rischio?

Sì ed alcuni fattori di rischio sono modificabili o controllabili
  • l’alimentazione, che deve apportare vitamina D e calcio, mentre dovrebbe escludere l’uso quotidiano di alcool; 
  • la carenza di attività fisica e non esporsi mai al sole; 
  • un indice di massa corporea troppo basso aumenta il rischio di osteoporosi;
  • il fumo è da bandire anche per i danni sul tessuto osseo.
Anche alcuni trattamenti farmacologici prolungati ad esempio con  cortisonici o gastroprotettori, farmaci osteopenizzanti, possono concorrere a condizionare uno stato di  osteoporosi.

Altri fattori non sono modificabili come l’età, l’etnia, la familiarità.

 

Per informazioni e prenotazioni
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oppure scrivi a G.B. Mangioni Hospital
 
Revisione medica a cura di: Dott.ssa Micaela Villa

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