Qualsiasi attività che coinvolge molto l’uso del gomito può portare, come per tutte le altre articolazioni, a usura, dolori, infiammazioni e altre patologie che cercheremo di capire con il
Dottor Angeloni Renzo, specialista in
Ortopedia e Traumatologia al
Santa Rita Hospital.
Quali sono le più comuni patologie che interessano il gomito?
Le più comuni sono le tendinopatie che interessano, appunto, i tendini:
l’epicondilite, che si manifesta sulla parte laterale esterna del gomito, meglio conosciuta come “
gomito del tennista”, è dovuta a un'infiammazione dei tendini estensori dell’avambraccio;
l’epitrocleite, invece, che si manifesta sul lato interno del gomito, detta anche “
gomito del golfista”, è dovuta a un’infiammazione dei tendini epitrocleari che servono a ruotare all'interno la mano e l'avambraccio (pronazione) e a flettere il polso e le dita.
Sono due patologie importanti perché interessano un’articolazione molto delicata che ci permette di flettere l’avambraccio sul braccio.
Il gomito del tennista o del golfista è una patologia che affligge solo chi pratica questi sport?
In realtà coinvolge tutti quelli che sollecitano molto l’articolazione del gomito; anche usare a lungo un cacciavite, tagliare erba o siepi per molto tempo può provocare infiammazioni e tendinopatie.
Anche il gomito è soggetto a fratture e lussazioni?
Sì, le
fratture articolari sono particolarmente complesse perché il gomito può fare due movimenti: la flessione dell’avambraccio sul braccio e la
prono-supinazione, che consente la rotazione della mano in modo che il palmo rivolto verso il basso possa essere ruotato verso l’alto e viceversa.
La lesione del bicipite, a livello dell’inserzione sul gomito, porta a una perdita parziale di forza nei movimenti di flessione e supinazione.
Il gomito è soggetto a patologie importanti quali artrite e tumori?
L’
artrosi primitiva, di solito post-traumatica, porta all’usura della superficie articolare che alcune volte va ricostruita e sostituita da una protesi. La protesi sostituisce in toto la superficie articolare della parte finale dell’omero e dell’ulna, protesi
omero-ulnare. Esistono in diversi
materiali biocompatibili e sono dette
vincolate, hanno una cerniera vincolata da un perno che permette il piegamento del gomito. Poi vi sono le protesi ( in metallo) del capitello radiale usate in esiti di fratture da erosione, malposizione o un difetto di consolidazione.
Nelle
patologie tumorali, l’articolazione viene sempre sostituita da protesi “
custom-made”, fatte su misura sul gomito del paziente con sostituzione non solo della parte del capitello radiale ma anche della parte finale esterna dell’omero. Le superfici articolari sono difficili da ricostruire e raggiungere con una via chirurgica, perché davanti vi sono la maggioranza dei vasi sanguigni, all’esterno c’è il
nervo ulnare per cui bisogna arrivare all’osso preservando queste strutture nobili che, danneggiate, farebbero fallire l’intervento chirurgico.
A volte, quando si urta forte il gomito si avverte come una “scossa” perché?
Perché dalla parte del gomito che va verso il torace parte un nervo che si chiama “
nervo ulnare” , nella parte posteriore il nervo passa attraverso un canale compreso tra il solco epitrocleare e quando si batte contro un ostacolo si avverte questa scossa che va fino alle ultime due dita della mano. Il nervo ulnare è importantissimo perché permette tutti i movimenti della mano.
Il nervo può rimanere compromesso?
No, se è una contusione minima, invece una lesione importante può dare un deficit dei muscoli innervati dal suddetto nervo, prima un deficit sensitivo e poi motorio.
Può essere dovuto a predisposizione genetica o ad altre patologie?
Teoricamente no, può succedere che il legamento che trattiene il nervo nella sua sede si ispessisce o i muscoli si ipertrofizzano (aumento della massa muscolare) e lo schiacciano o semplicemente questo legamento si rompe e il nervo salta dando fastidi importanti. Avvertiremo un deficit sensitivo ma è importante che non ci sia un deficit motorio altrimenti bisogna fare un
’elettromiografia per valutare la conduzione nervosa.
E comunque i nervi si possono riparare con elevate quantità di successo soprattutto nei soggetti giovani.
In caso di dolore al gomito quali esami fare?
La principale è la radiografia (RX), perché il dolore al gomito può riguardare le ossa, in seconda battuta, l’ecografia, la
TAC e la risonanza magnetica per le parti molli.
Dopo la diagnosi quali cure si possono adottare?
I trattamenti per queste problematiche , possono essere i classici antinfiammatori, le infiltrazioni di cortisone; attualmente hanno molto successo le
infiltrazioni di PRP, concentrato di piastrine, dello stesso paziente, che vengono centrifugate ed iniettate nella zona del dolore. Vi anche un’altra possibilità che è il
prelievo di tessuto adiposo autologo che solitamente è usato per i problemi articolari, ma sta avendo un ottimo impiego anche nelle tendinopatie.
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