Patologie ginecologiche: l'ospedale è sempre più a misura di donna

Patologie ginecologiche: l'ospedale è sempre più a misura di donna
In Italia il 15% delle donne in età fertile è affetta da endometriosi. Si tratta di una malattia cronica caratterizzata dall’impianto di tessuto endometriale, normalmente presente nell’utero, in altre sedi, a livello di ovaie, peritoneo o anche di altri organi endo o extra addominali. Le ragioni di questo fenomeno non sono ancora ben conosciute. Il dato epidemiologico di questa malattia è principalmente dovuto al ritardo diagnostico che è di circa 7 anni e avviene generalmente nell’età fertile tra i 25 e i 35 anni.

Il sintomo principale è rappresentato dalla dismenorrea, cioè il dolore correlato al ciclo mestruale. Questa sintomatologia inficia le normali attività quotidiane. Un altro sintomo è rappresentato dall’infertilità: circa 1 donna su 4 con diagnosi conclamata di endometriosi presenta una difficoltà associata al concepimento. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Laura La Barbera, medico radiologo specializzata nella diagnosi delle patologie femminili sia in ambito senologico che ginecologico, e il dott. Giuseppe Sorrenti, Responsabile dell’U.O di Ginecologia dell’Ospedale San Carlo di Nancy.

L’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, struttura GVM Care & Research accreditata con il SSN, ha messo a punto un percorso dedicato e dispone di un’équipe multispecialistica con grande esperienza nella diagnosi e nel trattamento della patologia. La peculiarità della gestione presso la nostra struttura è rappresentata dalla possibilità di avere all’interno della stessa struttura tutte le figure specialistiche necessarie alla gestione della patologia: chirurgo generale, l’urologo, ma anche figure di tipo medico quali la psicologa, la nutrizionista, il terapista del dolore, ovvero un anestesista, oltre alla radiologia per quanto riguarda l’aspetto diagnostico. Gli specialisti lavorano insieme lungo tutto il percorso clinico-diagnostico-terapeutico.

Il ginecologo, grazie ad un primo colloquio con la paziente e alla visita ginecologica, è in grado di inquadrare il problema. Dopodiché la diagnostica consente di individuare l’entità della patologia. Il primo esame che viene preso in considerazione è quello ecografico. Laddove l’ecografia non restituisca una diagnosi completa si ricorre alla Risonanza Magnetica, un esame non invasivo con un’accuratezza diagnostica elevata, che si pone come Gold Standard nella diagnostica non invasiva dell’endometriosi. La RM consente una mappatura della patologia anche senza l’utilizzo del mezzo di contrasto (che non è strettamente necessario, salvo alcuni casi specifici). Può essere eseguita in qualsiasi momento del ciclo mestruale e non è necessaria una preparazione.
Il radiologo deve avere una perfetta conoscenza della patologia per non tralasciare nessun distretto: si indagano non solo utero, ovaie e tube, ma anche le strutture che sono sedi tipiche della patologia (e.g. la parte tra utero e retto o tra utero e vescica, ureteri). Questo perché l’endometriosi può causare aderenze, ovvero l’impianto del tessuto fibroso tra organi vicini che aderiscono tra loro. Inoltre, può coinvolgere anche l’addome, quindi si valutano non solo gli organi presenti nello scavo pelvico, ma anche reni e diaframma.

La terapia, secondo le linee guida internazionali, oggigiorno è prevalentemente medica: meno del 30% delle pazienti si sottopone all’intervento chirurgico. L’obiettivo è la gestione della sintomatologia e si attua bloccando la mestruazione mediante farmaci quali progesterone o estroprogestinici dati in continuativa. Si tratta di farmaci anticoncezionali che vengono interrotti e sostituiti con un’altra terapia antidolorifica mirata quando la paziente vuole tentare una gravidanza.

L’obiettivo della chirurgia è invece ripristinare l’anatomia pelvica: si rimuovono i danni anatomici che l’endometriosi ha creato, specialmente togliendo le aderenze. Questo generalmente non corrisponde a un sicuro ottenimento della gravidanza, perché l’infertilità creata dall’endometriosi riconosce due cause: il primo è un danno anatomico, ovvero aderenze che bloccano la comunicazione tra tuba e ovaio, che con la chirurgia si risolve e apre la possibilità di ricorrere alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (in questi casi, i successi sono molto elevati e superano il 30%); il secondo, quando la localizzazione è a livello dell’ovaio, vede un danneggiamento degli ovociti, un danno embriologico che la chirurgia non risolve.

Il percorso quindi prevede l’individuazione della terapia più indicata per il singolo caso. All’inquadramento con terapia medica segue un primo controllo a 6 mesi. Se la sintomatologia viene tenuta sotto controllo allora il successivo follow up potrà essere annuale. L’endometriosi è solo una delle principali patologie che vengono trattate presso l’Ospedale San Carlo di Nancy, che può contare su ambulatori di ginecologia che offrono prestazioni anche per altre condizioni ginecologiche, come polipi, miomi e fibromi, cisti ovariche, incontinenza (la struttura fa parte della rete dei centri per il trattamento dell’incontinenza urinaria e fecale), prolasso uterino, cistiti ricorrenti o interstiziali. Una consulenza specifica, mirata alle diverse fasi di vita di una donna dall’adolescenza all’età fertile fino alla menopausa, consente un approccio sartoriale ad ogni caso.
Vengono qui eseguite le prime visite e gli esami dedicati alla prevenzione della salute della donna, ovvero una visita generale con pap-test. Gli altri esami strumentali indicati per la prevenzione delle patologie ginecologiche sono l’ecografia pelvica transvaginale e l’esame senologico.

L’Unità Operativa di Ginecologia, inoltre, è specializzata nel trattamento di patologie ginecologiche e uro-ginecologiche, per le quali propone una chirurgia ultra mininvasiva d’avanguardia. L’équipe svolge una valutazione multidisciplinare del paziente, esegue una diagnosi specialistica attraverso una strumentazione di diagnostica morfofunzionale, ed individua il trattamento terapeutico più idoneo con soluzioni chirurgiche specialistiche in particolare trattamenti chirurgici mininvasivi.

L’Ospedale San Carlo di Nancy dispone infine di un Robot da Vinci XI, sistema robotico d’avanguardia dedicato alla chirurgia mininvasiva. Viene utilizzato in ginecologia per la chirurgia oncologica e ricostruttiva del pavimento pelvico, in particolare per il trattamento del tumore dell’endometrio e nei prolassi genitali di grado avanzato. Il Robot da Vinci permette di eseguire interventi molto precisi e preservare le strutture vascolari e l’integrità nervosa, riducendo notevolmente il rischio di stipsi da incontinenza urinaria, con vantaggi quali ridotti tempi di ospedalizzazione, ripresa post-operatoria più rapida.
 
 
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Laura La Barbera, Dott. Giuseppe Sorrenti

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