Le cisti all’utero sono pericolose? Nella maggior parte dei casi no e non danno sintomi particolari: in tantissimi casi le cisti si sviluppano e poi scompaiono senza nemmeno essere state individuate, in altri casi ancora è soltanto un’
ecografia di routine a renderle visibili.
Ma in presenza di cisti ovariche,
quando preoccuparsi? È indubbiamente necessario
rivolgersi al medico di fronte ai sintomi più acuti: dolore all’addome o alla zona pelvica, sanguinamento vaginale. Inoltre, è necessario prestare attenzione anche al prolungamento per un paio di settimane di segnali come
mancanza di appetito, sazietà improvvisa, perdita di peso.
È necessario considerare la situazione
un’emergenza se il dolore acuto è particolarmente grave e accompagnato da febbre, vomito e sintomi di shock (sudore freddo, respirazione veloce, stordimento).
Quando invece le cisti ovariche hanno
dimensioni pericolose? Non c’è una risposta univoca, in quanto s
olo lo specialista può valutarlo di volta in volta.
Le linee generali distinguono fra l’età fertile e la menopausa. Nel primo caso, una ciste di diametro inferiore o uguale a 3 cm non preoccupa; inferiore o uguale a 5 cm senza sintomi si monitora nel tempo; il controllo è consigliato una volta all’anno fra i 5 e i 7 cm; oltre i 7 cm richiede un approfondimento e talvolta la rimozione. Nel secondo caso (in menopausa), un diametro inferiore di 1 cm è ininfluente; fra 1 e 7 cm viene controllata almeno una volta all’anno; oltre tali misure, sono necessari approfondimenti e talvolta asportazione.
In ogni caso, il primo passo per giungere alla diagnosi, anche sulla base di eventuali sintomi, è sottoporsi a
visita ginecologica. È poi possibile ottenere conferma della presenza di una cisti ovarica con
ecografia transvaginale e addominale ossia attraverso l’inserimento di una sonda ecografica in vagina. Si ricorre anche a
test di gravidanza, con l’obiettivo di escludere proprio una gravidanza in atto (anche extrauterina).
Possono inoltre seguire
esami del sangue per analizzare i livelli di marcatori tumorali (sebbene ci sia la possibilità di falsi positivi in età fertile). Un’opzione più invasiva ma talvolta necessaria è la
laparoscopia, che consiste nell’inserire il laparoscopio tramite una piccola incisione, analizzare lo stato delle ovaie e asportare la cisti.