D'Amore Hospital / 01 giugno 2022

Prevenzione senologica: come eseguire l’autoesame

prevenzione senologica taranto
La prevenzione senologica, prima che un atto clinico-strumentale di salvaguardia sociale dell’integrità fisica della donna deve essere considerata un vero e proprio atto personale, un atto d’amore e di rispetto che la donna rivolge a se stessa per se stessa, per proteggere la sua essenza più profonda, il complesso delle caratteristiche su cui si fonda la sua femminilità”. L’équipe al femminile che si occupa dello screening senologico al D’Amore Hospital di Taranto, formata dalla Dott.ssa Concetta Papa, senologa, e da Simona Calò, tecnico di radiologia, non smette mai di sottolineare l’importanza della prevenzione e dell’informazione sulla prevenzione.

“Durante il percorso di inquadramento anamnestico percepisco concretamente la paura, il disagio delle pazienti nel mettersi a nudo, nell’approcciarsi a questa tipologia di esami, rispetto a quelli riguardanti altri distretti corporei”, spiega la Dott.ssa Papa. “Spesso il primo intervento consiste proprio nello scardinare le barriere erette più o meno consciamente dalle pazienti come strumento di autodifesa. Alcune di esse, ad esempio, non si sottopongono allo screening senologico per anni o non rispettano la cadenza dei controlli, per paura di affrontare una realtà che potrebbe risultare potenzialmente spiacevole, e arrivano al check-up quando la malattia è in una fase avanzata. O temono di subire lesioni durante il posizionamento per l’effettuazione dell’esame e l’esposizione a radiazioni. Questi atteggiamenti irrazionali, altamente controproducenti, risultano rafforzati dall’ignoranza e dalla disinformazione”.

Compito del medico è costruire un rapporto “fidelizzato”, per una sinergia d’azione indispensabile per impattare efficacemente sul decorso di una patologia che comporta, purtroppo, degli inevitabili, ingenti costi in termini personali, familiari, sociali ed economici, e “cicatrici” morali, psicologiche, ben più complicate da rimarginare rispetto a quelle chirurgiche (anche se queste ultime possono modificare drasticamente l’aspetto fisico della paziente).

Il percorso di prevenzione senologica: l’autoesame

Una corretta prevenzione senologica inizia dall’autoesame. Infatti, un’adeguata conoscenza del proprio corpo consente alle pazienti di notare eventuali cambiamenti in rapporto all’età, alla fase del ciclo mestruale, alla gravidanza e alle variazioni di peso, scoprendo e riferendo in tal modo al medico curante e allo specialista, tempestivamente, la comparsa di qualsiasi irregolarità.

Ogni donna può eseguire da sola l’autoesame a partire dai 20 anni. Il periodo ideale per l’esecuzione è subito dopo la fine del ciclo mestruale, quando il seno è meno turgido e dolente (in gravidanza o in menopausa è possibile eseguirlo indifferentemente in qualsiasi momento del ciclo).
L’esame richiede solo 10 minuti al mese e prevede due fasi: ispezione e palpazione.

Ispezione

La donna si deve posizionare di fronte a uno specchio, a seno nudo, in un ambiente ben illuminato con il busto eretto e le braccia lungo i fianchi. È importante verificare:
  1. Variazioni di forma e volume delle mammelle rispetto al mese precedente
  2. Variazioni di aspetto delle mammelle con comparsa di arrossamenti superficiali, piccoli infossamenti o retrazioni, prestando maggiore attenzione nell’esaminare il capezzolo e l’areola mammaria, valutando la eventuale presenza di secrezioni (sierose, ematiche)
  3. Gonfiore o ispessimento della mammella con presenza di noduli duri, in genere senza dolore
  4. Gonfiore nel cavo ascellare
In seguito, alzate le braccia, si procederà a esaminare i quadranti inferiori e il solco sottomammario. Portando le mani sui fianchi e premendo con forza, poi, si mettono in contrazione i muscoli grande e piccolo pettorale, che permettono di rilevare eventuali anomalie nella forma.

Palpazione

L’autopalpazione deve essere leggera, e può essere facilitata dalle mani leggermente insaponate.

Si inizia dall’esame delle fossette sopraclavicolari e dalle cavità ascellari.
  • Le fossette sopraclavicolari vanno esplorate con l’aiuto dei polpastrelli e del medio della mano del lato opposto avendo cura di tenere il braccio dal lato esplorato pendente lungo il fianco.
  • Il cavo ascellare va esplorato flettendo il braccio sull’avambraccio, poggiando su un piano, a formare un angolo retto rispetto al tronco. I muscoli della cavità ascellare devono essere rilassati e l’esplorazione deve essere eseguita con le dita della mano opposta.
Si prosegue con l’esplorazione manuale della mammella, in posizione supina, con un piccolo cuscino sotto la spalla corrispondente alla mammella. Il braccio dello stesso lato deve essere piegato al di sotto della testa. Si inizia dalle zone marginali, da cavo ascellare, sterno, clavicole e solco sottomammario, e si procede verso il centro, verso il capezzolo.

Il percorso di prevenzione oncologica mammaria: lo screening

L’autoesame va integrato con un percorso di prevenzione costituito da:
  • visita senologica
  • mammografia con possibilità di tomosintesi
  • ecografia mammaria
È opportuno iniziare intorno ai 30-35 anni con un esame ecografico e, a partire dai 40 anni, aggiungere la mammografia (una volta l’anno fino ai 50 anni, in seguito ogni due anni). In casi di familiarità con carcinoma mammario le indicazioni cambiano e vengono personalizzate, generalmente anticipando la prima mammografia e aumentando la frequenza dell’ecografia.
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Concetta Papa

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