Quando una coppia ha difficoltà nel raggiungere la gravidanza in maniera naturale, la Procreazione Medicalmente Assistita offre assistenza con un’équipe specializzata:
ma quali sono i tempi del percorso e quanto dura in genere un ciclo di PMA?
Risponde nel dettaglio il
Dott. Pasquale Totaro, responsabile del
Centro PMA dell’Ospedale Santa Maria di Bari.
Dott. Totaro, prima di tutto cosa si intende per ciclo di PMA?
Si intende un ciclo di trattamento, che si articola in maniera diversa in base al livello di PMA, a partire dal più naturale e meno invasivo, che è sempre preferibile. La metodica di I livello è l’inseminazione intrauterina (IUI); la fecondazione in vitro (FIVET e ICSI) è catalogata come di secondo e terzo livello.
Quando è opportuno rivolgersi a uno specialista?
Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo circa 12 mesi di rapporti regolari e non protetti senza il risultato di un concepimento. Il limite si riduce a 6 mesi nelle donne sopra i 35 anni e in presenza fattori di rischio come precedenti interventi sugli organi pelvici, infezioni utero-ovariche, endometriosi o altre patologie dell’apparato riproduttivo.
Per approfondire leggi anche: Quando è il momento di pensare alla PMA?
Quali sono i tempi dopo la prima consulenza?
Durante la consulenza iniziale, la coppia viene sottoposta ad un’accurata anamnesi e le viene prescritta una serie di accertamenti, tra analisi ematochimiche, indagini genetiche, esami endoscopici, in base alla situazione. Per questa fase diagnostica
si impiega in media un mese, in base anche ai tempi di attesa dei risultati. Una volta valutati questi ultimi, può iniziare il trattamento.
Quali sono le fasi di un trattamento di PMA di 2°livello?
La
prima fase è la stimolazione ormonale, che inizia intorno al 2° o 3° giorno del ciclo mestruale e dura generalmente tra gli 11 e i 12 giorni.
La
seconda fase è il prelievo degli ovociti, che si tiene in Day Service, in quanto dura pochi minuti sotto sedazione, e consente alla donna di tornare a casa nell’arco della giornata.
Il
transfer (il trasferimento dell’embrione nell’utero) ha i tempi di una semplice visita ginecologica.
Può essere effettuato nei giorni immediatamente successivi al prelievo o, in alternativa, differito (di solito di circa un mese) se si ritengono necessarie ulteriori indagini.
Dopo 14 giorni dal transfer viene effettuato un test di gravidanza per scoprire l’esito del trattamento di PMA.
Quanto dura complessivamente un ciclo di PMA?
A conti fatti, un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita
dura in media da 1 a 3 mesi, in relazione alla situazione della coppia. Tuttavia, a volte i tempi possono allungarsi perché sono necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, o perché è opportuno intervenire su patologie che diminuirebbero le possibilità di gravidanza.
La pandemia ha allungato i tempi di trattamento?
No. Dopo un primo momento di emergenza durante il lockdown del 2020, tutto il percorso di PMA è stato rivisto per garantire non solo tempi certi per le coppie che desiderano una gravidanza, ma anche la sicurezza dei pazienti stessi e del personale presso la struttura, grazie a distanziamento, igienizzazione continua delle superfici, uso di dispositivi di protezione individuale, limitazione dei contatti in sala d’attesa, tampone pre-ricovero.