D'Amore Hospital / 25 ottobre 2017

Screening e tecnologie nella prevenzione del tumore al seno: intervista alla dottoressa Rita Fella

Screening e tecnologie nella prevenzione del tumore al seno: intervista alla dottoressa Rita Fella
Il tumore al seno rimane la patologia con più frequente incidenza nel mondo femminile. In base agli ultimi dati statistici, pubblicati nel corso del 2017, per il tumore della mammella il trend di incidenza tra il 2003 e il 2017 appare in leggero aumento +0,9 % , nel 2017 50.500 donne hanno avuto diagnosi di tumore della mammella, ed è ancora oggi il più diffuso delle patologie tumorali che interessano le donne(28%), seguito dal tumore del colon-retto(13%),del polmone(8%) , della tiroide(6%) e del corpo dell’utero(5%) .
 
Abbiamo chiesto alla dottoressa Rita Fella, responsabile della Senologia radiologica di D’Amore Hospital, di illustrare gli ultimi sviluppi su prevenzione, diagnosi precoce e nuove tecnologie. Saranno tutti aspetti che l’esperta affronterà in occasione della giornata “Pink day, we care”, una iniziativa gratuita e aperta al pubblico, patrocinata da GVM Care & Research, che si terrà domenica 29 ottobre a Massafra, organizzata dal distretto Leo club insieme ai Lions Club e Rotary Club di Massafra – Mottola.
 
Dottoressa Fella, a fronte dell’aumento della diffusione del tumore al seno cos’è cambiato oggi?
“E’ vero che l’incidenza del tumore è in costante aumento ma il valore della sopravvivenza è molto aumentato, nei cinque anni successivi alla diagnosi nell’87% in media. Questo incremento di valori di sopravvivenza, cioè una riduzione sensibile della mortalità,  è strettamente correlato alle cure che avvengono in tempo, quindi alla diagnosi precoce, e all’avanzamento delle terapie post operatorie.
 
La prevenzione viene spesso frenata da falsi miti e infondate convinzioni tra le donne.  Come tranquillizzarle?
“Sono contenta di partecipare a questa giornata di prevenzione a Massafra perché servirà a sfatare falsi miti e convinzioni e cercare di tranquillizzare le pazienti e invitarle invece a rivolgersi agli specialisti per fare indagini quando queste sono necessarie. E ‘importante insegnare loro a riconoscere i campanelli di allarme, sapendo che la mammella nel corso della vita subisce modificazioni fisiologiche che non devono fare preoccupare”.
 
Alle pazienti che hanno paura di sottoporsi alla mammografia cosa possiamo dire?
“La mammografia è un esame sicuro e indolore. Non fa venire il tumore, perché la percentuale di radiazioni emesse durante la mammografia è dosata secondo la necessità utile alla diagnosi. Quindi il rischio che ne deriva è statisticamente irrilevante. Non ha senso avere paura. Il dolore è una condizione soggettiva: in mani esperte e con apparecchiature adeguate l’esame si svolge in piena sicurezza. La compressione della mammella dura solo pochi secondi ed è necessaria per la buona riuscita dell’esame Si deve avere più paura a non eseguire l’esame che ha eseguirlo”.
 
Il tumore del seno dà dolori?
“Il sintomo del dolore al seno è aspecifico, di per sé non ha alcuna relazione con il tumore. In età fertile, il dolore deriva dalle influenze ormonali, questo può dipendere dal tipo di struttura della mammella  e se il dolore si manifesta ciclicamente con le stesse caratteristiche dall’inizio dell’età fertile è fisiologico”.
 
Quali sono invece i sintomi reali della malattia?
“Quando arrivano i segni clinici, significa che la malattia è avanzata, è importante non arrivare a questo livello. Le manifestazioni tipiche sono:  riscontro alla palpazione di un nodulo duro, retrazione del capezzolo, pelle a buccia d’arancia, arrossamenti, modifica delle dimensioni della mammella e secrezioni dal capezzolo soprattutto se ematiche o limpide tipo l’acqua. Questi sono tutti sintomi che necessitano l’immediata valutazione da parte di uno specialista.
 
Quando allora bisogna cominciare a fare prevenzione?
“Bisogna cominciare a fare prevenzione dai 20 anni in poi con un’ecografia annuale, se ci sono fattori di rischio, altrimenti basta una buona autopalpazione eseguita mensilmente, dal 7 al 14 giorno del ciclo, in maniera corretta. Dai 30 anni in poi, è necessario fare una visita dal senologo annualmente e se necessario completarla con un’ecografia. Dai 40 anni invece in poi lo screening prevede visita, mammografia ed ecografia”.
 
Il tumore può colpire anche le donne anziane?
“Questo è un altro falso mito da sfatare, in quanto il tumore può insorgere anche dopo i 70 anni, e in questo caso, la mammografia va fatta ogni due anni, anche in età avanzata. Le donne anziane possono essere a rischio tumore anche se con un’incidenza bassa e stabile nel tempo.

In che modo la tecnologia aiuta la prevenzione?
“Il passaggio dalla metodica tradizionale alla digitale aveva già comportato un passo avanti  nella diagnosi mammografica ora con le apparecchiature dotate di Tomisintesi si raggiunge una ulteriore accuratezza che serve soprattutto nelle mammelle dense e in quelle molto voluminose per distinguere nel tessuto mammario  formazioni neoplastiche millimetriche. Il macchinario rappresenta un’arma indispensabile nella diagnosi precoce del tumore al seno e permette di effettuare una valutazione preliminare fondamentale all’intervento chirurgico. Inoltre esiste la risonanza magnetica mammaria, un esame di secondo livello, dotato di un’elevata sensibilità diagnostica, prescritta dagli specialisti solo in casi selezionati”. 

 

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