Su dieci persone che soffrono di
Sindrome delle Apnee Ostruttive (OSAS -
Obstructive Sleep Apnea Syndrome), otto non ne sono neppure consapevoli. Eppure questo
disturbo del sonno provoca a sua volta una serie di rischi importanti tra cui l'aumento delle probabilità di sviluppare patologie anche severe.
Secondo i dati del 2018 di una ricerca condotta da ACI e Fondazione Italiana Salute Ambiente Respiro, gli italiani sopra i 40 anni che soffrono di apnee notturne sono circa 12 milioni. Questo vuol dire che circa la metà della popolazione maschile e circa un quarto di quella femminile non riposa bene. Con un effetto domino forse sottovalutato,
le apnee notturne provocano colpi di sonno, durante la giornata, che sono la causa di circa 12.000 incidenti stradali ogni anno in Italia, il 7% del totale. Purtroppo non finisce qui. "Questo disturbo del sonno aumenta anche il rischio di sviluppare patologie severe come
ictus, infarto, ipertensione e diabete" - spiega il dottor Floriano Varisco dell’Ambulatorio di Otorinolaringoiatria di
G.B. Mangioni Hospital di Lecco, che svolge attività specifiche di
prevenzione, diagnosi e trattamento per i disturbi del sonno.
Come prevenire le conseguenze delle apnee notturne
“Chi non dorme bene perché di notte ha disturbi del sonno manifesta poi dei malesseri durante il giorno.
La sonnolenza, la sensazione di non aver riposato, l’incapacità di concentrarsi, il calo della memoria sono spie di un probabile disturbo del sonno - chiarisce sempre il dottore - In questi casi è importante rivolgersi a un Ambulatorio specializzato che possa proporre iter specifici, dalla diagnosi al trattamento della patologia”.
Anche
il russamento, che in termini medici è chiamato roncopatia, è considerato un vero e proprio disturbo del sonno. Per distinguere tra roncopatia e OSAS è necessario
il test della polisonnografia. “È un esame indolore per il paziente. Durante la notte si applicano degli elettrodi connessi a un piccolo dispositivo. Questi elettrodi sono in grado di dare informazioni su alcuni parametri importanti: l’ossigenazione, la respirazione e l’attività cerebrale. L’esame può essere eseguito anche a casa, ma è davvero dirimente per distinguere la roncopatia dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive vera e propria.Il russamento, infatti, non provoca apnee.
La stessa OSAS è invece classificabile per intensità, grazie alla polisonnografia.
Sotto le 5 apnee l’ora, non si parla ancora di patologia. Da 5 apnee in su, invece, si diagnostica uno stato patologico a entità crescente:
- lieve, da 5 a 14 apnee in un’ora
- moderata, da 15 a 29
- severa, oltre le 30 apnee
- molto severa, sopra le 40 apnee in 60 minuti di sonno”.
L’importanza degli ambulatori specializzati nei disturbi del sonno
“
Per la diagnosi e il trattamento delle apnee ostruttive è necessario un iter specifico, che va dalla fase diagnostica a quella terapeutica personalizzata.
La terapia può limitarsi all’uso di dispositivi di ventilazione o apparecchi ortodontici durante la notte, o può essere più impattante, come nei casi in cui si rendono necessari interventi di chirurgia di pertinenza otorinolaringoiatrica. Questo dipende dal quadro personale del paziente, e dalle cause scatenanti del disturbo.
Nel nostro Ambulatorio in G.B.Mangioni Hospital seguiamo i pazienti in tutto il loro percorso, prestando particolare attenzione a diagnosticare la causa che scatena le OSAS (può essere un’ostruzione delle vie aeree, un sovrappeso importante, una patologia sottostante), per poi proporre un iter terapeutico personalizzato e il più possibile risolutivo”.