Spina o sperone calcaneare e
fascite plantare sono tra i disturbi più comuni che coinvolgono il
piede, in particolare la parte inferiore della articolazione, la cosiddetta “pianta del piede”.
Si tratta di due problematiche che in alcuni casi si equivalgono, in altri no. Abbiamo chiesto al
Dottor Donato Panetta, Ortopedico di D’Amore Hospital di fare chiarezza sull’argomento, individuando
le cause della patologia e spiegare i possibili
trattamenti.
Dottor Panetta che cos'è la spina calcaneare?
“La spina calcaneare e’ una
sporgenza ossea che si trova nella zona di inserzione della fascia plantare. Questa calcificazione non è sempre sintomatica e/o dolorosa, quindi spia di una patologia. Ci sono pazienti - che pur avendo la spina calcaneare, non lamentano disturbi. Nei pazienti che - al contrario - accusano dolore e disagio la spina calcaneare si associa a fascite plantare calcifica”.
Quando si parla di fascite plantare?
“Si parla di fascite plantare quando c’è una
infiammazione della inserzione calcaneare, è può avere luogo in presenza o in assenza della spina calcaneare. Normalmente la fascite può riguardare l’intera area plantare o solo alcuni punti della stessa”.
Come si manifesta la spina calcaneare?
“Il
dolore è la manifestazione classica di questo disturbo, in genere localizzato in corrispondenza del calcagno, sull’area di carico, e individuato dal termine medico
tallodinia.
Quali sono le cause?
“La spina calcaneare può essere generata da cause di tipo
micro traumatico, dovute ad esempio ad una deambulazione scorretta, o a calzature non adeguate. Può essere causata anche dalla predisposizione del paziente ad alcune
deformità come il piede cavo e il tendine d’achille. Sono riconosciute infine anche
cause di tipo reumatico”.
Perchè dopo l'estate il disturbo si acutizza?
"D’estate cambiamo le nostre abitudini nella deambulazione, indossiamo scarpe aperte o ciabatte, camminiamo a piedi nudi, a volte su superfici dure o sconnesse. Andando a sostituire le scarpe con l’arrivo dell’autunno e dopo dell’inverno, si può verificare l’infiammazione”.
Come si fa la diagnosi?
“La diagnosi clinica consiste in una
accurata visita con l’ortopedico, seguita da una
radiografia in cui si evidenzia o meno la spina calcaneare”.
Come si tratta questa patologia?
“Il dolore da spina e/o fascite plantare prevede un trattamento abbastanza lungo, un ciclo di terapia di almeno
4-5 mesi che consiste – nella fase acuta – nella assunzione di
antinfiammatori, per poi proseguire a seconda dei casi con
tecar terapia o
onde d’urto. Oggi risultano molto efficaci anche le
infiltrazioni di cortisone o infiltrazioni di medicina rigenerativa con plasma ricco di piastrine o con le cellule di grasso prelevato dal paziente stesso. Importante è nell’iter terapeutico la
riabilitazione che consiste in esercizi di allungamento del tendine di Achille e della fascia plantare. L’intervento chirurgico è l’ultima ipotesi di soluzione”.
Quali consigli si possono dare a chi soffre di questi disturbi?
“Il primo consiglio è quello di non avere fretta, e di attenersi alle indicazioni mediche. Il trattamento della spina calcaneare è nella maggior parte dei casi lungo e ha bisogno di un protocollo specifico. E’ fondamentale affidarsi ad uno specialista che possa collaborare con altre figure, quali il
fisiatra, il
reumatologo e il
podologo, a seconda dei casi. E’ bene correggere la
postura del piede, con l’uso di plantari, prevenire recidive, e indossare
scarpe adeguate”.
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