Clinica Privata Villalba / 07 febbraio 2020

L’addominoplastica nel trattamento della diastasi addominale

Trattamento diastasi con addominoplastica
L’addominoplastica è senza dubbio uno degli interventi di chirurgia plastica che destano più curiosità nella popolazione e tra i più richiesti. Tuttavia – spiega il dott. Vincenzo Colabianchi, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica presso Clinica Privata Villalba di Bologna – sono numerose le motivazioni che spingono donne e uomini, anche giovani, a richiedere l’aiuto del chirurgo plastico per questo intervento, ma non sempre può essere considerata la scelta giusta. Tant’è che, durante il colloquio conoscitivo è anche possibile che il paziente si senta rifiutare l’idoneità all’intervento addominale. In altri casi, invece, l’intervento di addominoplastica è la soluzione ideale al problema dell’addome prominente, della pancia a grembiule o della muscolatura addominale compromessa.

La caratteristica più esclusiva dell’addominoplastica, che l’ha portata diventare la procedura “gold standard” dei chirurghi estetici, è però il risolvere definitivamente la diastasi dei retti addominali, un problema che coinvolge moltissime donne dopo la gravidanza, di cui si parla ancora troppo poco.

Per diastasi addominale intendiamo l’allontanamento progressivo, e a volte irreversibile, dei due muscoli retti addominali causato dal rilasciamento dei tendini della cosiddetta “linea alba”, o linea mediana, una sottile banda di tessuto connettivo poco elastico ma molto resistente che si estende longitudinalmente dalla parte bassa dello sterno alle strutture ossee del bacino. Il segno caratteristico è una sorta di cresta che si forma in corrispondenza della linea alba e che va dallo sterno al pube, quasi sempre accompagnato dalla presenza di eccesso di pelle e tessuto adiposo in eccesso della regione addominale. Questo accade perché la struttura della linea mediana rende da una parte molto difficile una rottura, ma dall’altra, quando si indebolisce, non permette di tornare facilmente alle sue condizioni iniziali, facendo perdere alla paziente l’originale silhouette con perdita del punto vita. A completare il quadro, in alcuni casi specifici, si aggiungono l’elasticità cutanea compromessa definitivamente da forti dimagrimenti o dalla gravidanza, e la diastasi addominale, una problematica strettamente connessa proprio al diventare madre.

La prima conseguenza – continua il dott. Colabianchi – è dunque visiva ed estetica. Mancando la barriera naturale dei retti dell’addome gli organi interni premono verso l’esterno dando alla pancia un aspetto prominente e gonfio. Ci sono poi dei sintomi fisici quali difficoltà digestive e respiratorie, senso di pesantezza al pavimento pelvico e incontinenza, alterazioni della biomeccanica del bacino con sovraccarico, e conseguenti dolori, anche su bacino e schiena, ed ernie soprattutto ombelicali. Senza dimenticare la componente psicologica, insicurezza, scarsa autostima, difficoltà nelle relazioni sociali e interpersonali, che influisce fortemente sulla vita quotidiana.

L’intervento di addominoplastica deve essere eseguito da un chirurgo esperto e specializzato nel “Body Conturing”, il rimodellamento del corpo, l’unico capace di valutare attentamente la problematica e l’entità del difetto del paziente, individuando la procedura chirurgia più idonea illustrando anche il risultato estetico che sarà possibile ottenere. Il chirurgo deve infatti affrontare molteplici problematiche: quelle legate a una o più gravidanze, gli inestetismi dovuti a un forte dimagrimento o le conseguenze un intervento di chirurgia bariatrica su pazienti obesi. Se il difetto da correggere è limitato, si può intervenire con una mini-addominoplastica, meno invasiva e con tempi di recupero più brevi rispetto alla procedura tradizionale.

L’intervento tradizionale è eseguito in anestesia generale in regime di Day Hospital, con una notte di degenza, nel caso si opti per una mini-addominoplastica l’anestesia sarà locale in regime di Day Surgery con dimissione il giorno stesso. Differente anche il gesto operatorio: nell’addominoplastica l’incisione, praticata al di sopra della zona pubica così da poter essere nascosta dallo slip, è abbastanza ampia (talvolta da una spina iliaca all’altra), mentre, nella versione “mini”, è decisamente ridotta. Il chirurgo successivamente rimuoverà la pelle in eccesso, rinforzerà la muscolatura addominale riavvicinando i lembi dei retti dell’addome e, se opportuno, eliminerà anche l’adipe in eccesso avvalendosi della liposuzione prima di suturare.

Subito dopo l'operazione la zona dell'addome viene ricoperta con un bendaggio elastico compressivo che, da una parte riduce il rischio di infezioni e, dall'altra, fa da supporto per le medicazioni e i punti di sutura. Durante le prime settimane è normale avvertire una sensazione di tensione e dolore moderato nella zona addominale, ed è molto importante evitare qualsiasi tipo di sforzo che possa compromettere la guarigione delle incisioni. A partire dalla seconda settimana sarà possibile riprendere gradualmente attività sociali e l'attività lavorativa. A un mese dall'operazione, il paziente potrà dedicarsi all'attività sportiva moderata, s alvo diverse indicazioni del medico.

In Clinica Privata Villalba, dall’inizio del 2019, collaboriamo con Diastasi Italia, un’associazione di volontariato riconosciuta dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulla diastasi dei retti addominali. Grazie a questo accordo, i pazienti hanno la possibilità di sottoporsi all’operazione ad un “costo di solidarietà”, mantenendo inalterate le caratteristiche qualitative dell’intervento. Vengono infatti rispettati gli stessi criteri di un intervento classico: due notti di degenza in Clinica Privata Villalba, supporto anestesiologico 24 ore su 24, assistenza infermieristica e controlli.
 

Per prenotazioni e maggiori informazioni chiama il numero 051.6443011 oppure scrivici tramite il form contatti.
 
Revisione medica a cura di: Dott. Vincenzo Colabianchi

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