Le
varici, o vene varicose, rappresentano una patologia del sistema circolatorio: si tratta di
vasi sanguigni superficiali dilatati in eccesso, visibili in modo particolare negli arti inferiori. Con il passare del tempo, soprattutto se il paziente non porta avanti uno stile di vita corretto, possono dare fastidiosi sintomi e degenerare in insufficienza venosa cronica. Allo stesso tempo, hanno anche un impatto estetico, a causa del tipico aspetto in rilievo sulla cute e della colorazione blu-violacea. Dunque, per le vene varicose c’è un rimedio? Ma forse domanda che ogni paziente si pone prima ancora è la seguente.
Le vene varicose possono sparire?
La risposta è sfumata: le vene varicose possono sparire, ma non da sole.
Si tratta di una patologia progressiva, da cui non si guarisce mai completamente ma che si può gestire per ridurre gli eventuali sintomi, migliorare l’estetica e prevenire conseguenze rischiose. Dunque, se le vene varicose non possono rientrare in autonomia, è però possibile, dopo l’opportuna diagnosi, approntare
il giusto trattamento.
Quali sono i rimedi per le vene varicose
Fra i rimedi contro le vene varicose,
il più risolutivo è l’intervento chirurgico, che però non garantisce che in futuro si sviluppino nuove varici.
Il primo rimedio che solitamente il medico consiglia al paziente è l’
elastocompressione,
ossia indossare calze elastiche comprimenti. Questo consiglio è utile ancor più per chi svolge lavori che lo portano a rimanere molte ore in piedi. Un altro accorgimento è
tenere sollevato le gambe, sia in posizione distesa che seduto. Per favorire la tonicità delle vene o ridurre l’infiammazione, è anche possibile che il medico prescriva
integratori o farmaci, ma va fatta una valutazione in base al caso specifico.
Per affrontare le vene varicose, altri rimedi non chirurgici possono rivelarsi efficaci, come ad esempio la
scleroterapia (o scleromousse): si inietta nella vena una soluzione per generare un coagulo di sangue e determinare lo sviluppo di tessuto cicatriziale, in modo da impedire il passaggio di sangue.
Un’alternativa mininvasiva molto efficiente è la
laserterapia: anche in questo caso, si mira a provocare una cicatrizzazione interna della vena tramite l’utilizzo mirato dell’energia concentrata del laser. Si termina quindi la procedura con piccole incisioni con cui è possibile rimuovere il maggior numero possibile di varici (varicectomia). Si tratta di una tecnica ideale per molti pazienti, compresi quelli più anziani.
L’operazione chirurgica tradizionale, ovvero la
safenectomia con stripping, si rende necessaria solo in situazioni piuttosto complesse, in cui la vena safena risulta dilatata in modo significativo.
Se, come si è detto, le vene varicose tendono a ripresentarsi, è possibile
favorire la circolazione sanguigna praticando attività fisica, evitando di restare a lungo in piedi o in posizione seduta, conservando il proprio peso forma con una dieta ricca di fibre e povera di sale, scegliendo tacchi non troppo alti ed evitando di esporre a lungo le gambe al sole.
I vantaggi legati alla scelta delle terapie conservative mediante interventi minimamente invasivi sono estremamente significativi, il decorso post-operatorio è infatti praticamente annullato. Dopo l’intervento, il paziente può immediatamente camminare indossando una calza elastica nel trattamento termoablativo, senza calza con il cianoacrilato. Inoltre, si tratta di trattamenti totalmente sicuri ed efficaci. Il
post-operatorio è indolore, tanto che, talvolta, devo essere io stessa a ricordare al paziente che ha appena subito un intervento.
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