L'Angiologia è una branca della chirurgia vascolare che ha come obiettivo la valutazione diagnostica e, soprattutto, la correzione di malattie a carico di arterie e vene, mediante tecniche di riparazione, di derivazione, di sostituzione e di rimozione.
Prestazioni diagnostiche offerte
- Ecocolor-Doppler arterioso e venoso arti inferiori e superiori
- Ecocolor-Doppler carotideo (TSA)
- Ecocolor-Doppler aorta addominale
Prestazioni terapeutiche
- Laser e radiofrequenza endovascolari
- Cianoacrilato (colla) degli assi safenici e/o delle varici
- Flebectomie
L’U.O di Angiologia svolge attività in
day surgery in anestesia locale.
DIAGNOSTICA E TERAPIA FLEBOLOGICA
Cos'è la Flebologia?
La flebologia è la disciplina che studia e tratta le malattie del sistema circolatorio venoso. Sempre più oggi si riconosce un ruolo fondamentale alla patologia venosa, in quanto è responsabile di numerose condizioni morbose che mettono a repentaglio la qualità di vita e anche la vita stessa (insufficienza venosa cronica superficiale e profonda, ulcere venose, trombosi venose, embolie polmonari).
Le disfunzioni del sistema venoso, che identifichiamo con il termine ‘Insufficienza Venosa Cronica’ colpiscono una persona su tre, il genere femminile è più esposto rispetto al maschile con un rapporto di 2:1, e i soggetti con più di cinquant’anni sono maggiormente colpiti. Sono comunque le donne a ricorrere più spesso allo specialista, sollecitate soprattutto da motivazioni di carattere estetico.
LE VARICI
Le varici degli arti inferiori sono un segnale di insufficienza venosa; infatti mostrano un accumulo di sangue all’interno della vena che per via della sua struttura parietale può dilatarsi e sequestrare un maggior quantitativo ematico. In condizioni normali infatti le valvole presenti all’interno dei sistemi venosi si chiudono per impedire al sangue di fluire verso il basso a seguito della forza di gravità. Quando le valvole si indeboliscono (per fattori d’età, sedentarietà, stile di vita, etc.) e non riescono più a chiudersi correttamente, il sangue tende a refluire, cioè a tornare verso il basso. Le varici sono dunque vene nelle quali gli apparati valvolari hanno perduto la loro efficacia a trattenere il sangue: il risultato è la dilatazione della vena, dovuta all’aumento del volume del sangue al suo interno, che preme sulle pareti, con conseguente allungamento, ispessimento ed aspetto tipico a serpentina.
TERAPIE ALL’AVANGUARDIA CON UN ALTO GRADO DI PERSONALIZZAZIONE
L’evidenza scientifica più recente mostra anche che non tutte le varici sono uguali: un approfondimento diagnostico scrupoloso è fondamentale per definire la strategia terapeutica più adeguata ad ogni singolo caso e risolvere definitivamente il problema. Al contrario, è dimostrato che in passato fosse proprio la mancanza di personalizzazione della terapia chirurgica "classica" ad avere come frequente conseguenza il ritorno del problema.
Per lungo tempo l'asportazione chirurgica della vena safena è stato considerato l’unico tipo di trattamento per le varici degli arti inferiori; questo concetto è altamente superato, infatti nuove tecniche chirurgiche permettono di proporre un trattamento individuale che concilia le necessità pratiche del paziente con l’estensione e la complessità delle vene da trattare.
IL LASER E LA RADIOFREQUENZA
Sono due procedure sovrapponibili, minimamente invasive per il trattamento delle vene varicose, senza tagli, senza cicatrici e senza un periodo di recupero post-operatorio. Una vera rivoluzione nel mondo della flebologia ancora legata nella stragrande maggioranza dei casi ad interventi chirurgici tradizionali invasivi, poco fini ed antiestetici e che richiedono anestesia generale o spinale. Il laser e la radiofrequenza generano un’energia all’interno della vena varicosa che produce calore e la chiude. Infatti l'energia danneggia le pareti delle vene che collabiscono, fino a scomparire, eliminando così il ristagno sanguigno responsabile della sintomatologia dolorosa e delle antiestetiche vene varicose.
A trattamento completato il sangue viene deviato attraverso le vene profonde. La perdita di una vena malata non è un problema, anzi porterà ad un miglioramento della circolazione sanguigna degli arti con un netto miglioramento dei sintomi quali stanchezza e pesantezza e contribuirà ad una migliore circolazione generale. Queste tecniche, consigliate in tutti i congressi mondiali di flebologia, per il trattamento delle vene varicose, richiedono circa 20 minuti da mano esperta per essere eseguite.
Il post-operatorio
I vantaggi legati alla scelta delle terapie conservative mediante interventi minimamente invasivi, operata dalla Dott.ssa Righi sono estremamente significativi: il decorso post-operatorio è praticamente annullato. Infatti, dopo l’intervento, il paziente può immediatamente camminare indossando una calza elastica nel trattamento termoablativo. Inoltre, si tratta di trattamenti totalmente sicuri ed efficaci. Il post-operatorio è indolore e permette quasi subito di ritornare alle proprie normali attività.
Cinoacrilato
L’ultima frontiera nel trattamento delle varici è l’utilizzo di un sistema occludente il vaso con cianoacrilato. Esattamente come i trattamenti appena descritti anche mediante l’utilizzo del cianoacrilato non si effettuano tagli, la vena non viene quindi asportata chirurgicamente ma viene obliterata dall’interno dopo il rilascio nella vena di questa sostanza. Il punto di forza di questa procedura è che non richiede anestesia, nemmeno quello locale e non richiede nemmeno l’utilizzo nel post-operatorio della calza elastica, anche se consigliata. Non appena terminata la procedura il paziente può tornare immediatamente alle proprie attività.
Questa metodica si utilizza sia per le vene safene (ossia le vene superficiali principali) che per le vene collaterali varicose, di grosso calibro e antiestetiche, oltre che dolorose, sostituendo le tradizionali flebectomie.
Scleroterapia
E’ un trattamento per la cura delle vene varicose mediante l’iniezione di una sostanza chimica che irrita le pareti della vena, fino alla chiusura ed in ultimo alla scomparsa del vena stessa. La scleroterapia si divide in maggiore e minore.
Con la scleroterapia maggiore, mediante l’ausilio dell’eco-color-Doppler si trattano vene non visibili perché situate in piani non visibili come per esempio la grande e la piccola safena o vasi collaterali a queste.
Con la scleroterapia minore si trattano quelle vene di piccolo calibro che possono creare sintomatologia dolorosa ed i vasi capillari. Non si tratta quindi solo di una metodica finalizzata all’estetica.
Di solito sono necessarie diverse sedute di scleroterapia per ciascuna regione venosa: in dipendenza dal tipo e dal numero di vene da trattare. Dopo una sessione di scleroterapia si può immediatamente tornare alle proprie attività, I risultati della scleroterapia sono completamente apprezzabili dopo qualche mese ed il trattamento non è consigliabile in estate.
Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale (CCSVI)
La CCSVI è una malattia vascolare correlata ad
alcune patologie neurologiche, in particolare alla sclerosi multipla, una patologia infiammatoria demielinizzante a carattere evolutivo di origine ancora incerta, (forse immunologica). All'interno delle vene giugulari e della vena azygos vi è la presenza di restringimenti, membrane o setti che impediscono il corretto deflusso verso il cuore del sangue proveniente dal cervello, che in tale maniera si accumula
nel cervello o nel midollo spinale e rilascia sostanze tossiche, che producono una risposta infiammatoria, verosimilmente coinvolte nella genesi delle placche.
L’Eco-color-Doppler CCSVI (Metodo Zamboni) è un esame non invasivo, molto specifico che viene
eseguito da personale altamente qualificato. Ha una durata di circa un’ora. Vengono analizzate le vene giugulari, le vene vertebrali e le vene cerebrali in due posizioni, a paziente supino e seduto. Per fare diagnosi di CCSVI è necessario che l’Eco-color-Doppler evidenzi almeno 2 dei 5 parametri:
- Reflusso nelle vene giugulari interne o vertebrali a 0° e 90°
- Reflusso nelle vene cerebrali profonde
- Stenosi in B-mode nelle vene giugulari interne
- Rallentamento o assenza di flusso nelle vene giugulari interne e/o vertebrali
- Inversione del controllo posturale nelle vene giugulari interne