La Risonanza Magnetica (RM) è un’indagine diagnostica di secondo livello utilizzata per studiare forma e struttura dei diversi distretti del corpo umano, tra cui encefalo, collo, colonna vertebrale, addome, cuore, componenti scheletriche e tessuti molli.

Consente di analizzare dettagliatamente anatomia e anatomopatologia degli organi sfruttando la presenza di un campo magnetico, che non comporta l’impiego di radiazioni ionizzanti, e permette di ottenere immagini ad alta definizione.

l reparto di Diagnostica per Immagini di Città di Lecce Hospital è dotato di una Risonanza Magnetica di ultima generazione da 1,5 Tesla, che dispone delle tecnologie attualmente più avanzate disponibili in questo ambito, come l’esclusiva tecnologia BioMatrix e la tecnologia GO.
 
La tecnologia BioMatrix consente alla macchina di adattarsi al paziente e alle sue caratteristiche anatomiche, per compensare artefatti causati da movimento e migliorare la qualità d’immagine. I sensori BioMatrix monitorano automaticamente lo schema respiratorio del paziente, fornendo all’operatore i dati necessari per capire al capacità del paziente di trattenere il respiro e aiutandolo a selezionare la strategia più efficace per portare a termine l’esame senza doverlo ripetere.
 
La nuova tecnologia GO semplifica e minimizza le interazioni dell’operatore con la macchina, al fine di accelerare il flusso di lavoro e aumentare la qualità del prodotto finale.
Grazie all'ampio range di scansione di 205 cm e a specifiche applicazioni software, il sistema è adatto a esami multi distretto o whole body (del corpo intero), e permette l’esecuzione di diversi esami facendo entrare il paziente di piedi, attenuando così la sensazione di claustrofobia e di ansia, anche grazie alle ridotte dimensioni del magnete (di soli 145 cm).
 
A garantire ulteriore comfort per il paziente: le sequenze ultrasilenziose, l’illuminazione led, la ventilazione all’interno del gantry (l’anello) e la possibilità di trasmettere musica tramite cuffie durante l’esame RM.
 
Questa RM può essere utilizzata anche per pazienti portatori di stent coronarici e valvole protesiche e da pazienti portatori di device (PMK,ICD/CRT-D) MRI-compatibile.
 

Risonanza magnetica con o senza contrasto? 

Talvolta, per riconoscere o valutare in maniera più approfondita lesioni e quadri patologici specifici, può essere utilizzato un mezzo di contrasto. I mezzi di contrasto più utilizzati in risonanza magnetica sono somministrati per via endovenosa. L’uso di un mezzo di contrasto è da valutare nei pazienti con funzionalità renale compromessa. 
Campi di applicazione
Principali esami suddivisi per distretti corporei

La risonanza magnetica al cranio viene eseguita per l’identificazione di tutte le patologie del sistema nervoso centrale (patologie congenite, infettivo-infiammatorie, degenerative, neoplasie), e per lo studio di patologie dell’ipofisi, delle orbite, del massiccio facciale, dell orecchio e di anomalie vascolari (aneurismi, MAV, angioma).

La nuova RM premette, inoltre, lo studio in diffusione, perfusione delle lesioni cerebrali, la spettroscopia e la fMRI (risonanza magnetica funzionale). Tra le applicazioni:
•          studio del circolo arterioso e venoso grazie all’utilizzo di sequenze TOF 3D;
•          studio dell’orecchio interno e dei nervi intracranici con sequenze ad alta definizione;
•          studio della dinamica liquorale
 

La risonanza magnetica al collo mira all’identificazione di lesioni delle vie aeree e digestive superiori e delle masse laterocervicali, nella stadiazione delle neoplasie. È un esame sfruttato inoltre per lo studio delle ghiandole salivari e nel follow-up dopo terapia.

La risonanza magnetica al torace permette l’identificazione e la caratterizzazione delle anomalie congenite e delle neoformazioni degli organi mediastinici, ovvero quelli che risiedono all'interno della gabbia toracica. 

Grazie al modulo per la risonanza magnetica in 3D, l’esame consente di eseguire Cardio RM, per le patologie dell’aorta e le cardiopatie congenite, e Stress-RM, che permette la valutazione della vitalità miocardica ed eventuale indicazione a rivascolarizzazione, senza esporre il paziente alle radiazioni tipiche dell’esame SPECT/PET.

In particolare, l’RM cardiaca è un esame necessario per la valutazione e lo studio di:
  •  cardiomiopatie (dilatativa, ipertrofica, aritmogena);
  •  miocarditi;
  • diagnosi differenziale tra miocardite e MINOCA (SCA a coronarie indenni);
  • Sindrome di Takotsubo;
  • ricerca di trombi in apice;
  • masse cardiache;
  • diametri e volumi del ventricolo sinistro per eventuali interventi cardiochirurgici di plastica nell’aneurisma dell’apice.

Si utilizza per lo studio delle patologie congenite, infettivo infiammatorie (spondilite, spondilodiscite), degenerative (ernia, stenosi del canale), neoplasie.
È di fondamentale importanza nello studio del midollo spinale.

È la metodica di riferimento nello studio delle lesioni traumatiche delle articolazioni:
  • ginocchio (lesioni meniscali, legamentose),
  • spalla (lesioni delle cuffia dei rotatori, instabilità),
  • caviglia e piede (tendine d’Achille).
  •  polso e mano
La RM è indicata anche nello studio delle principali lesioni traumatiche, tendinee, legamentose e muscolari, delle iniziali alterazioni della struttura ossea; nella valutazione delle lesioni infettive- infiammatorie, nella patologia reumatica, nell identificazione delle lesioni neoplastiche con successiva stadiazione e follow-up dopo terapia.

Un esame di secondo livello per lo studio degli organi dell’addome superiore e inferiore (fegato, pancreas, milza, reni e surreni, organi pelvici).
In particolare, è indicato per l’identificazione e la caratterizzazione delle lesioni focali epatiche, anche attraverso l’utilizzo di mezzo di contrasto epatospecifico (per evidenziare lesioni benigne e maligne).
 
Viene utilizzato per identificare e studiare:
  • patologie diffuse del fegato, delle strutture vascolari, delle patologie non neoplastiche di colecisti e vie biliari (calcolosi, patologia flogistica), delle patologie neoplastiche;
  • patologie infiammatorie e neoplastiche del pancreas, delle lesioni focali, infiammatorie e vascolari della milza;
  • la patologia benigna e maligna dei surreni;
  • la patologia benigna del rene (rene policistico, infezione) o neoplastica (angiomiolipoma, adenocarcinoma);
  • calcolosi e patologia infiammatoria delle vie urinarie;
  • problematiche della vescica (alterazioni diffuse e patologia neoplastica);
  • patologia infiammatoria e neoplastica del “piccolo intestino” (intestino tenue) tramite la Entero RM;
  • la stadiazione del tumore del retto e l’analisi di fistole di colon e retto;
  • problemi di peritoneo e retroperitoneo;
  • organi pelvici femminili (utero per patologie benigne e maligne), annessi (neoformazioni ovariche e patologia infiammatoria delle tube);
  • organi pelvici maschili per studio del pene (anomalie vascolari, malformazioni e tumori), studio di didimo ed epididimo (anomalie congenite, patologia tumorale e infiammatoria).

La RM della mammella è indicata:
  • nelle donne a elevato rischio genetico-familiare per carcinoma mammella;
  • per la ricerca di carcinoma occulto mammario metastatico con esami tradizionali negativi;
  • nella ricerca di multicentricità, multifocalità, bilateralità in caso di neoplasie già diagnosticate con esame tradizionale e candidate a chirurgia conservativa (quadrantectomia);
  • nella valutazione di neoplasie mammarie trattate con chemioterapia neoadiuvante;
  • per il follow-up dopo chirurgia conservativa, per discriminare tra recidiva e tessuto cicatriziale;
  • nella valutazione di donne con protesi;
  • per discrepanza tra indagini e difficoltà di interpretazione di indagini tradizionali (ecografia e mammografia).

Si definisce multiparametrica perché, attraverso appositi elementi hardware e software che permettono di acquisire i particolari più precisi, consente di valutare l’organo attraverso diversi parametri con un altissimo dettaglio diagnostico, come ad esempio la morfologia della ghiandola o la sua vascolarizzazione.

Si tratta di un’indagine di fondamentale importanza in ambito urologico e di prevenzione e monitoraggio del tumore alla prostata, per:
  • valutazione dei pazienti con PSA elevato per identificare i pazienti candidati a biopsia;
  • rivalutazione di pazienti con PSA elevato e precedenti biopsie negative;
  • studio dell’estensione della neoplasia al fine di stabilire il miglior tipo di trattamento;
  • identificazione di recidive nei pazienti con rialzo di PSA sottoposti a terapia chirurgica, radiante o farmacologica;
  • monitoraggio di neoplasie poco aggressive in pazienti che optano - in alternativa al trattamento - per un controllo periodico.

La RM Whole Body permette di studiare l’intero corpo (cranio, collo, torace, addome, scheletro, arti superiori ed inferiori) e di individuare alterazioni e tumori anche molto piccoli in una sola seduta. Il fattore innovativo è costituito proprio dalla possibilità di studiare tutto il corpo (dall’inglese “whole body”), senza radiazioni e senza iniezioni di mezzo di contrasto, in tempi brevi e con performance diagnostiche elevate. L’obiettivo è quindi la diagnosi precoce dei tumori quando ancora non danno alcun sintomo, in modo da poterli aggredire in stadio iniziale.

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