ambulatorio

L’attività dell’Equipe del Primus Forlì Medical Center si rivolge alla diagnosi delle patologie a carico del piede e di trattamenti chirurgici mirati, tra cui la chirurgia mininvasiva, la chirurgia mininvasiva con tecnica PBS per l’alluce valgo, l’intervento di artroplastica interposizionale per alluce rigido e l’impianto di Cartilagine sintetica (Cartiva) per alluce rigido.
 

LA VISITA SPECIALISTICA

Durante la visita ambulatoriale il medico valuta le patologie a carico del piede e, a seconda dei casi, può prescrivere ulteriori approfondimenti con indagini strumentali come radiografie, ecografie, Risonanza Magnetica o TAC.
 
In base a quanto emerso dalla visita specialistica, il medico può prescrivere cure conservative per minimizzare il disagio causato dalla patologia e rallentare il decorso della patologia oppure indirizzare il paziente verso interventi chirurgici mirati.

LA CHIRURGIA

Chirurgia mininvasiva

La chirurgia mininvasiva del piede si basa su tecniche che favoriscono la guarigione del paziente e la rapida ripresa delle sue attività.
Questa tecnica permette il trattamento di quasi tutte le patologie che interessano la parte anteriore del piede:
·       alluce valgo (con tecnica percutanea PBS);
·       alluce rigido;
·       metatarsalgie;
·       dolorosi calli fra le dita piccole del piede;
·       tilomi (i cosiddetti "occhi di pernice")
·       dita a martello;
·       bunionette (o 5° metatarso varo);
·       altre deformità delle dita minori.
 
La chirurgia mininvasiva si presta inoltre al trattamento di alcune patologie della parte posteriore del piede, come la spina (chiamata anche “sperone”) calcaneare (quando vi sono le indicazioni per effettuarlo).
 
In rari casi, la chirurgia percutanea può non essere applicabile da sola, ma può comunque essere abbinata ad altre tecniche chirurgiche, come:
·       tecniche artroscopiche;
·       chirurgia aperta mininvasiva.
 
Queste tecniche richiedono incisioni molto limitate, che riducono il dolore post-operatorio.
Gli interventi si svolgono in regime di day-hospital o ambulatoriale e non richiedono ricovero. Durante l’intervento, il paziente è sveglio ma non sente alcun dolore grazie all’anestesia locale al piede. Subito dopo l’intervento, sebbene con qualche accorgimento, il paziente può camminare, mangiare ed essere dimesso.
 

Chirurgia percutanea mininvasiva dell’alluce con tecnica PBS

Nel trattamento chirurgico di correzione dell’alluce valgo con la tecnica percutanea PBS, il medico pratica solo due piccole incisioni cutanee (di circa 2-3 millimetri), attraverso le quali vengono introdotte mini frese motorizzate del diametro massimo di 2 millimetri. Le mini frese agiscono direttamente sulla protusione ossea (la cosiddetta “cipolla”) dell’alluce valgo provocando delle microfratture che guariranno poi spontaneamente.
Con questa tecnica non è necessario ricorrere a sistemi di “fissaggio” come strutture metalliche, fili o viti.
 
L’intervento dura circa 20 minuti e viene eseguito in anestesia locale in regime ambulatoriale. Si tratta di una tecnica mininvasiva, che accorcia i tempi di guarigione. Il decorso post-operatorio è in genere rapido e il paziente può tornare a camminare subito senza stampelle, servendosi solo di una scarpa ortopedica per circa 20 giorni.
 

Intervento di artroplastica interposizionale per alluce rigido

Questa operazione prevede la rimozione parziale della cartilagine della testa del primo metatarso e della base della prima falange dell’alluce. Nel corso dell’intervento si procede anche con l’inserimento di un dispositivo in silicone (RTS, Reference Toe System) che garantisce il movimento dell’articolazione.
L’intervento si esegue in anestesia locale o regionale, in regime di day-hospital, e dura circa 45 minuti. Dopo l’intervento il paziente deve seguire un programma di riabilitazione e sono necessari circa 2-3 mesi prima che possa di riprendere completamente le proprie abitudini di vita.
 
 
Impianto di cartilagine sintetica (Cartiva) per alluce rigido
Questo intervento, consigliato nei casi di alluce rigido doloroso (di grado 2-3), consiste nell’impianto di un dispositivo di cartilagine sintetica di circa 10 millimetri di diametro. La cartilagine sintetica, composta da PVA (alcol polivinilico), ha proprietà fisiche simili a quella della cartilagine naturale.
L’intervento, che dura circa 35-40 minuti, si esegue con un’anestesia spinale o loco-regionale. Il decorso post-operatorio è generalmente rapido.
L’operazione richiede un’incisione cutanea di pochi centimetri, praticata sul dorso dell’alluce, attraverso la quale il medico può rimuovere i frammenti ossei che limitano il movimento dell’articolazione e la porzione usurata della cartilagine. Con un’apposita strumentazione, si esegue poi un piccolo foro, attraverso il quale viene applicata sulla testa del metatarso la cartilagine sintetica Cartiva.
 
 
 

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