La
Risonanza Magnetica (RM) è un esame diagnostico non invasivo che fornisce immagini anatomiche dettagliate utilizzando campi magnetici e onde radio, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti. L’accuratezza diagnostica e l’assenza quasi totale di effetti collaterali rendono questa procedura di primaria importanza nella diagnosi di numerose patologie.
La RM viene utilizzata per l'esecuzione di avanzati esami sia su specifiche parti del corpo che di esami per corpo intero. Attraverso questo macchinario è possibile sottoporsi ad esami altamente specialistici in campo neurologico, cardiologico, gastroenterologico, neurochirurgico, traumatologico, oncologico ed ortopedico.
Preparazione all’esame
Prima di sottoporsi alla risonanza il paziente riceve dal medico una serie di indicazioni che riguardano la preparazione all’esame.
Per risultati ottimali, è preferibile presentarsi all’esame a digiuno. E’ consentito bere acqua ma solo per assumere eventuali farmaci, ed è comunque consigliabile non ingerire quantità di acqua troppo elevate, per non compromettere l’esito dell’esame.
Talvolta, per riconoscere o valutare in maniera più approfondita lesioni e quadri patologici specifici, può essere utilizzato un mezzo di contrasto. L’uso di un mezzo di contrasto è da valutare nei pazienti con funzionalità renale compromessa. È inoltre importante che i pazienti con asma allergico o storia di allergie a farmaci (in particolare a mezzi di contrasto) lo segnalino al momento della prescrizione, della prenotazione e dell’esecuzione dell’esame.
Controindicazioni e fattori di rischio
L’esame di RM, non utilizzando radiazioni ionizzanti, non comporta rischi per il paziente.
L’utilizzo di campi magnetici e radiofrequenza proibisce di avvicinarsi al macchinario con dispositivi metallici, elettrici o elettromagnetici non rimovibili, poiché gli oggetti metallici immersi in un campo magnetico subiscono forze che possono provocarne lo spostamento.
L’esame ha controindicazioni per portatori di pacemaker cardiaco o di neuro stimolatori, perché il campo magnetico e/o le onde elettromagnetiche potrebbero alterarne il funzionamento.