ricovero

 

Prima Divisione di Ortopedia e Traumatologia 

L'unità operativa si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie traumatiche e degenerative dell'apparato locomotore tramite l'impiego di tecniche chirurgiche tradizionali, mini-invasive e artroscopiche  L’attività operatoria si articola nei cinque giorni lavorativi della settimana su pazienti in regime di ricovero ordinario.

In regime di ricovero vengono trattate anche patologie tradizionalmente legate allo sport, che interessano sia l’arto inferiore, ( legamenti e menischi), sia l’arto superiore, (problemi ai tendini e instabilità della spalla). Presso Villa Lucia Hospital si eseguono inoltre trapianti di cartilagine.
 

Gli interventi chirurgici

L'equipe di chirurgia ortopedica si avvale di strumentazioni di ultima generazione e di metodiche innovative per consentire al paziente un recupero veloce e senza traumi post operatori. I tempi di degenza vanno da 1 a 2 giorni.
Per gli interventi che prevedono l’inserimento di protesi il paziente operato al 5° giorno di degenza viene trasferito presso l’Unità Operativa Riabilitativa Funzionale per non interrompere il programma di riabilitazione 
Sono diversi gli ambiti di intervento, a seconda della parte del corpo interessata dalla patologia o dal trauma. Di seguito i casi più frequenti:
  • Chirugia del Ginocchio La chirurgia del ginocchio può prevedere interventi maggiori (protesi totali, monocompartimentali e revisioni, osteotomie correttive, riallineamenti rotulei, trapianti osteocondrali e cartilaginei, trapianti meniscali, trattamento delle pseudoartrosi, trattamento della patologia oncologica) e interventi minori (chirurgia artroscopia dei legamenti, e della cartilagine.
 
  • Chirurgia di anca e bacino Gli interventi maggiori di chirurgia di anca e bacino interventi maggiori sono: protesi, endoprotesi, revisioni protesiche, osteotomie, interventi di sintesi e grande traumatologia, trattamento della pseudoartrosi e trattamento della patologia oncologica. L'intervento minore invece consiste nella artroscopia dell’anca.
 
  • Chirurgia di spalla e gomito Rientrano negli interventi maggiori di spalla e gomito la chirurgia protesica di spalla e gomito (rivestimento, su frattura, inversa o da revisione), traumatologia e trattamento delle pseudoartrosi. Si effettuano inoltre, per casi più lievi, interventi artroscopici per il trattamento delle instabilità, della cuffia dei rotatori, delle lesioni cartilaginee ed osteocondrali, e inoltre per il trattamento di laterjet, rigidità del gomito ed epicondilite.
 
  • Chirurgia della caviglia La chirurgia della caviglia punta al ripristimo delle deformità congenite ed acquisite, oltre al trattamento delle pseudoartrosi.
 
  • Chirurgia di mano e polso  ​​Gli interventi alla mano sono cosiddetti a cielo aperto e sono finalizzati al trattamenti di artrosi di scafoide e artrosi trapezio metacarpale e tunnel carpale. Attraverso tecniche mininvasive vengono l'equipe si occupa di traumatologia e trattamento delle pseudoartrosi.
 
  • Chirurgia del piede La chirurgia del piede mira a curare le patologie da alterata biomeccanica (alluce valgo, rigido, piede piatto, scafoide accessorio), le patologie del retro-piede (artroscopie, artrodesi), oltre al tradizionale trattamento delle pseudoartrosi.
 
  • Chirurgia della rachide  L'equipe di ortopedici specialisti esegue sia interventi maggiori che minori. Nel dettaglio si tratta di: asportazione ernie discali, decompressioni del canale vertebrale, stabilizzazioni del rachide per patologia traumatica o degenerativa con sistemia cielo aperto (viti e barre) e percutanee. Vengono inoltre trattate le fratture con metodiche open o percutanee (vertebroplastica, cifoplastica).


Seconda Divisione di Ortopedia e Traumatologia 

La seconda divisione di Ortopedia di Villa Lucia Hospital è specializzata nel trattamento chirurgico mininvasivo delle patologie che interessano:
  • piede e avampiede
  • ginocchio
  • anca
 
Le tecniche innovative e la qualità delle protesi consentono di eseguire interventi a basso trauma e con una netta riduzione del dolore tanto che i pazienti recuperano il benessere funzionale in tempi ridotti.
  • Chirurgia mininvasiva del piede La correzione chirurgica delle patologie del piede è finalizzata al ripristino dell’ assetto posturale con la possibilità per il paziente di ridurre il dolore e tornare a svolgere le normali attività quotidiane.
Le patologie di maggiore interesse per l’Unità operativa sono:
  • alluce valgo
  • dita a martello
  • neuroma di Morton
 
Si tratta di disturbi spesso associati tra loro che compromettono la deambulazione per via della difficoltà a indossare qualsiasi tipo di calzatura e che alterano l’autonomia funzionale e la postura dei pazienti che ne soffrono.

La tecnica di Chevron per l’alluce valgo

E’ una tecnica francese che consiste in una piccola incisione sulla articolazione metatarso-falangea. Successivamente si esegue una osteotomia della testa del metatarso con una traslazione laterale della testa che si fissa con una piccola vite in titanio. La durata dell’intervento è minima: 10 minuti al massimo un quarto d’ora. Non prevede ricovero per cui il paziente ha la possibilità di tornare a casa in giornata e deambulare in breve tempo.

L’artrodesi per il dito a martello

L’alluce valgo può comportare una compressione dell’alluce che tende a lateralizzarsi specialmente sul secondo raggio determinando il dito a martello, patologia che consiste in una deformazione ricurva. In questo caso si esegue un intervento di artrodesi, ossia una fusione delle due falangi interessate.
La correzione della deformità è immediata e il paziente può deambulare da subito con il supporto di una scarpa ortopedica, che varrà utilizzata per i successivi 30 giorni. In seguito il paziente potrà riprendere tutte le attività abituali.
 
La correzione chirurgica del Neuroma di Morton

Il neuroma di Morton è un rigonfiamento del nervo interdigitale che viene a comprimersi tra le teste metatarsali ed è più frequente a livello della testa del terzo spazio intermetatarsale. La prima manifestazione del neuroma di Morton è la compressione creata dalla calzatura.
L’intervento consiste nella asportazione del neuroma in anestesia periferica, il che permette una dimissione veloce del paziente che torna a casa in giornata.
Chirurgia protesica

Il sistema robotico NAVIO, attraverso un software di ultima generazione, fornisce un supporto all’esperienza del chirurgo durante l’impianto protesico, per un intervento di estrema precisione.
Questo sistema viene attualmente utilizzato per trattamenti di chirurgia ortopedica:
  • protesi totale di ginocchio;
  • protesi monocompartimentale di ginocchio (miniprotesi)
Grazie a dei sensori, collocati intraoperatoriamente su femore e tibia, il sistema robotico realizza un modello in 3D dell’articolazione e del punto di innesto per programmare un intervento personalizzato, consentendo di optare per componenti protesiche “su misura” e guidando il chirurgo verso un posizionamento estremamente preciso dell’impianto.

Numerosi i vantaggi per il paziente, tra cui:
  • maggior precisione nel posizionamento della protesi;
  • riduzione del dolore post-operatorio;
  • miglior recupero del movimento naturale del ginocchio;
  • minor sensazione di corpo estraneo;
  • ridotti tempi di ritorno alla vita quotidiana e all’attività sportiva;
  • maggior durata dell’impianto.

L’Unità operativa di Ortopedia utilizza protesi che ben si adattano alla morfologia dell’articolazione compromessa e hanno caratteristiche conformi alla biomeccanica articolare. L’operatore va ad asportare soltanto il tessuto dell’arto interessato dalla  patologia.


Interventi di riprotesizzazione

Uno dei campi di applicazione di tali interventi è la gestione delle perdite ossee nei fallimenti meccanici di precedenti impianti protesici, attraverso tecniche di miscelazione di cellule staminali, fattori di crescita ematici e midollari, innesti ossei umani omologhi, associati ad impianti protesici dedicati con rivestimenti ad elevato potere osteointegrante.
 
Altra prerogativa del reparto è la gestione di una delle più temibili complicanze legate alla chirurgia protesica: i fallimenti settici degli impianti protesici, trattati secondo protocolli internazionalmente riconosciuti.


Trapianti di cartilagine

Si eseguono procedure di alta specialità con tecniche chirurgiche avanzate che comportano un risparmio tissutale ( Tissue Sparing Surgery), ossia, finalizzate sia al rispetto dei tessuti nobili muscolo-tendinei nella fase di esecuzione dell’accesso chirurgico, sia nel rispetto dello stock osseo, nella fase di impianto della protesi articolare.

Per le patologie che interessano l’anca, in particolare la coxartrosi, la degenerazione dell’articolazione coxo femorale, viene adottata una metodica chirurgica di origine francese per via posteriore.

I passaggi dell’intervento sono essenziali: si esegue una incisione di 6- 7 cm dietro il grande trocantere e vengono staccati solo i muscoli extra rotatori. Si incide la capsula e si prosegue con l'innesto della protesi.
E’ un tipo di chirurgia che interessa non solo gli anziani ma anche pazienti giovani di età compresa fra i 30 e i 50 anni che presentano una necrosi della testa del femore.


I vantaggi

L’intervento dura circa 20 minuti e dato che si interviene solo su pochi muscoli, la ripresa del paziente è più veloce tanto che - passato l’effetto dell' anestesia - il paziente può deambulare con l’aiuto di un fisioterapista.
Le protesi innovative in ceramica che utilizziamo, permettono immediatamente di deambulare e recuperare la funzionalità. Hanno inoltre una durata anche di 30 anni dall'impianto.
 

Questa metodica per il recupero rapido consiste nel recupero – in tempi decisamente più ridotti rispetto al passato - dell'autonomia funzionale del paziente sottoposto a intervento di chirurgia protesica  di anca, ginocchio e spalla.

Il protocollo prevede: 

  • tecniche chirurgiche meno invasive e meno lesive
  • via d’accesso anteriore mininvasiva dell’anca
  • somministrazione di farmaci in grado di ridurre la sensibilità al dolore
  • procedure anestesiologiche moderne per il controllo del dolore
  • riduzione del 90% del numero delle trasfusioni con meno rischi di infezioni, trombosi, scompenso cardiaco, aritmie.

I vantaggi:

  • possibilità di tornare a deambulare in maniera  autonoma dopo 2-3  giorni dall’intervento
  • tempi di degenza ridotti e dimissioni precoci
  • recupero delle attività quotidiane.
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