Rilassarsi, perchè fa bene?

Rilassarsi, perchè fa bene?
Prendersi una pausa riduce lo stress e il rischio di malattie gravi
 

Il relax influenza la nostra salute in maniera positiva, è dimostrato che quando siamo rilassati abbiamo meno probabilità di ammalarci soprattutto di patologie che interessano il cuore, il cervello e il sistema immunitario. Ne abbiamo parlato con il Dr. Nicola Castaldini, direttore sanitario di Primus Forlì Medical Center, e siamo partiti da una curiosità: “come mai a volte si ha la sensazione che non appena riusciamo a rilassarci, ci ammaliamo? È capitato a molti di sentire dire “perché si abbassano le difese immunitarie”, ma è vero?
In realtà no, è lo stress, soprattutto cronico, che ci espone ad un aumentato rischio di sviluppare molte malattie cronico-degenerative, specie cardiovascolari ma anche metaboliche, neurologiche e riferite al sistema immunitario. Quando si esce da un periodo temporalmente limitato di forte stress, durante il quale l’organismo ha accumulato una serie di alterazioni che però rimangono in parte “mascherate” dall’effetto dei cosiddetti “ormoni dello stress” come cortisolo e catecolamine (adrenalina, noradrenalina), i suoi effetti dannosi compaiono tutti insieme; sembra così la causa sia il rilassamento, ma in realtà è il periodo stressante precedente ad aver innescato i problemi che poi si manifestano. Gli effetti dello stress cronico sono sia diretti – sulla secrezione inadeguata e protratta di ormoni - sia indiretti e mediati per lo più da alterazioni del microbiota intestinale, che a sua volta gioca un ruolo determinante nello sviluppo delle condizioni patologiche sopra ricordate.
 

Quali sono i principali effetti positivi che il relax può avere sulla nostra salute?
 

Un cuore rilassato è un cuore sano
Quando siamo rilassati il sangue affluisce al cuore in maggiori quantità rispetto a quando siamo sotto stress e il cuore stesso può lavorare in modo più efficiente, ovvero pompando più sangue agli organi che lo richiedano con un dispendio energetico inferiore. Sono soprattutto le donne a beneficiare di questa situazione. Dipende dal fatto che tendenzialmente le donne hanno una frequenza cardiaca a riposo più alta degli uomini, pertanto il cuore batte un numero maggiore di volte nel corso della giornata, consumando più energie rispetto ad un uomo. Per fare un esempio, avere 70 battiti cardiaci al minuto anziché 60 comporta 14400 battiti in più ogni giorno. Tenere sotto controllo lo stress significa non sovraccaricare il cuore di un lavoro aggiuntivo - dato direttamente dagli ormoni sopra ricordati e indirettamente da altri fattori tra cui riduzione della quantità e/o della qualità del sonno, uso di sostanze stimolanti (caffeina, nicotina), ecc… - che a lungo andare può rivelarsi dannoso.
 

Chi è rilassato perde peso più facilmente
Avete mai fatto caso che quando siete rilassati siete anche meno inclini a cercare gratificazioni in fumo, cibo, alcol? Si tratta di fattori che non fanno che aumentare il peso corporeo e rallentare il metabolismo. E allo stesso tempo gravano anche sulla salute del cuore. È ampiamente documentato in letteratura che lo stress si associa a una tendenza a ingrassare e a una maggior difficoltà a dimagrire. Una causa è sicuramente il già ricordato assetto ormonale innescato dallo stress stesso, che contribuisce a determinare e a mantenere variazioni nei livelli di glicemia e di metabolismo lipidico, anche con l’aiuto dell’insulina, che ostacolano la perdita di peso e favoriscono anzi l’incremento ponderale. Tali meccanismi possono anche determinare una alterazione nei processi digestivi di assimilazione e utilizzo del cibo, sia direttamente che attraverso alterazioni dei batteri intestinali del cosiddetto “microbiota intestinale”. Si associano, poi, anche fattori comportamentali spesso secondari allo stress, come alterazione del ritmo sonno-veglia e perdita di quantità e qualità del sonno, uso di stimolanti, alimentazione irregolare (tipico incremento compensatorio nell’assunzione di cibo fino a veri e propri comportamenti compulsivi). Uno stato di rilassamento, al contrario, favorisce una regolare assunzione di cibo, una sua più regolare assimilazione e utilizzo, che consente a chi ne ha bisogno di perdere peso o di non accumularlo.
 

Il rilassamento tiene sotto controllo il diabete...
Lo stress è una risposta di difesa che l’organismo attua in caso di pericolo (fisico o mentale) e che ha consentito ai nostri progenitori di sopravvivere nel corso delle centinaia di migliaia di anni di nostra sopravvivenza in un pianeta spesso ostile e abitato da animali più forti o veloci o feroci di noi. Durante tale risposta vengono secreti diversi ormoni, che hanno lo scopo di allertare il corpo e metterlo in grado di fuggire e salvarsi (innesca la reazione “attacco o fuga”). Come sopra ricordato, uno di questi ormoni è il cortisolo (insieme ad adrenalina e noradrenalina), che aumenta i valori di glucosio nel sangue al fine di renderlo disponibile immediatamente ai muscoli e consentire loro di attaccare o fuggire. Purtroppo, se i valori di cortisolo restano costantemente alti a causa di uno stato di stress cronico, aumenterà cronicamente anche la quantità di glucosio nel sangue, innescando una eccessiva e protratta risposta insulinica che, a sua volta, favorisce l’insorgenza del diabete e delle alterazioni metaboliche conseguenti. Il rilassamento induce una normalizzazione della fisiologica secrezione di questi ormoni, riportando ad un assetto più bilanciato, annullandone o limitandone gli effetti negativi.
 

…E frena le malattie
Il rilassamento permette di rinforzare il sistema nervoso. Gli ormoni citati poco sopra sono responsabili anche di indebolire il sistema immunitario, la cui efficienza viene soppressa dalla reazione “attacco o fuga”. Mentre sembra che brevi periodi di stress acuto possano stimolare il nostro sistema immunitario, esplicando il fisiologico ruolo difensivo che i sistemi di attacco e fuga hanno nel nostro sviluppo filogenetico, una situazione di stress cronico porta, al contrario, una ridotta efficienza del sistema immunitario. Molte sostanze (ormoni, neurotrasmettitori e citochine) prodotte nel corso di uno stato di stress psico-fisico, infatti, determinano una compromissione quantitativa e qualitativa della risposta immune. A lungo andare, questa ridotta immunocompetenza sembra possa essere anche responsabile di una maggior incidenza di malattie neoplastiche.
 

Il relax aiuta la digestione
Quando siamo rilassati, anche l’apparato digerente si rilassa. Infatti, come precedentemente ricordato, esiste il sistema di “attacco e fuga”, che si attiva in conseguenza di stimoli stressanti e per difendersi. Per contro, ad esso si contrappone il cosiddetto “sistema di riposo e digestione”, nel quale l’organismo si predispone al recupero delle energie e ai processi di digestione degli alimenti. Se siamo sottoposti a uno stress protratto, pertanto, avremo una prevalenza dell’assetto “attacco e fuga” sostenuto dagli ormoni precedentemente ricordati, a scapito del sistema di “riposo e digestione” che verrà così inibito. Pertanto, i meccanismi di digestione e assorbimento degli alimenti saranno deficitari e meno efficienti, portando a sintomi come stipsi, meteorismo, iperacidità. L’alterato assorbimento dei nutrienti che ne può conseguire può arrivare anche a determinare veri e propri stati carenziali (vitamine, oligoelementi) e un impoverimento della flora batterica intestinale, che contribuisce anch’essa a mantenere forte il sistema immunitario ed in salute l’intero organismo.
 
 
Le coppie rilassate concepiscono con più facilità
Quando si è rilassati è anche più facile avere un bambino. Negli uomini il rilassamento migliora la qualità degli spermatozoi, messa a dura prova dallo stress che sembra ridurre volume, motilità e concentrazione del liquido seminale; inoltre, il già più volte ricordato cortisolo, eccessivamente e stabilmente secreto in condizioni di stress, inibisce la secrezione di testosterone. Pertanto, ritrovare una condizione di relax aumenta i livelli di testosterone, migliorando la performance sessuale e la fertilità maschile.
Nelle donne lo stress diminuisce la fertilità in modo significativo, almeno secondo uno studio recente, pubblicato su Annals of Epidemiology, che evidenzia una riduzione delle probabilità di concepire del 45% in tali condizioni.

 

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