Maria Cecilia Hospital / 21 maggio 2018

Anche il cuore ha bisogno di ginnastica

Anche il cuore ha bisogno di ginnastica
Mantenere una buona attività fisica costante dopo un intervento cardiaco risulta spesso difficile. Tuttavia, ai pazienti che hanno subìto interventi per cardiopatia ischemica, infarto miocardico, angioplastica, by-pass coronarico o di chirurgia correttiva valvolare e insufficienza cardiaca cronica è consigliato di non abbandonare del tutto l'esercizio motorio ma di rivolgersi a centri riabilitativi specializzati.
 
Dopo un evento cardiaco (cardiopatia ischemica, infarto miocardico, intervento di angioplastica, by-pass coronarico o di chirurgia correttiva valvolare, insufficienza cardiaca cronica), il mantener fede al movimento ed all’esercizio fisico quotidiano diventa difficile.
 
Presso Maria Cecilia Hospital è presente l’unità operativa di Riabilitazione cardiologica che aiuta i pazienti colpiti da un episodio cardiaco a riprendere, le proprie attività quotidiane e nella grande maggioranza a migliorare la loro qualità di vita.
Attraverso un percorso multidisciplinare i pazienti vengono condotti ad un reinserimento, fornendo loro i giusti strumenti di attività fisica, di educazione sanitaria, non facendo mai mancare il corretto supporto psicologico.
L’iter che il paziente compie si pone l’obiettivo prioritario di ridurre il rischio di incorrere in un nuovo evento cardiaco, educando correttamente il paziente a un nuovo stile di vita che dovrà continuare nel tempo.
Ne parliamo con il Dott. Ilja Gardi – Cardiologo e Coordinatore dell’Unità operativa di Riabilitazione cardiologica di Maria Cecilia Hospital.
 

Come avviene la valutazione del paziente?

 
Il paziente prima di essere inserito in un percorso di cura e di trattamento riabilitativo viene valutato personalmente considerando i fattori di rischio clinico e le caratteristiche soggettive della sua vita sociale e relazionale. Diverse e personalizzate sono le procedure di valutazione cliniche con le quali studiamo e approdiamo i singoli casi. Il test da sforzo, ad esempio, misura la capacità coronarica residua dopo un infarto. L’elettrocardiogramma dinamico è in grado di rilevare le aritmie nel corso delle 24 ore e definire il profilo di rischio aritmico residuo del paziente. Valutiamo la funzione meccanica del cuore, attraverso indici tecnico-strumentali che misurano la capacità di contrazione del muscolo cardiaco utilizzando metodiche tradizionali quali l’ecocardiogramma morfologico e da stress ed anche la Cardio-TAC e Cardio-Risonanza Magnetica funzionale che ci forniscono informazioni sui trattamenti eseguiti e indici prognostici molto importanti. Naturalmente una parte importante è dedicata alla terapia farmacologica, in particolare alla corretta comprensione dei pazienti e dei famigliari della importanza del trattamento e degli eventuali effetti collaterali soggettivi.
 

Cosa si richiede al paziente durante il ricovero presso l’Unità operativa?


In fase di pre ricovero oltre a svolgere gli esami strumentali poco prima citati, incontriamo il paziente e i suoi familiari per illustrare loro la riabilitazione cardiologica prevista e comprendere insieme fattori di rischio che hanno facilitato l’insorgenza della malattia. Capire come questi agiscono permette al paziente una maggior consapevolezza nelle proprie azioni del quotidiano. Nell’ambito del programma grande importanza riveste l’educazione alimentare, la formazione verso il corretto stile di vita: mangiare meglio, rimuovendo alcolici e fumo. Il paziente viene poi seguito nel tempo con un follow up che permette di verificare i risultati e la sua partecipazione al programma riabilitativo.
 

L’esercizio fisico possiamo considerarlo un esercizio per il cuore?


L’esercizio fisico per un cardiopatico è fondamentale se continuativo nel tempo. La riabilitazione cardiologica attraverso il suo percorso guidato deve essere un input iniziale per il paziente che, in sede di dimissione, deve aver compreso come poter eseguire autonomamente l’esercizio quotidiano senza timore.
Al paziente prima del ritorno a casa viene spiegato qual è l’attività fisica e la ginnastica idonea che deve eseguire, per quanto tempo e in che misura la deve eseguire. Il movimento dovrà infatti diventare un’abitudine, uno stile di vita che, insieme a una corretta alimentazione, gli consentirà di mantenere i benefici che ha ottenuto dopo la malattia e di vivere complessivamente meglio.


Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare?


A parte la familiarità, tutti i fattori di rischio cardiovascolare sono noti e correggibili. Da qui l’importanza di educare il paziente a uno stile di vita sano che comporti la correzione di questi fattori. Un paziente informato e partecipe otterrà i migliori risultati. I principali fattori di rischio di contrarre malattie cardiovascolari sono: il fumo, l’ipertensione arteriosa, l’alterazione dei grassi nel sangue (colesterolo e trigliceridi) e il diabete. Esistono poi altri fattori di rischio, cosi detti secondari, quali la sedentarietà e il sovrappeso, che facilitano e accentuano la severità di quelli primari.
 

Si tratta di un programma multidisciplinare?


La nostra unità operativa tratta il paziente dalla fase post acuta di un evento cardiaco fino al completo reinserimento. Ci prendiamo cura anche di pazienti affetti da disturbi cardiaci cronici selezionando per loro trattamenti specifici, mirati al completo recupero del loro benessere psico fisico.
L’equipe, composta da professionisti con competenze multidisciplinari, è in grado di offrire al paziente un servizio clinico, diagnostico, psicologico e di training fisico completo e personalizzato.
Nella riabilitazione cardiovascolare evoluta di alto livello, quale quella svolta presso il nostro centro clinico, l’esercizio fisico è stato, ed è tutt’ora, l’elemento cardine di questo settore della cardiologia clinica, per quanto oggi venga affiancato da programmi integrati di educazione sanitaria e training psicoattitudinale presidiati in modo professionale dalla figura dello Psicologo clinico esperto.Questo approccio si è dimostrato molto efficace per fornire al paziente gli strumenti adeguati a correggere immediatamente, già nella fase di convalescenza, uno stile di vita nuovo orientato a rimuovere i fattori di rischio cardiaco e suggerire una nuova e salutare filosofia di vita sociale.
 

E’ possibile accedere al percorso anche se si è stati operati altrove? E’ accreditato SSN/convenzioni?

 
E’ possibile accedere al servizio di Riabilitazione cardiologica di Maria Cecilia Hospital in regime di ricovero ordinario, convenzionato con il SSN in base al budget concesso dalle ASL di provenienza.
Il paziente può accedere in regime di solvenza o in regime assicurativo, una volta che l’Unità Operativa di Cardiochirurgia ha confermato l’idoneità del paziente per tale terapia.
 

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