La risonanza magnetica (RM) o risonanza magnetica nucleare (RMN) è un esame della Diagnostica per Immagini con caratteristiche non invasive e non ha praticamente limiti nei suoi campi di applicazione.
L’esame non utilizza radiazioni ionizzanti, la risonanza magnetica è infatti priva dei potenziali effetti negativi di tutte le tecniche che espongono il paziente a raggi X o gamma, come per esempio la radiografia o la TAC. Tutti i distretti del corpo (encefalo, cuore, torace, organi addominali, articolazioni, colonna vertebrale) sono studiabili con risonanza magnetica, ma è importante che l’esame venga mirato in modo appropriato dopo preliminari accertamenti con altre tecniche.
Che differenza c’è tra la risonanza magnetica con e senza contrasto?
Talvolta, per riconoscere o valutare in maniera più approfondita lesioni e quadri patologici specifici, può essere utilizzato un mezzo di contrasto. I mezzi di contrasto più utilizzati in risonanza magnetica sono somministrati per via endovenosa. L’uso di un mezzo di contrasto è da valutare nei pazienti con funzionalità renale compromessa. È inoltre importante che i pazienti con asma allergico o storia di allergie a farmaci (in particolare a mezzi di contrasto) lo segnalino al momento della prescrizione, della prenotazione e dell’esecuzione dell’esame.
Ci sono rischi o accorgimenti che sarebbe bene osservare prima di sottoporsi a questo esame?
L’utilizzo di campi magnetici e radiofrequenze proibisce di avvicinarsi al macchinario con dispositivi metallici, elettrici o elettromagnetici non rimovibili, i pazienti con queste caratteristiche devono essere valutati per identificare ed escludere nel caso controindicazioni assolute (quali clip metalliche ferromagnetiche cerebrali o schegge metalliche endooculari) e relative (quali i pacemaker e defibrillatori) o semplici condizioni che potrebbero limitare la qualità delle immagini (quali le protesi ortopediche).
Anche i soggetti che soffrono di claustrofobici o con difficoltà a mantenere la posizione supina per almeno 15-20 minuti, potrebbero avere difficoltà ad eseguire l’indagine. In questo caso si consiglia di contattare San Pier Damiano Hospital, la struttura ha la Risonanza Magnetica aperta.
Come bisogna prepararsi alla risonanza magnetica?
Esiste una preparazione specifica a seconda del distretto da indagare con Risonanza magnetica, generalmente per gli esami senza mezzo di contrasto non è necessaria alcuna preparazione, mentre per gli esami con mezzo di contrasto è richiesto un digiuno di almeno 4 ore.
LA RISONANZA MAGNETICA CARDIACA
La prevenzione delle malattie del cuore passa anche attraverso esami strumentali all’avanguardia rispetto alle tradizionali tecniche diagnostiche, da non dimenticare che le malattie del cuore ed i problemi cardiovascolari son principali cause di ospedalizzazione e morte nei Paesi industrializzati.
La risonanza magnetica cardiaca, esame in grado di visualizzare il battito del cuore, che solitamente si esegue a completamento dell’Ecocardiografie e della Scintigrafia miocardica, è una metodica non invasiva e indolore che sfrutta campi magnetici e onde di radiofrequenza per produrre immagini nei 3 piani dello spazio, statiche o dinamiche, del cuore e dei grossi vasi.
L’assenza totale di radiazioni, la maggior risoluzione spaziale, la possibilità di misurare volumi, massa
e funzione ventricolare, la capacità di valutare la perfusione e la vitalità del miocardio e di
quantificare i flussi attraverso le valvole cardiache, rendono la Risonanza cardiaca applicabile all’intero
campo di diagnosi delle patologie cardiovascolari.
Il paziente viene fatto distendere su un lettino all’interno di un tunnel sufficientemente largo e,
fermo e rilassato, trattiene il respiro per alcuni secondi mentre le immagini del cuore vengono acquisite
ed elaborate, l’esame ha circa una durata di 40-60 minuti in relazione al caso clinico e alla collaborazione del paziente.
E’ uno strumento d’indagine importante per l’individuazione di cardiomiopatie di origine genetica, anche al fine di differenziare la malattia vera e propria dal cosiddetto cuore d’atleta.
L’esame è generalmente completato tramite l’iniezione di un mezzo di contrasto - l'acido gadoterico - meglio tollerato rispetto ad altri.
L'acido gadoterico facilita la visualizzazione delle immagini su uno scanner di Risonanza magnetica aumentando il contrasto fra la parte osservata e il resto del corpo,consentendo al Medico e al Radiologo di visualizzare meglio le parti da analizzare.
L’Unità Operativa di Cardiologia di Maria Cecilia Hospital ha ottenuto la certificazione di competenza rilasciata al Dottor Stefano Censi dall’European Association of Cardiovascular Imaging (EACVI). La certificazione si traduce in un beneficio per i pazienti che si sottopongono all’esame diagnostico perché attesta l’alto livello qualitativo nell’esecuzione della Risonanza Magnetica cardiaca.