Ospedale Santa Maria - Bari / 29 novembre 2017

Diagnosi avanzate e chirurgia mininvasiva delle patologie tiroidee

Diagnosi avanzate e chirurgia mininvasiva delle patologie tiroidee
La tiroide è una ghiandola localizzata nella regione anteriore del collo che svolge una funzione fondamentale per l’organismo. È deputata alla produzione degli ormoni tiroidei e della calcitonina, influenzando il metabolismo generale dell’organismo, l’accrescimento e lo sviluppo.
Le malattie tiroidee sono causate dalla carenza di iodio, che può provocare gozzo o ipotiroidismo. La patologia nodulare della tiroide rappresenta l’endocrinopatia più frequente. La prevalenza aumenta sino a raggiungere il 76% nella popolazione generale nella fascia di età superiore ai 40-50 anni.
 
L’ambulatorio di Endocrinochirurgia di Ospedale Santa Maria si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle endocrinopatie, in particolare delle patologie tiroidee, di più frequente riscontro nella popolazione generale. Le malattie della tiroide sono: il nodulo singolo (cisti, adenoma, nodulo tossico o M. di Plummer), il gozzo multinodulare, il morbo di Basedow e il carcinoma tiroideo (carcinoma differenziato, carcinoma midollare, carcinoma anaplastico sono i più frequenti).
 
“Per eseguire una corretta diagnosi di tireopatia – spiega la dottoressa Ilaria Franco, responsabile dell’Ambulatorio - sono necessari anamnesi ed esame clinico accurato oltre ad una corretta scelta delle indagini bioumorali e strumentali da eseguire.
In tal caso, per porre una diagnosi precoce e soprattutto per darne conferma è necessario ricorrere a indagini di laboratorio e strumentali, seguendo un iter specifico”.
 
Il trattamento delle patologie tiroidee è prevalentemente chirurgico. “Grazie alla evoluzione delle tecnologie – aggiunge la dottoressa Franco -  oggi l’intervento non comporta più i rischi del passato se praticato da mani esperte e in centri di riferimento. La chirurgia della tiroide e delle paratiroidi viene eseguita infatti con tecnica microchirurgia con isolamento e preservazione del nervo laringeo inferiore o nervo ricorrente. L’utilizzo del bisturi a ultrasuoni consente una considerevole riduzione del trauma operatorio e dei tempi dell’anestesia”.
 
L’equipe di Ospedale Santa Maria si occupa anche della chirurgia delle paratiroidi, piccole ghiandole, collocate posteriormente alla tiroide che rivestono un ruolo chiave nella regolazione del calcio nell’organismo.
“L’iperproduzione di PTH, iperparatiroidismo primitivo, rappresenta la più comune malattia chirurgica delle paratiroidi e ha come conseguenza l’aumento del calcio plasmatico (ipercalcemia) – conclude la specialista – nella maggior parte dei casi è una condizione benigna ma a lungo andare può portare alla compromissione di rene, apparato osteo-muscolare, apparato gastro-enterico sistema nervoso e funzioni cognitive (debolezza, depressione, demenza).
In caso di iperparatiroidismo primitivo, l’intervento chirurgico con rimozione di una o più ghiandole patologiche permette di ottenere la guarigione. La procedura chirurgica viene effettuata mediante cervicotomia o con tecnica mininvasiva con evidenti vantaggi in termini di sintomatologia dolorosa e risultato estetico”.
 

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