Salus Hospital / 18 settembre 2019

Glaucoma, non facciamoci sorprendere dal “ladro silenzioso” della vista

Glaucoma, non facciamoci sorprendere dal “ladro silenzioso” della vista
Non dà sintomi, per questo viene chiamato “il ladro silenzioso della vista”. Il glaucoma è una malattia del nervo ottico correlata generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono circa 55 milioni le persone affette nel mondo, e si stima che questo numero potrebbe superare i 65 milioni nel 20201.

“Il nervo ottico è la struttura che connette l’occhio al cervello e che trasmette quegli impulsi elettrici creati durante la visione dalla retina, la membrana più interna del bulbo oculare, consentendo la loro interpretazione come immagini - spiega il dott. Renzo Carpi , responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica del Salus Hospital di Reggio Emilia. La patologia è dovuta a un aumento della pressione interna dell'occhio che causa, nel tempo, danni permanenti alla vista accompagnati da riduzione del campo visivo, si restringe cioè lo spazio che l'occhio riesce a percepire senza muovere la testa, e da alterazioni della papilla ottica”.

“Si tratta della seconda causa di cecità dopo la cataratta, ma è la prima a carattere irreversibile. La prevalenza del glaucoma è di circa l'1-2% nei soggetti con più di 40 anni ma aumenta al 5% in chi ha più di 70 anni. In Italia sono circa un milione le persone affette da tale patologia, ma si stima che almeno la metà non sappia di averlo mentre la patologia sta silenziosamente rubando loro la vista”.

“Generalmente, la pressione intraoculare è considerata normale nel range 10-21 mmHg (millimetro di mercurio), con escursioni diurne di 2-6 mmHg. Questi valori vanno tuttavia correlati ad altri parametri come lo spessore della cornea e l’iniziale danno del nervo ottico. La pressione intraoculare, in condizioni di normalità, è mantenuta costante da un preciso equilibrio tra la quantità di fluido, l’umor acqueo,  continuamente prodotta e quella al contempo fuoriuscita dal bulbo oculare. L’evoluzione naturale della malattia, se non trattata, è progressiva. Il campo visivo si danneggia inizialmente nelle sue parti più periferiche, poi anche nella parte centrale, fino all’esito finale, ovvero la completa cecità. Esistono diverse forme morbose, le più frequenti sono il glaucoma cronico ad angolo aperto, il glaucoma ad angolo chiuso, il glaucoma secondario a sfaldamento del cristallino e il glaucoma congenito”.

“Purtroppo, nel momento in cui il paziente si rende conto di avere difficoltà a vedere di lato, o in basso o in alto, il danno al nervo ottico è già in stadio avanzato. La visione centrale viene in genere colpita per ultima, ed è per questo che una persona affetta da glaucoma, pur avendo degli importanti limiti nello svolgere le abituali attività, può mantenere una acuità visiva alta e non accorgersi di nulla. Essendo nella maggior parte dei casi il glaucoma asintomatico, è una delle patologie per le quali la prevenzione risulta di fondamentale importanza. Si consiglia a tutte le persone sopra i 40 anni di sottoporsi ad una visita oculistica periodica, con una frequenza differente in relazione all’età ed ai fattori di rischio, soprattutto se è presente familiarità”.

“La diagnosi del glaucoma in fase avanzata è abbastanza semplice, mentre la diagnosi precoce può rivelarsi molto ostica poiché, nelle fasi iniziali della patologia, le alterazioni del disco e del campo visivo possono sfuggire o non essere evidenti. Al Salus Hospital abbiamo a disposizione nuove tecnologie non invasive, come l’Angio Oct e il Tomografo HRT per l’analisi del nervo ottico, strumenti in grado di esaminare nei dettaglio la papilla ottica, lo strato delle cellule ganglionari e delle fibre nervose retiniche e la circolazione ematica retinica e papillare, in modo da ottenere informazioni sempre più accurate”.

“Il trattamento del glaucoma è differenziato a seconda del momento di diagnosi, dello stato di danno presente e della gravità della situazione. Il primo approccio è generalmente farmacologico, vengono utilizzati alcuni colliri che abbassano la pressione all’interno dell’occhio. Quando la cura farmacologica non riesce a ridurre adeguatamente la pressione endoculare è possibile ricorrere, in relazione alla tipologia di glaucoma, a trattamenti Laser eseguibili ambulatorialmente. Nei casi in cui il danno continui invece a progredire diventa necessario l’intervento chirurgico”.
 
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  1. https://www.who.int/blindness/causes/priority/en/index6.html
Revisione medica a cura di: Dott. Renzo Carpi

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