E' stato salvato a
Maria Eleonora Hospital Ospedale di Alta Specialità accreditato SSN l'uomo che era arrivato in Ospedale con un quadro clinico già molto compromesso e durante gli esami diagnostici era peggiorato fino ad arrivare all'arresto cardiaco.
“Era in condizioni di severa
insufficienza cardiocircolatoria, condizionata da una permanente
fibrillazione atriale ed una cardiopatia ischemica cronica per un pregresso infarto della parete anteriore del miocardio, già trattato con angioplastica – ha spiegato il dott. Giuseppe Indellicati, specialista in
Cardiologia ed Elettrofisiologia –. Al momento del ricovero, evidenziava una severa iposistolia, con una frazione di eiezione (ovvero la capacità del cuore di pompare il sangue) molto bassa, intorno al 25% (in condizioni normali ha valori non inferiori al 55%)”.
Dopo il tampone e i dovuti controlli anti Covid ed esami pre-ricovero di routine il paziente era stato ricoverato ed è stato eseguito
un ecocardiogramma che ha confermato la
precarietà della pompa cardiaca. La situazione è poi peggiorata e il paziente ha avuto
un arresto cardiaco che ha reso necessaria la rianimazione con manovre avanzate e l’immediato trasferimento in
Emodinamica per il posizionamento di un contropulsatore aortico, un
device che viene applicato nell’aorta per migliorare la perfusione coronarica.
“Il paziente è stato quindi trasferito in
Terapia Intensiva per essere stabilizzato e successivamente sottoposto a una nuova angioplastica – racconta il dott. Indellicati –. Trascorse le 48 ore necessarie per valutare l’esito positivo dell’angioplastica, al paziente è stato impiantato un defibrillatore. Oggi il paziente sta bene ed è stato dimesso”.
A Maria Eleonora Hospital casi di questa
complessità non sono un’eccezione:
è il primo ospedale in Sicilia ad aver introdotto la Cardioaritmologia, disciplina che si occupa dei disturbi del ritmo cardiaco con un approccio trasversale che abbraccia più discipline mediche. L'Ospedale ha una lunga tradizione nell’ambito della Cardioaritmologia e può contare su un
Heart Team d’eccezione composto da
cardiochirurghi, emodinamisti ed elettrofisiologi che operano in sinergia sui casi più complessi che presentano comorbilità.
“Già nel 1995 abbiamo introdotto
la Cardioaritmologia, cioè l’Elettrofisiologia cardiaca e la Cardiostimolazione avanzata – ha specificato il dott. Ernesto Lombardo, Direttore dell'Aritmologia ed Elettrofisiologia. Si può dire che siamo stati i pionieri nel Sud Italia a praticare
l’ablazione delle aritmie con radiofrequenza, una tecnica innovativa e risolutiva di gran parte delle aritmie cardiache. Oggi facciamo una media di 550 procedure annue, arrivando anche a 700, e la nostra attività è prevalentemente diretta verso la Cardiostimolazione, con l'
impianto di pacemaker e defibrillatori che permettono il recupero del sincronismo cardiaco e la stimolazione cardiaca in siti non convenzionali, in risposta alle richieste che arrivano dal territorio, ma siamo un punto di riferimento anche per l’Elettrofisiologia, che ci consente di intervenire positivamente sulla maggior parte delle aritmie cardiache. Si tratta di una disciplina fondamentale tenuto conto che ad oggi il 3% degli accessi complessivi in pronto soccorso riguarda la fibrillazione atriale, cioè l'aritmia più frequente”.