Da semplice
levatrice con attitudini umane e tecniche sufficienti ad aiutare la donna a parto avvenuto, a
professionista laureata con una propria autonomia intellettuale che
accompagna le future mamme in tutto il percorso della gravidanza fianco a fianco del ginecologo. La figura dell’ostetrica oggi svolge un ruolo fondamentale nel percorso nascita e in occasione della
Giornata internazionale delle Ostetriche che si celebra il 5 maggio è utile ricordare quale
supporto indispensabile forniscono le ostetriche alle donne gravide e non solo. Abbiamo chiesto a
Cosma Padula,
Coordinatrice del servizio di Ostetricia di
Ospedale Santa Maria di Bari, di spiegarci come è cambiata questa figura assistenziale nel tempo e in cosa consiste oggi la sua attività.
Dott.ssa Padula, come si è evoluto il ruolo della ostetrica nel tempo?
“In passato la levatrice era colei che in casa aiutava la mamma già a parto avvenuto e si occupava del neonato nelle prime ore di vita, curando la sua igiene e applicando le prima manovre di rianimazione. Da levatrice si è passati alla
figura della “obstetrica”, letteralmente colei che sta davanti alla partoriente, dal momento del travaglio fino al parto”.
Perché oggi l’ostetrica è considerata una figura centrale?
“Oggi le ostetriche sono delle vere e proprie professioniste laureate, con una
preparazione non solo tecnica ma anche umana, che accompagnano la donna in tutto il percorso della gravidanza, soprattutto da un punto di vista
psicologico. Assistono inoltre le pazienti anche in
interventi di ginecologia, coadiuvando il ginecologo in tutta la sua attività. L’ostetrica oltre ad essere nelle
sale parto e nelle
sale travaglio oggi è presente nei
consultori, e in alcuni casi può anche eseguire esami di primo livello come pap test, tamponi vaginali e fare prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili”.
In che modo il compito dell’ostetrica è complementare a quello del ginecologo?
“Abbiamo constatato che quando una donna gravida si rivolge al ginecologo di fiducia chiede e riceve assistenza su aspetti e attività prettamente cliniche, mentre con l’ostetrica la maggior parte delle donne in dolce attesa tende ad esternare anche
stati d’animo, emozioni, paure, e a condividere momenti che possono riguardare anche la gestione el’ accoglienza del neonato nel nuovo nucleo famigliare”.
In cosa consistono i percorsi di accompagnamento alla nascita e perché sono importanti?
“In Ospedale Santa Maria abbiamo formulato un
percorso nascita che inizia intorno alla 20esima settimana e consiste in
incontri teorici su tanti aspetti come la fisiologia del parto, l’allattamento, le tecniche di rilassamento, la parto analgesia, la genitorialità, etc.. Alla teoria abbiamo poi affiancato la pratica con
corsi di pilates e di
ginnastica posturale dedicati alle partorienti. Oltre ad essere momenti ludici per le future mamme, sono esercizi fisici che forniscono
notevoli vantaggi al corpo e alla mente. I corsi vengono tenuti da un’
istruttrice di Pilates e da
fisioterapisti professionisti e rientrano nel
percorso di umanizzazione delle cure che nel 2018 ha premiato Ospedale Santa Maria come prima struttura più virtuosa di Puglia. Il nostro obiettivo è
rassicurare le donne, far capire che
la gravidanza non è una malattia e
il parto non è un trauma, la donna informata su tutto senza allarmismi, arriva al parto in maniera naturale e riesce a gestire il travaglio con facilità e armonia”.
Per maggiori informazioni sui corsi di accompagnamento alla nascita contatta la struttura allo 0805040111 o scrivici tramite form.