Maria Cecilia Hospital / 08 giugno 2024

La neurochirurgia per i tumori del cervello e il dolore cronico

La neurochirurgia per i tumori del cervello e il dolore cronico
Il dottor Ignazio Borghesi è il responsabile della U.O. di neurochirurgia di Maria Cecilia Hospital, un centro di riferimento, con circa 30 professionisti che eseguono oltre 2000 interventi l'anno, per trattare le patologie del cranio, della colonna e del midollo e dei nervi periferici.

In questo articolo racconta l’attività del reparto, le tecniche utilizzate e l’approccio alla presa in carico del paziente.

Quali sono le patologie più frequentemente trattate dall’U.O. di neurochirurgia di Maria Cecilia Hospital?

Tra le patologie più trattate rientrano i gliomi e i meningiomi, ossia i tumori del cervello sia maligni che benigni, e i tumori ipofisari.
Sono sempre più richiesti gli interventi per trattare patologie che provocano dolore cronico, come la nevralgia del trigemino, molto dolorosa e causata dalla compressione di un’arteria cerebrale sul nervo. L’équipe neurochirurgica interviene anche per trattare lo spasmo facciale a livello dell’occhio o degli angoli della bocca, provocato da restringimenti delle arterie.
Tra le competenze del centro vi sono anche le patologie del rachide, come la scoliosi nei pazienti pediatrici.

E per i tumori della fossa cranica superiore?

Il trattamento dei tumori della fossa cranica superiore è un campo di specializzazione dell’équipe di Maria Cecilia Hospital. Sono patologie poco frequenti, ma l’intervento presenta dei rischi significativi per paralisi motorie e sensitive, oltre che poter causare problemi cognitivi. Per questo è necessario avere chirurghi altamente specializzati e una strumentazione d’avanguardia.
A Maria Cecilia Hospital, questa tipologia di intervento è svolta in collaborazione multidisciplinare con un team di neurologi e con il paziente sotto stretto monitoraggio, per valutare in tempo reale le funzionalità del cervello.

Qual è l’approccio dell’équipe al trattamento chirurgico delle patologie neurologiche della testa e del rachide?

L’approccio è multidisciplinare, grazie alla presenza di specialisti altamente competenti nel trattamento delle diverse patologie trattate. Ci si avvale anche della collaborazione di professionisti esterni, rinomati a livello nazionale in ambito chirurgico.

L’obiettivo di tutti gli interventi neurochirurgici effettuati a Maria Cecilia Hospital è di dare al paziente il miglior esito possibile. Oggi l’approccio davanti alla patologia tumorale, ad esempio, è cambiato. Prima si dava maggiore importanza a rimuovere in toto la lesione. Questo è ancora un obiettivo centrale, ma si ritiene ancora più importante salvaguardare la capacità del paziente di muoversi, percepire gli stimoli e mantenere le funzioni cognitive.
Il cambio di prospettiva è reso possibile anche e soprattutto dall’avanzamento delle terapie adiuvanti non chirurgiche.

Le differenze tra le varie tipologie di intervento

Ci sono poi le dovute differenze tra le varie tipologie di intervento, e le risposte possono variare da paziente a paziente. Ad esempio, un intervento in regione cranica è percepito dai pazienti come più pericoloso o doloroso di un intervento al rachide, perché sappiamo che il cervello è il fulcro delle capacità cognitive. In verità, un intervento in regione cranica è molto meno doloroso di un intervento al rachide.

Viceversa, negli interventi a livello spinale, spesso i pazienti si aspettano di non provare più dolore, a seguito dell’operazione chirurgica. L’obiettivo però è quello di ridurre o eliminare ciò che provoca pressione sul midollo per migliorare le funzioni motorie e di forza degli arti, prima che quello di ridurre il sintomo doloroso.

La chirurgia cranio-vertebrale è un campo molto complesso e delicato, che richiede la massima attenzione in ogni fase dell’intervento. Obiettivo dell’équipe è sempre quello di evitare complicazioni post operatorie e restituire al paziente la miglior qualità di vita possibile.
Non a caso, dopo l’intervento, tutti i pazienti sono inviati dal medico fisiatra per una valutazione, al fine di impostare un piano di fisioterapia personalizzato, per tornare autonomi al più presto.

Quanto è importante avere strumenti e tecnologie avanzate in ambito neurochirurgico?

Molto, soprattutto perché dà al chirurgo una gamma di possibilità più ampia, per realizzare l’intervento migliore per il paziente.
Ad esempio, nell’U.O. di Neurochirurgia di Maria Cecilia Hospital c’è una sala operatoria innovativa, dove l’équipe chirurgica lavora in collaborazione con gli ingegneri biomedici per sviluppare nuove tecniche mininvasive e formare anche i giovani medici specializzandi. Ad esempio, tra le tecniche innovative utilizzate vi sono la fusione di vertebre attraverso un piccolo taglio addominale, la chirurgia endoscopica dell’ernia del disco, ma anche di alcune patologie del cranio.

L’attenzione al progresso e allo sviluppo di nuove tecniche e tecnologie è riconosciuta in tutto il mondo. Ad esempio, i neurochirurghi di Maria Cecilia Hospital sono invitati a convegni in tutto il mondo per presentare le proprie esperienze e le proprie ricerche, come il Congresso Mondiale di Chirurgia Spinale di Bangkok o il Congresso italiano di chirurgia spinale e vertebrale.

La struttura è convenzionata con il SSN?

Sì, Maria Cecilia Hospital è convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e rappresenta un’eccellenza attiva da 50 anni, fortemente radicata nel territorio ravennate, ma che oggi è un punto di riferimento in tutto il Paese.
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Revisione medica a cura di: Dott. Ignazio Borghesi

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