La prevenzione urologica nei giovani adulti: quando iniziare e perché

La prevenzione urologica nei giovani adulti: quando iniziare e perché
Mentre nelle giovani donne la prima visita del ginecologo - dopo la comparsa del menarca (tra gli 11 e i 15 anni circa) – è ormai un’abitudine (la effettua il 50-60% delle ragazze), per i ragazzi la prevenzione urologica non è ancora una prassi consolidata. Secondo il Ministero della Salute, meno del 5% degli uomini sotto i 20 anni si sottopone a uno screening preventivo.

Dell’importanza della prevenzione urologica nei giovani abbiamo parlato con il Dott. Andrea Callea, specialista dell’U.O. di Urologia di Villa Lucia Hospital, a Conversano.

Quando effettuare la prima visita

In assenza di problematiche, la prima visita specialistica in un giovane andrebbe programmata alla pubertà, cioè intorno ai 12-15 anni.

Il controllo urologico è ancora influenzato da tabù e inibizioni culturali, ma gli studi dimostrano che una diagnosi precoce è fondamentale per la risoluzione delle problematiche urologiche e per la sopravvivenza in caso di patologie oncologiche.

Le patologie

In giovane età, la prevenzione mira soprattutto all’esclusione o alla diagnosi e al trattamento di:

Il tumore del testicolo

Il cancro del testicolo è il tumore più frequente nel giovane adulto. Tuttavia, in caso di diagnosi precoce, l’aspettativa di sopravvivenza a 10 anni supera il 95% dei casi. Negli ultimi anni, come per gli altri tumori solidi sia negli uomini che nelle donne, ha registrato un aumento dell’incidenza del 25%, dovuto in parte al ruolo dell’inquinamento ambientale nello sviluppo, in parte al miglioramento della diagnostica e all’allungamento della vita media.

Tra i fattori di rischio troviamo: criptorchidismo; presenza di una ritenzione testicolare in età infantile non corretta precocemente (nel primo anno di età); fattori ereditari (ancora non ben conosciuti).

La neoplasia testicolare, proprio per la giovane età dei soggetti interessati, ha uno sviluppo particolarmente rapido e non presenta sintomi in fase iniziale, per questo è importante la diagnosi precoce. Questa avviene con un esame obiettivo e, se necessario, con un’ecografia, che sul testicolo offre una altissima capacità di risoluzione e consente di individuare anche lesioni non palpabili.

Per cercare di scoprire eventuali cambiamenti, lo specialista consiglia la pratica dell’autopalpazione del testicolo. “Il ragazzo dovrebbe imparare a palpare i testicoli nella maniera corretta per rilevare mutamenti o neoformazioni non presenti in precedenza che vanno subito riferiti al medico”, spiega il Dott. Callea. “Invito i giovani a esaminarsi una volta al mese, magari sotto la doccia, delicatamente e senza timore, per familiarizzare con l’aspetto del contenuto dello scroto. La manovra può risultare fastidiosa o creare una certa dolorabilità, ma è davvero fondamentale per la prevenzione”.

L’infertilità

La visita urologica nel giovane adulto è importante anche per la diagnosi precoce del varicocele e dell’infertilità maschile. Oggi le coppie pensano alla procreazione in età sempre più avanzata, superiore ai 30 anni, ma, in caso di eventuali problematiche, è grazie a una diagnosi nell’adolescenza che è possibile ottenere un miglioramento del quadro seminale.

Una delle cause di infertilità principali nel giovane è il varicocele, una dilatazione patologica delle vene, riscontrata nel 15-20% dei ragazzi e nel 35% degli uomini infertili. Con una diagnosi precoce e un trattamento, anche chirurgico, è possibile una volta adulti ottenere risultati che, con un intervento in età più avanzata, non sarebbero stati altrettanto ottimali.
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Revisione medica a cura di: Dott. Andrea Callea

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